L’atto era stato firmato nel maggio del 2013 da un commissario ad acta, Margherita Catalano, nominato dalla prefettura in sostituzione del Consiglio comunale
La dichiarazione di dissesto finanziario al Comune di Scaletta Zanclea era illegittima. Lo sostiene il Tar, al quale il sindaco, Gianfranco Moschella, aveva presentato ricorso. L’atto era stato firmato nel maggio del 2013 da un commissario ad acta, Margherita Catalano, nominato dalla prefettura in sostituzione del Consiglio comunale che precedentemente, nel 2012, aveva fatto ricorso al riequilibrio finanziario, omettendo però l’approvazione del Piano entro 60 giorni dall’adozione della delibera. Il funzionario giunto a Scalette diede venti giorni di tempo al civico consesso per l’adozione della delibera di dissesto, cosa che non avvenne.
Il Tar ha dato adesso ragione all’Amministrazione comunale (rappresentata dall’avvocato Marcello Scurria) annullando tra l’altro anche il provvedimento con il quale veniva nominato il commissario (del 21 maggio 2013). E l’atto con il quale venivano assegnati dal commissario venti giorni di tempo al Consiglio (del 2 aprile 2013). Ad avviso del Tribunale amministrativo l’intero procedimento legato alla nomine del commissario si è basato su una norma dichiarata incostituzionale laddove imponeva la diretta applicabilità di tutte le disposizioni in essa contenute anche alle regioni dotate di autonomia speciale, come la Sicilia.
C. Casp.