Saranno 6 i dipendenti comunali, impiegati amministrativi addetti ad attività interne, di fascia c, ad usufruire del prepensionamento secondo le previsioni della legge Madia. Per l'assessore Pellegrino "non si tratta di necessità dettate fa esigenze finanziarie".
E’ arrivata nell’ultimo giorno dell’anno la delibera della Giunta comunale della Città delle ceramiche, presieduta dal Sindaco Francesco Re che spalanca le porte alla preventiva uscita dal lavoro per 6 impiegati amministrativi, addetti ad attività interne, tutti di fascia c , in possesso dei requisiti anagrafico – contributivi richiesti per l’accesso all’utilizzo delle previsioni della Legge Madia e delle successive correlate circolari applicative della stessa.
“L’operazione, non è dettata da esigenze di fabbisogno finanziario avendo il Comune chiuso il bilancio consuntivo con un buon avanzo di gestione – ha tenuto a precisare l’assessore al Bilancio ed al personale Fausto Pellegrino – tuttavia aggiunge allo stesso ulteriori risparmi per più di 200mila euro “.
Il Sindaco Re, nell’esprimere, al personale interessato e coinvolto nell’iniziativa di razionalizzazione, il vivo ringraziamento di tutta la comunità per il servizio svolto in tanti lunghi anni di permanenza nei ranghi comunali, ha voluto meglio precisare quale siano le reali intenzioni dell’Amministrazione. “La legge vigente – scrive il Sindaco -consente ai comuni oltre che per motivazioni legate a esigenze di bilancio anche per ragioni di efficentamento delle piante organiche, di poter fare ricorso allo strumento del prepensionamento, addirittura alle condizioni di miglior favore previste ante legge Fornero, previa dichiarazione di eccedenza del personale in esubero da parte dei responsabili d’area. L’operazione – continua – è stata già illustrata, diversi mesi fa, alle organizzazioni di categoria e come con le stesse concordato, è propedeutica e funzionale a liberare risorse da mettere a disposizione del potenziamento dei servizi offerti e, soprattutto, in attesa di tempi migliori nei quali poter procedere alla auspicata stabilizzazione del personale precario, al miglioramento delle disagiate condizioni economiche loro e delle loro famiglie. Detto personale, come a tutti noto, ormai da anni svolge un servizio fondamentale ed importantissimo per la comunità stefanese. Abbiamo voluto fare da apripista – dice Re – utilizzando strumenti normativi vigenti, alla realizzazione di una seria, concreta ed immediata possibilità di offrire una risposta vera e praticabile al popolo dei precari, in una regione nella quale, da anni si discute e si dibatte senza alcun risultato di merito, su come far uscire dal tunnel della precarietà lavorativa e dalla marginalità retributiva migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori della pubblica amministrazione . La proliferazione di proposte e di iniziative in tal senso, tutte abortite, è emblematica. Rendere più snella, operativa e funzionale ai bisogni dei cittadini la macchina organizzativa del Comune, migliorare la qualità dei servizi offerti e con essa anche le condizioni economiche e di vita di chi è quotidianamente preposto alla efficiente ed efficace erogazione degli stessi, è un dovere al quale una buona e sana amministrazione come la nostra non può e non vuole sottrarsi. Mi auguro che ciò possa rappresentare un positivo esempio per altre realtà“.
La parola passa ora ai competenti uffici dell’Inps di Messina che dovranno vagliare la documentazione contributiva dei singoli dipendenti oggetto dell’iniziativa di prepensionamento. (Salvatore Famularo)