L'ingegnere Conte era stato arrestato il 18 novembre scorso nell'inchiesta sulla gestione della dell'ATM. Il Direttore generale dell'azienda si trovava ai domiciliari
Dopo tre settimane trascorse agli arresti domiciliari è tornato libero il direttore generale dell’Atm, Claudio Conte. Il Tribunale della Libertà, accogliendo l’istanza dell’avvocato Carmelo Scilla, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare con la quale Conte era stato arrestato il 18 novembre scorso dai Carabinieri nell’inchiesta sulla gestione dell’Atm con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e truffa in danno di un ente pubblico. Con lui erano finiti ai domiciliari anche Salvatore Orlando, responsabile di esercizio gommato; Giuseppe Lampi, responsabile dell’Ufficio CED paghe ed i coordinatori di esercizio Francesco Lisa e Bartolo Enea.
Secondo l’accusa l’azienda gonfiava a dismisura i calcoli facendo figurare un numero di chilometri percorsi dai mezzi enormemente maggiore rispetto alla realtà. Venivano dunque segnalati alla Regione conteggi taroccati grazie ai quali l’Atm ha ottenuto indebitamente dal 2003 al 2007 quasi 15 milioni di euro. Così come all’Agenzia delle Dogane venivano indicati calcoli errati sul consumo di gasolio per ottenere rimborsi non dovuti. Questi stratagemmi avrebbero permesso all’Atm di incassare indebitamente quasi 19 milioni di euro. Soldi che, secondo l’accusa, venivano impiegati per pagare a dirigenti, funzionari e dipendenti ore di straordinario molto spesso mai effettuate o di corrispondere il “premio corse” a tutti i lavoratori.
queste buffonate solo in ITALIA si vedono invece persone che rubano per fame vengono buttate le chiavi invece questa persona si e’ riposata tre settimane a casa e magari rientra al suo posto abbiamo una bellissima giustizia vergogna
vi ricordo che in italia ci sono tre gradi di giudizio,che bello sparare a zero sulla gente, comunque si dice non ghiabba e non maravigghia,spero che questi colleghi possano ritornare a lavoro, e riacquistare la propria serenita’.
E’ sempre una buona notizia quando un uomo ritorna libero prima del processo,ricordo che Messina è prima in classifica per ia durata dei tempi delle sentenze di primo grado.Penso che il fallimento di ATM,come azienda di trasporto pubblico,ha tanti responsabili,semmai Claudio Conte paga per tutti i politici messinesi che hanno governato la città in questo ultimi 15 anni,sindaci,commissari e Consigli Comunali di turno.Il segnale più evidente fu quando redassero e approvarono la Variante Generale,che non previde un piano dei servizi,non poteva farlo,perchè i messinesi della borghesia fondiaria e immobiliare non hanno nessuna intenzione di cedere particelle per le opere di urbanizzazione,cioè nuove strade o ampliare quelle esistenti,adeguandole alle norme,con l’obiettivo didestinarle al servizio di trasporto pubblico.Allora si aggiunsero anche altri messinesi,quelli legati alle attività merceologiche che ruotano intorno al consumo di benzina,distributori,concessionari di automobili e il mondo delle assicurazioni.Furono e sono miopi,perchè oggi è compromesso non solo il futuro di ATM, ma con una crisi dei consumi e con le persone che devono pur mangiare,si è cominciato a non pagare più le assicurazioni e bolli,a non cambiare automobile.Fra poco molti dovranno scegliere tra benzina o pane, ed avremo risolto a Messina il problema del traffico.
auguri all’Ing. Conte che si possa concludere bene questa spiacevole situazione.