L'amministrazione comunale di Villafranca Tirrena risponde alla proposta lanciata da Missione Messina e dall'ex consigliere comunale Daniele Zuccarello di prevedere l'utilizzo dei 26 alloggi incompiuti Iacp che si trovano nel comune tirrenico: "Abbiamo già un progetto finanziato"
Il Comune di Villafranca risponde a muso duroall’ipotesi di utilizzare gli alloggi Iacp rimasti incompleti per lo sbaraccamento di Messina. A rispondere alla proposta di Missione Messina (VEDI QUI) è l’amministrazione del comune tirrenico che definisce le dichiarazioni dell’ex consigliere Daniele Zuccarello“non contestualizzate alla situazione attuale”.
«Lo scorso 6 novembre 2017, il Comune di Villafranca Tirrena attraverso lo IACP di Messina è stato ammesso al finanziamento per la somma di € 4.469.930,65 che intende promuovere “Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico esistente e di recupero di alloggi di proprietà pubblica dei Comuni e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi».
Ecco la cronistoria dei fatti: lo Iacp di Messina, attraverso un tavolo tecnico, ha chiesto ai vari comuni che avevano già immobili se fossero interessati al bando. Villafranca Tirrena è stato l’unico comune a rispondere prontamente, contrariamente al comune di Messina. Il progetto è stato ideato e progettato dal settore tecnico lavori pubblici diretto dall’Ing. Russo, su atto d indirizzo del vice sindaco Giuseppe Cavallaro in collaborazione con la struttura tecnica dello Iacp diretta dalla dottoressa Giacobbe e dagli ingegneri Grillo e Danzè e dall’assessorato ai servizi sociali del comune tirrenico.
Ad oggi si sta ultimando il progetto esecutivo per le procedure di aggiudicazione dei lavori e si stanno avviando i bandi di gara per le per l’attività di divulgazione e promozione dell’intervento e per la validazione del progetto ed indagini strutturali preventive.
“Abbiamo colto al volo l’opportunità– commenta il Sindaco Matteo De Marco– attraverso la sinergia con lo IACP ed i nostri servizi sociali, ideando un progetto che prevedesse la ristrutturazione dei 26 alloggi, che versano in stato di abbandono e lasciati all’incuria e all’azione dei vandali, inserendo in due alloggi un centro sociale e realizzando le infrastrutture previste nell’area PEP, nello specifico la viabilità ed il parcheggio e verde attrezzato riqualificando l’intera zona, in conformità ad uno studio per garantire il fabbisogno abitativo di famiglie del territorio comunale e i servizi annessi nelle zone periferiche.
Nella parte esterna si realizzeranno delle infrastrutture viarie, campo da bocce e parcheggio, che servirà anche come area di attesa per la protezione civile sia per la scuola che per i nuclei edificati vicini. L’intervento sugli alloggi si completerà con la ristrutturazione degli stessi e comunque non prevedrà per il futuro altri nuovi alloggi, come comunicato allo stesso IACP e previsto nel prg in corso di adozione.
Il vice Sindaco Giuseppe Cavallaro e l’assessore ai lavori pubblici Mario Russop untualizzano che l’ipotesi proposta da Missione Messina non è percorribile, essendo che le strutture in questione saranno già destinate, in funzione di quanto progettato e pianificato, a garantire le necessità abitative ed i servizi alle famiglie più fragili del Comune. Infine, a scanso di lungaggini burocratiche, gli uffici preposti si sono già attivati per la creazione di una graduatoria per gli aventi diritto secondo la normativa vigente, in modo tale da essere pronti per la relativa assegnazione degli alloggi, non appena i lavori saranno finiti e consegnati.
L’assessore ai servizi sociali Nino Costa rileva che tale progetto rappresenta una opportunità che garantirebbe un risparmio per l’ente ed un altro servizio importante sul territorio: “Nel nostro studio sinergico abbiamo tenuto conto dei soggetti assistiti fuori dal territorio comunale e dei soggetti che vivono in contesto socio familiare e presentano criticità in evoluzione, causa l’età dei genitori e la mancanza di altri familiari che se ne prendano cura. La struttura “Dopo di Noi”, attraverso un servizio proposto sottoforma di comunità Socio assistenziale, di riabilitazione delle capacità residue e di integrazione, riuscirebbe a coprire il nostro fabbisogno che si avvicina alle 10 unità. La residenza che siintende creare potrà consentire ciclicamente l’ospitalità delle persone senza supporto familiare o che si trovano in condizioni di mancanza di adeguato supporto familiare o che si trovano in situazioni di difficoltà contingenti temporanee”.