Il procuratore capo di Messina Maurizio De Lucia sentito in commissione nazionale antimafia sulla scarcerazione di 39 boss per coronavirus
Sono 39 i detenuti sottoposti a regime di stretta sorveglianza che, per l’emergenza coronavirus, hanno ottenuto i domiciliari negli scorsi mesi. Molti sono rientrati dopo la nuova circolare del Dap. Così non è stato, invece, per il boss di Barcellona Angelo Porcino, che non è tornato in cella.
Lo ha spiegato il procuratore capo di Messina, Maurizio De Lucia, alla Commissione nazionale antimafia. Il magistrato che guida la Direzione distrettuale antimafia di Messina è stato sentito a Palazzo San Macuto martedì pomeriggio. Era accompagnato dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dal sostituto della Dda Fabrizio Monaco, titolari delle principali inchieste antimafia sulla provincia di Messina.
Sono stati 39, quindi, i detenuti per mafia che sono usciti dal carcere nei mesi scorsi per motivi di salute nel messinese. Alcuni erano detenuti fuori dalla giurisdizione della provincia, altri sono mafiosi di altre zone d’Italia reclusi a Gazzi.
“Purtroppo non c’è soltanto il caso Porcino – ha spiegato De Lucia – sono 39 i detenuti in regime di alta sicurezza che usciti dal carcere. Alcuni di loro sono di assoluto spessore criminale. Il decreto recente ha consentito per alcuni il rientro in carcere, mentre per Porcino il tribunale di sorveglianza di Milano ha ritenuto non ci fossero le condizioni per il rientro in carcere”.