Alle prossime elezioni voterò Berlusconi...anche se non si candiderà

Alle prossime elezioni voterò Berlusconi…anche se non si candiderà

Giovanni Mollica

Alle prossime elezioni voterò Berlusconi…anche se non si candiderà

lunedì 27 Febbraio 2012 - 07:03

In democrazia, la vocazione alla minoranza è una vena politica assolutamente necessaria. Per questa ragione, un sincero liberale come Popper, diceva che ogni mattina, appena svegli, è un sano esercizio intellettuale sforzarsi a contestare le convinzioni delle maggioranze. Proprio per evitare che trionfi il pensiero unico, anticamera del totalitarismo

Sono ancora tanti (troppi) i giornalisti, gli intellettuali, i comici e gli artisti che individuano in Berlusconi l’origine di tutti i mali del Paese. Ed esternano questa convinzione sui media che li ospitano; benché il Cavaliere non rivesta più alcuna carica di Governo e il PdL sia un partito in fortissimo calo di consensi.
A riprova del fatto che gli opinion maker nostrani, se privati di un “nemico” potente, al quale attribuire ogni misfatto e ogni stortura di questa nostra traballante democrazia, hanno poco o nulla da dire. Così non sanno far altro che ripetere litanie ormai fuori tempo.
Questo però è solo un aspetto – e nemmeno il principale – di un tema molto più vasto, quello dell’essenza della democrazia. Sappiano tutti che esistono molteplici forme nelle quali il “popolo sovrano”, può esercitare il principio “una testa, un voto”. Alcune funzionano meglio, altre peggio. La storia e il buon senso – nonché approfonditi studi come quello del gruppo guidato da Iain Couzin, della Princeton University, dal titolo significativo “Less knowledge, more power: Uniformed can be vital to democracy” – inducono a ritenere che le fazioni estremiste, altamente politicizzate, impediscono la formazione di maggioranze (e, quindi, di Governi) solide, diventando fattori di instabilità. Ciò anche perché quando riescono a impadronirsi dei media mostrano disprezzo e sufficienza verso le posizioni degli elettori meno informati, ne influenzano gli orientamenti e li spingono verso soluzioni estreme. Sovente antidemocratiche.
Ora, che nell’ultimo decennio la maggioranza di quei giornalisti, intellettuali, comici, etc. abbia fatto di tutto per convincere il cittadino medio – per definizione, mediamente informato – che solo chi era ignorante o in malafede poteva votare Berlusconi (o Lega), è un dato inconfutabile. Migliaia di dibattiti televisivi, di pagine di giornali, di show di comici e di dimostrazioni di piazza stanno a dimostrarlo.

Si poteva stare certi che quasi tutti gli opinion maker, nelle loro prediche, avrebbero prima o poi inserito il nome del Caimano (o di Bossi). In forma fortemente critica, sprezzante o addirittura irridente.

Si poteva essere d’accordo o meno, però si trattava di attacchi al Potere e, come tali, giustificabili in un Paese che ama “correre sempre in soccorso del vincitore”.
Oggi, a mio modesto parere, non sussistono più quelle condizioni. E allora, la contestazione – o, peggio, l’irrisione – dell’avversario non possiede più quel significato di vocazione alla libertà che aveva prima. Al contrario, diventa volgare vanità di chi si accoda al pensiero maggioritario.

La passione civile si trasforma in passione incivile.
Non solo: non può né deve essere obbligatorio diventare cittadini informati e politicamente educati. Rivendico il diritto di essere politicamente disinformato e maleducato. E ho paura di chi vuole indottrinarmi ed educarmi.
A modo suo, naturalmente.
Così, alle prossime elezioni, voterò Berlusconi. Anche se non si candiderà.

9 commenti

  1. ma che e’ sta ca++++++++++++++?

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  2. Neanche Belpietro avrebbe saputo scrivere di meglio.

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  3. Certo che per chi “ha paura di essere indottrinato ed educato” votare Berlusconi è una bella … coerenza.
    Vi ha fatto credere che esistono ancora i comunisti, che state combattendo per la (sua) Libertà, che Ruby è la nipote di Mubarak. Come la chiama questa “sensibilizzazione al libero discernimento o lavaggio del cervello di massa???
    Maurizio Brach

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  4. bonanno giuseppe 27 Febbraio 2012 09:41

    BRAVO 7 +

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  5. Capisco il paradosso e concordo solo su una cosa: troppo facile addossare ogni colpa a Berlusconi. Tuttavia Berlusconi è stato ed è una parte del problema non certo della sua soluzione. Un problema più complesso che vede i nostri connazionali divisi tra chi vede in lui ogni male e chi vede in lui ogni bene. Questo manicheismo ha fatto da sottofondo al disastro che gli italiani stessi hanno creato, ben guidati dai partiti almeno in questo devo dire, ma non facilmente e ipocritamente assolvibili. Lei può votare per chi Le pare ovviamente, ma non ha il diritto di essere disinformato. Un tale diritto nelle società democratiche non può esistere, proprio per non cadere nella trappola di chi vuole indottrinarLa.

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  6. CERTO CHE AVERE FATTO CREDERE ANCHE AGLI UFFICIALI DI ALTO GRADO,CHE CHI NON VOTA BERLUSKA E’ COMUNISTA E’ UN IMBALSAMATORE DI CERVELLI SOFISTICATO.

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  7. LEI VOTI PER CHI VUOLE,MA SCEGLIERE BERLUSKA CHE HA GOVERNATO AVENDO COME ALLEATO IL CLASSICO DELL’IGNORANZA IN ITALIA,BOSSI ALLORA VUOL DIRE CHE LEI AVREBBE BISOGNO DI UN PRECETTORE

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  8. Giuseppe Orlando 27 Febbraio 2012 12:11

    In effetti, mentre l’itaglia affondava, la crisi era mentale e le sue priorità di governo erano la prescrizione breve e le intercettazioni. Ma lui con la ***** che ci ritroviamo fino al mento non c’entra …

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  9. Giovanni Mollica è arguto nel proporci la teoria,in cui siamo cresciuti da giovani impegnati in politica,quella degli OPPOSTI ESTREMISMI.Quella teoria,pur di contrastare il cambiamento e mantenere il vecchio sistema di potere,lo fece anche con la forza contro noi giovani di allora,si inventò il COMPROMESSO STORICO,fra la democrazia cristiana e il partito comunista.Oggi,che cosa è il governo Monti,se non la riedizione attuale del COMPROMESSO STORICO,di chi vuole mantenere lo status quo,cioè lo strapotere finanziario sul lavoro delle persone.Far contare il denaro virtuale più del lavoro degli uomini e donne.Caro Mollica,scegliendo Berlusconi,lei non si schiera con i liberali moderati,amanti delle regole del mercato,ma con il vecchio consunto dei grandi monopolisti,con la corte fatta da Ordini Professionali,Assicurazioni,Petrolieri,Banche,Burocrati,contro la plebe delle partite IVA,Artigiani,Commercianti,piccole e medie imprese,dipendenti privati e pubblici,operai,agricoltori e ..

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