Va modificata la legge regionale numero 8 del 2012, che prevede solo la possibilità di effettuare interventi di manutenzione ordinaria
Ieri la conferenza stampa dell’Udc sulle problematiche del settore edile. In particolare si è discusso di una nota da parte della Regione che impone l’obbligo di Valutazione d’incidenza ambientale sui lavori in Zona a protezione speciale, che comprende gran parte del territorio comunale.
Oggi il consigliere comunale Libero Gioveni ripropone un’altra questione relativa allo stesso settore, evidenziando la necessità di avviare il totale recupero e la successiva trasformazione urbana o territoriale delle aree ex Asi (Area di sviluppo industriale), Zir (Zona industriale regionale) e Zis (Zona industriale statale) di cui il nostro territorio dispone in abbondanza.
“La Legge Regionale numero 8 del 12 gennaio 2012 all’articolo 23 – ricorda Gioveni – aveva previsto il trasferimento di queste vaste aree al Comune di Messina. Così – prosegue il consigliere – il passato Consiglio Comunale, attraverso la delibera numero 23/C del 27 marzo 2012, stabilì che tali piani avrebbero dovuto prevedere una pluralità di destinazioni e funzioni con particolare riferimento a quelle riguardanti le infrastrutture pubbliche e gli interventi di interesse pubblico, la riqualificazione naturalistica, paesistica, ambientale, urbanistica ed edilizia. Come è facilmente intuibile, quindi, le finalità di questa delibera – evidenzia l’esponente Udc – sono importantissime per lo sviluppo, la ripresa dell’economia e quindi dell’occupazione in città”.
Qual è allora l’ostacolo? “Tutto ciò si può realizzare – chiarisce meglio Gioveni, che già nei mesi scorsi aveva sollevato la macchinosa questione – solo modificando la legge regionale, in quanto la norma attuale stabilisce che in queste aree si possono eseguire soltanto interventi di manutenzione ordinaria e non straordinaria. Se è stata “svista” o cosa non è dato sapersi – commenta il consigliere – ma quel che è certo è che un’occasione di sviluppo così ghiotta l’Amministrazione non può farsela scappare, in quanto Palazzo Zanca, grazie all’utilizzo di queste immense aree, potrebbe esprimere le più variegate soluzioni frutto delle proprie scelte politiche e urbanistiche e sbloccare così il paralizzato settore dell’edilizia, fondamentale “volano” per una vera e incisiva ripresa socio-economica della città”.
Pertanto, l’invito di Gioveni al sindaco Accorinti, che si unisce a quello rivolto ieri dall’intero gruppo dell’Udc sulla corretta applicazione della procedura V.I.A., è quello di imprimere anche una forte accelerazione alla Regione affinché si attui questa modifica legislativa “che potrà certamente determinare in città la tanta agognata svolta per migliaia di cittadini e imprenditori che già da tempo, purtroppo, hanno perso la speranza”.