Secondo le dichiarazioni dei migranti, i due giovani scafisti erano sia i vivandieri che i conducenti delle fatiscenti imbarcazioni usate nella tratta.
Era accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina lo scafista di 16 anni, egiziano, che ieri è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Patti su esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali dellaProcura della Repubblica della Repubblica per i minorenni di Catania.
Il giovane dovrà adesso scontare una condanna definitiva di 4 anni e 8 mesi perché accusato di esser stato il “traghettatore di migranti” l’8 agosto dello scorso anno quando, una nave della Marina Militare Italiana intercettò un barcone con a bordo 201 persone, tra cui donne e bambini.
Erano state proprio le loro testimonianze ad inchiodare l’egiziano come facente parte di un gruppo di scafisti che organizzava i viaggi della speranza tra le coste libiche e quelle siciliane.
Dello stesso gruppo faceva parte un suo connazionale 18enne, Ahmed Mihamed Kashelan, arrestato due giorni fa dai Carabinieri della Compagnia di Messina Sud e condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Secondo le dichiarazioni dei migranti, i due giovani scafisti erano sia i vivandieri che i conducenti delle fatiscenti imbarcazioni usate nella tratta. L’arrestato, che fino a ieri era in una comunità di accoglienza per minori a Montagnareale, è stato portato nell’Istituto Penale Minorile di Acireale, a Catania. Oltre alla pena detentiva, dovrà anche pagare una multa di oltre 2milioni di euro. (Ve. Cro.)