E' stata collocata a Piazza Cairoli, questa mattina, la nuova libreria dedicata al progetto di Book Sharing, realizzato da diversi giovani messinesi. I gruppi creativi "Creab", "Archigiani" e Re - vision", con il supporto di diversi esercizi commerciali, hanno plasmato la nuova struttura e adesso l'idea può ripartire proprio da quello scambio di libri che l'ha fatta nascere
"Una sola regola: se prendi un libro lasciane un altro". Questa non è più solo una semplice frase, ma una vera e propria scommessa. Mesi fa gli studenti universitari Paolo Pino e Roberto Scardino, insieme ad altri giovani messinesi, hanno ideato un progetto funzionale di Book Sharing da impiantare all'interno del centro cittadino: piazza Cairoli è quindi diventata, a partire da dicembre scorso, un salotto a cielo aperto dove lo scambio di libri ha fatto da padrone.
Un vero e proprio braccio di ferro quello che si è poi sviluppato tra chi ci credeva davvero, comprese le istituzioni, e chi invece voleva semplicemente distruggere l'ennesima nota positiva e confermare che a Messina "'na cosa bona c'era": atti vandalici e furti di libri non hanno fermato il gruppo, il quale, nonostante sia stato messo in ginocchio più volte dall'ignoranza, ha trovato la forza di rialzarsi grazie all'amore per la cultura.
L'officina creativa "Creab" ed i gruppi "Archigiani" e "Re – vision", sostenuti da vari esercizi commerciali messinesi, si sono infatti offerti, prendendo a cuore la causa, per realizzare una nuova libreria da donare all'idea, visto che la struttura originale era stata totalmente distrutta da ignoti. Interamente in legno, fissata al palo con dei legacci in ferro e, questa volta, anche con un nuovo pannello: la libreria si è presentata al meglio alla cittadinanza e le prime donazioni hanno riempito i suoi scaffali, per la soddisfazione dell'assessore alla Cultura, Tonino Perna, e del presidente della IV Circoscrizione, Francesco Palano Quero.
"E' un grande risultato per un progetto giovane nato dal nulla – ha dichiarato Paolo Pino, contento come tutti del raggiungimento dell'obiettivo dopo varie trafile burocratiche –. Speravamo fin dall'inizio che la libreria diventasse un pezzo di arredo urbano e finalmente è così, una risposta da parte della cittadinanza che ci ha davvero colpiti". Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso Roberto Scardino: "Nonostante gli stop iniziali, a quanto pare, e lo stiamo vedendo, l'idea piace a più gente di quanta invece la vede come l'ennesimo punto positivo da eliminare. Ringraziamo i gruppi di artigiani che si sono messi in gioco a nome della cittadinanza che realmente in questo progetto ci crede".
Claudio Panebianco
