Ecco i primi risultati della missione archeologica Skotussa condotta da Unime in Tessaglia

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Ecco i primi risultati della missione archeologica Skotussa condotta da Unime in Tessaglia

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mercoledì 16 Dicembre 2015 - 10:36

Il progetto Skotoussa, nell’ambito delle attività coordinate dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene, è finalizzato alla conoscenza archeologica del sito di Skotoussa. Ad oggi, il team dell’Ateneo peloritano, guidato dal prof. La Torre, ha effettuato ricognizioni di superficie che hanno interessato il settore occidentale della città

Sono stati presentati in Aula Magna i primi risultati dello “Skotussa Project”, la missione archeologica in Tessaglia che vede coinvolta l’Università di Messina a fianco della la XV Eforia alle antichità preistoriche e classiche di Larissa.

Dopo i saluti del Coordinatore del Collegio dei Prorettori, prof. Giovanni Cupaiuolo, all’incontro sono intervenuti il prof. Gioacchino La Torre, ordinario di Archeologia classica dell’Ateneo e codirettore del progetto, che ha illustrato il lavoro svolto in Grecia da circa un anno, e il Direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, prof. Mario Bolognari.

Il progetto Skotoussa, nell’ambito delle attività coordinate dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene, è finalizzato alla conoscenza archeologica del sito di Skotoussa (Thessalia, nomos di Larissa) e si propone di avviare lo studio della città con l’obiettivo di definire l’estensione della città e il tracciato delle mura; identificare, attraverso il profilo ceramico, le fasi di vita del sito dalla Preistoria al Medioevo e gli eventuali cambiamenti ed infine, definire il ruolo di Skotoussa nell’ambito delle vicende storiche che interessano la regione dall’antichità al Medioevo.
Ad oggi, il team dell’Ateneo peloritano, guidato dal prof. La Torre, ha effettuato ricognizioni di superficie che hanno interessato il settore occidentale della città ed il gran numero di quadrati, di cui si è completata la classificazione dei materiali rinvenuti (515) restituisce informazioni di grande interesse per la definizione della storia insediativa della città relativi all’epoca neolitica, all’Età del Ferro e del periodo arcaico, dell’Età ellenistica, dell’Età romano e del periodo Medio Bizantino.
Inoltre, il lavoro di identificazione, pulitura e documentazione della grande cinta muraria in blocchi squadrati a doppia cortina con emplekton, che cinge l’area urbana per una estensione di circa 60 ettari, effettuato nel 2014, ha permesso di ricostruire quasi per intero il tracciato e di realizzare una nuova mappa aggiornata.
Infine, nel settore orientale, a Sud della strada con andamento Est-Ovest che taglia in due l’area della città antica, si è allargato un saggio effettuato dall’Ephoria nel 2010.
Si sono rinvenute le fondazioni di un grande edificio in blocchi, lungo almeno m 14, dotato di una ricca decorazione architettonica di ordine ionico (basi, colonne, architrave, fregio e cornice), di forma e funzioni non ancora chiare: un blocco di fregio-architrave reca incise le lettere – – -]ΣA[- – – di un’iscrizione monumentale, verosimilmente relativa alla dedica dell’edificio stesso. Sulla base delle prime valutazioni di carattere stilistico, la realizzazione delle partiture decorate dell’ordine è da collocarsi nel corso del III sec. a.C.

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