Dopo esser stata dimessa dall’Ospedale di Taormina, la Caminiti si trova rinchiusa nel carcere di Catania Piazza Lanza, mentre Ceccio è dietro le sbarre di Gazzi.
Si concretizza anche il nome di Fabrizio Ceccio nell’indagine sulla morte di Roberto Scipilliti, il pompiere scomparso da Roccalumera il 5 gennaio e ritrovato senza vita il 14 gennaio nelle campagne di Savoca.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia Messina Sud avevano chiuso velocemente il cerchio su Fortunata Caminiti, compagna di Ceccio, fermata e accusata di aver commesso l’omicidio, oltre che di aver occultato il cadavere del vigile del fuoco.
A distanza di qualche giorno, contestualmente alla convalida del fermo della donna, giunge la seconda svolta: ad uccidere Scipilliti sarebbe stato anche Fabrizio Ceccio, latitante da quasi un anno, arrestato il 16 gennaio mentre rientrava con la compagna dal Nord Italia.
Secondo le indagini, quel pomeriggio del 5 gennaio i due avrebbero assassinato Scipilliti sulla Panda Gialla, giustiziandolo con un colpo di pistola alla testa, e poi avrebbero lasciato il cadavere in un fosso delle campagne di Savoca. Un piano ben studiato, il loro, che aveva avuto inizio il giorno precedente all’omicidio, quando Ceccio e Caminiti si erano recati a Catania per noleggiare la macchina.
Le indagini sul movente sono ancora in corso e gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi, non escludendo nessun dettaglio. Se da un lato l’omicidio potrebbe esser collegato agli ambienti illeciti in cui trafficavano i tre, dall’altro si potrebbe ipotizzare uno scenario del tutto diverso, ovvero quello delle chat erotiche e degli appuntamenti a pagamento. Sono comunque ancora tanti gli elementi al vaglio dei militari dell’Arma, così come quelli sotto la lente d’ingrandimento del Ris di Messina. Bisognerà anche capire chi sia stato a premere effettivamente il grilletto quel pomeriggio, tra la Caminiti e Ceccio, anche se le prime verifiche propendono per un’esecuzione materiale “al femminile”.
Adesso, dopo esser stata dimessa dall’Ospedale di Taormina, la donna si trova rinchiusa nel carcere di Catania Piazza Lanza, mentre Ceccio è dietro le sbarre di Gazzi. (Veronica Crocitti)