I due parlamentari in un'interrogazione al Ministro per le attività culturali chiedono l'intervento del governo attraverso il Fondo unico nazionale per lo spettacolo: "Il Vittorio Emanuele è un Teatro di rilevanza nazionale"
#saveVittorioEmanuele. L’appello, rivolto al Ministro per le attività culturali, è firmato dai due parlamentari di Forza Italia Matilde Siracusano e Nino Germanà ed è volto ad ottenere l’accesso al Fondo Unico per lo spettacolo in quanto Teatro di rilevanza nazionale.
Che il Vittorio Emanuele di Messina navighi ormai da tempo in pessime acque è fatto noto, così come una situazione difficile sotto il profilo dei contributi regionali che nonostante gli sforzi del governo Musumeci non bastano per un rilancio dell’Ente.
Da qui l’interrogazione urgente presentata dai due deputati nazionali al ministro e con la quale vengono evidenziate le attività che l’Ente sta portando avanti per uscire dalle secche.
“Il Teatro di Messina ha avviato numerose collaborazioni anche fuori regione, per intraprendere azioni specifiche di formazione di giovani attori e professionisti delle arti e dello spettacolo dal vivo e partecipare a nuove produzioni- scrivono Siracusano e Germanà– L’Ente ha inoltre firmato a febbraio un protocollo di intesa con la Città metropolitana di Messina finalizzato a concordare la convocazione di teatri pubblici e privati e delle Fondazioni culturali del territorio al fine di coordinare la programmazione dei teatri aderenti all’intesa, di rafforzare la competitività del comparto cultura e spettacolo interagendo con le filiere parallele quali turismo, fruizione dei beni culturali, attività culturali ad ampio raggio e anche formazione, per lo sviluppo integrato del territorio”.
L’obiettivo è quindi quello di costruire una “rete” che sostenga e promuova lo sviluppo e l’attività dei piccoli teatri del territorio, considerati minori in qualità della loro dislocazione in località più piccole ma non per questo meno rilevanti da un punto di vista culturale.
Il Fondo Unico nazionale per lo spettacolo prevede contributi per teatri nazionali ma anche teatri di rilevante interesse culturale, imprese di produzione giovanili, imprese di produzione di teatro di innovazione sperimentazione, centri di produzione teatrale, circuiti regionali, organismi di programmazione, festival, soggetti pubblici e privati che realizzino progetti di promozione finalizzati: a) al ricambio generazionale; b) alla coesione e inclusione sociale; c) al perfezionamento professionale; d) alla formazione del pubblico. I finanziamenti erogati dalla Regione, spiegano i due messinesi nell’interrogazione al ministro, non basteranno a fronteggiare i costi della manutenzione ordinaria e straordinaria e quelli nei confronti di alcune categorie di lavoratori.
“Chiediamo quindi quali urgenti iniziative intenda attuare- concludono- anche alla luce dei recenti contributi erogati a livello nazionale a valere sul Fondo Unico per lo spettacolo, a favore di teatri di rilevante interesse culturale, al fine di permettere al Teatro di Messina, struttura di eccellenza a livello nazionale, all’interno della quale lavorano diverse categorie di lavoratori, di poter completare l’opera di ristrutturazione e di programmazione iniziata e allo stato attuale incompleta a causa della carenza di fondi”
R.Br