Proposto il dissesto finanziario dell'Ente. Il sindaco Moschella: “Atto di responsabilità”

Proposto il dissesto finanziario dell’Ente. Il sindaco Moschella: “Atto di responsabilità”

Giusy Briguglio

Proposto il dissesto finanziario dell’Ente. Il sindaco Moschella: “Atto di responsabilità”

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sabato 13 Giugno 2015 - 13:33

La Giunta Municipale ha preso atto della relazione del Responsabile dell’Area Economica Finanziaria Rag. Rosa Cacciola sull’impossibilità dell’Ente di assolvere le proprie funzioni. Il documento verrà sottoposto al consiglio comunale per la dichiarazione di dissesto

La Giunta Municipale di Scaletta Zanclea ha approvato la proposta di dichiarazione di dissesto finanziario del consiglio comunale: l’Ente non è più in grado di assolvere le funzioni e i servizi indispensabili. I motivi sono spiegati nella dettagliata relazione del responsabile dell’area economica finanziaria, Rag. Rosa Cacciola, sottoposta all’esecutivo. Il tentativo dell’amministrazione Moschella di procedere autonomamente al risanamento non si è concluso favorevolmente, a causa di molteplici fattori che non permetteranno di approvare il bilancio di previsione 2015.

Il primo cittadino subito dopo il suo insediamento aveva evitato il commissariamento del Comune (la dichiarazione di dissesto del maggio 2013 veniva revocata a seguito del ricorso al Tar di Catania ad opera dell’amministratore), e presentato un piano di riequilibrio finanziario spalmato nell’arco di dieci anni che prevedeva una serie di misure correttive per riportare in equilibrio il bilancio. Tra queste, la riduzione delle indennità al 50%, la riduzione del 10% dei contratti a tempo determinato, l’azzeramento dei capi area, l’aumento al massimo delle tasse locali, l’instaurazione di un rapporto di lavoro del segretario in convenzione con il Comune di Furci, la predisposizione di un piano di dismissione dei beni immobili.

A giugno 2013, le casse comunali avevano un buco di 1 milione e 700 mila euro, tra debiti fuori bilancio e disavanzo di amministrazione: “In due anni – dichiara il sindaco Moschella – abbiamo pagato 50 mila euro di debiti fuori bilancio e ridotto il disavanzo di amministrazione di 350 mila euro, ma abbiamo subìto i tagli dei trasferimenti statali e regionali. Non me la sono sentita di continuare in maniera precaria per non creare ulteriori danni all’Ente”.

Ed ecco come sono diminuiti i trasferimenti: per il 2013 dallo Stato sono arrivati 657.710,45 euro; per il 2014 534.299,80 euro e per il 2015 439.979,35 euro. Dalla Regione, invece, per il 2013 sono stati trasferiti 242.053,00 euro, per il 2014 241.673,34 euro e per l’anno in corso ancora niente. Ma non sono stati solo i tagli dei trasferimenti ad alterare gli equilibri di bilancio. Come si evince dalla relazione della dott.ssa Cacciola, hanno influito anche le difficoltà di riscossione dei tributi e, inoltre, il territorio risente ancora delle conseguenze del 1 ottobre 2009: nessuno compra gli immobili comunali, la rete idrica ha bisogno di continui interventi di ripristino, le diffide da parte dei creditori costringono l’Ente ad affrontare cause legali e le spese correlate ad esse. D’altra parte, la carenza di liquidità impedisce di pagare i creditori e costringe a un frequente utilizzo dell’anticipazione di tesoreria.

Tutti motivi per cui le misure correttive previste nel Piano di riequilibrio ad oggi non bastano più per l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione nonché per il finanziamento dei debiti fuori bilancio: “Alla luce dei riscontri effettuati, e dopo attenta analisi – si legge nel documento redatto dal responsabile dell’area economica-finanziaria – emerge una situazione fortemente compromessa”.

"E’ giusto fare un passo indietro per ricondurre l’Ente a uno stato di equilibrio – ha continuato Moschella – e per riattivare anche quei servizi a carattere non obbligatorio, cosa che noi abbiamo tentato di fare rinunciando alle indennità. Materialmente si tratta di un fallimento del Comune, è una situazione che non ho causato ma che ho trovato”. Poi uno sguardo alla comunità: “I riflessi per i cittadini non dovrebbero essere negativi, considerato che già le tasse sono al massimo. Gli strumenti del Commissario sono altri, può ridurre la percentuale di debiti e può mettere mano alla pianta organica dei dipendenti. Avevo tentato autonomamente di portare avanti la riduzione del personale comunale, ma ho trovato la resistenza dei lavoratori e dei sindacati. Con senso di responsabilità – ha concluso il primo cittadino – mi rendo conto che non ci sono più le condizioni per procedere”.

Dichiarare il dissesto finanziario è insomma l’unica mossa possibile, ora l’ultima parola spetta al consiglio comunale.

Giusy Briguglio

2 commenti

  1. Sig.sindaco Perché non dici pure la verità sui debiti che il comune ha verso le imprese che hanno eseguito i lavori post.alluvione e che con cui non hai voluto fare nessun accordo.

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  2. Sig.sindaco Perché non dici pure la verità sui debiti che il comune ha verso le imprese che hanno eseguito i lavori post.alluvione e che con cui non hai voluto fare nessun accordo.

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