Il taorminese è tra i 17 arrestati nello scandalo formazione in Sicilia per i quindici milioni di euro che dovevano essere destinati all'inserimento di disoccupati nel mondo del lavoro e invece sono finiti nelle tasche di manager e politici
Era appena stato nominato assessore della nuova giunta di Taormina. Bruno De Vita, il suo neo incarico, non l’ha neanche potuto iniziare. Il suo nome è tra i 17 arrestati per lo “scandalo formazione” in Sicilia uscito ieri su La Repubblica: “Quindici milioni di euro aveva stanziato la Regione Siciliana per avviare all'apprendistato 1.500 disoccupati, ma solo 18 giovani hanno avuto un contratto. E la gran parte dei soldi, fra il 2008 e il 2012, è finita nelle tasche di manager e politici, attraverso viaggi, cene, regali e persino escort”.
Bruno De Vita, ex consigliere comunale eletto nelle amministrative taorminesi del 2008, si era dimesso nel maggio del 2011 per occuparsi a tempo pieno del suo incarico a Palermo come Vicario di Gabinetto presso l’assessorato regionale al Turismo. Dall’agosto del 2012 era presidente del Parco Fluviale dell’Alcantara. In passato aveva ricoperto anche la carica di presidente dell’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina.
Per le elezioni comunali del 9 e 10 giugno a Taormina era stato designato assessore da Eligio Giardina, poi eletto primo cittadino. Giardina aveva solo poche ore prima definito la giunta municipale. A De Vita era stato assegnato l’assessorato al Bilancio, Patrimonio, Finanze, Contenzioso, Attività economiche e produttive (Commercio, Artigianato e Agricoltura) e Sportello unico.
Un assessorato importante, forse quello più impegnativo, considerata la situazione economico-finanziaria della città del centauro. Taormina “inciampa” sullo scandalo appena uscito mentre Palazzo dei Giurati rischia un danno d’immagine. Ma l'immagine è più facile da recuperare di quindici milioni di euro.
Giusy Briguglio
spero che sia solo l’inizio — adesso aspettiamo il gran botto…