L'amarezza del fratello della ragazzina di Villafranca Tirrena uccisa perché testimone scomoda di una latitanza, dopo la scarcerazione di Sutera
MESSINA – E’ indignazione e amarezza che grida duramente quella di Piero Campagna, alla notizia della scarcerazione di Giovanni Sutera, condannato all’ergastolo per l’assassinio di sua sorella Graziella, uccisa appena bambinetta, nel 1985. E per lui non è una faccenda di rancore sordo, è uno schiaffo in viso che va oltre il dolore sordo che cerca consolazione e giustizia.
E’ una faccenda di giustizia, di fiducia nello Stato. “Avremmo messo la firma alla concessione della semi libertà a Sutera se si fosse pentito, avesse contribuito a fare luce sulle complicità alla sua latitanza, insomma se avesse dato prova di collaborare con lo Stato, Invece nulla di tutto ciò. Sutera è stato condannato a due ergastoli, non soltanto per l’assassinio di mia sorella. Ma ha scontato sì e no una decina di anni di carcere. Ora la concessione di questo beneficio. A fronte di cosa? Se gli è stato concesso legittimamente, se c’è una norma che glielo consente, mi pare chiaro che è una norma che va cambiata“.
Piero, carabiniere in pensione, in questi anni è stato fulcro di una intensa attività di sensibilizzazione all’antimafia, portata avanti nelle scuole e incontrando giovani e adulti in ogni sede possibile. “In questi anni – racconta però amareggiato – abbiamo ricevuto in cambio troppi colpi dallo Stato che invece avrebbe dovuto tutelarci, io non ho più fiducia in questo Stato e in questa magistratura. Prima le difficoltà per ottenere una sentenza giusta al processo per la morte di mia sorella, poi tutta un serie di azioni ad osteggiarci: i tentativi di non fare andare in onda la fiction sulla sua vita, le contro denunce alle azioni di denuncia del nostro avvocato Fabio Repici. E queste concessioni ai killer, una storia che si ripete, malgrado in precedenza queste concessioni si sono poi rivelate illegittime”.
Nessuno può darti torto .
Gesù disse: la vendetta non spetta a Noi umani ma a Dio.
Fai diventare tua sorella un Angelo con il tuo perdono .
Le nostre leggi sono le migliori del mondo e le leggi si devono applicare.
Non sostituirti a DIO o alle leggi.
Fai diventare un Angelo tua sorella.
ma cosa dici…vaglielo a dire alla mamma o al suo papà (se ancora vivono)..Graziella è un angelo già dal momento che è stata trucidata da quell’ individuo.
Fai silenzio e lascia stare non immischiarti in cose che non ti hanno mai toccato.
Ma che fai straparli? Finiamola di scrivere cose senza senza senso, avrei voluto vedere se era tua figlia o una tua parente stretta se facevi il filosofo. Un po’ di silenzio sarebbe opportuno se uno deve dire cavolate!
Questa è la nostra giustizia italiana non ci sono parole.
VERGOGNA
Un uomo dai valori inestimabili, a cui la giustizia italiana ha ucciso per la seconda volta la sorella. Le sono vicino signor Campagna