Solo tre emendamenti discussi e votati, tantissime polemiche, duri battibecchi, una seduta infuocata e lunghissima e finita per mancanza del numero legale. Ieri il Consiglio è rimasto in aula per quasi 7 ore per discutere la delibera di Lucy Fenech su gettoni di presenza ed effettiva partecipazione. Ed è successo di tutto.
“Una delibera demagogica e che guarda in una sola direzione” Giuseppe Santalco. “Una delibera cucita male e imbastita peggio” Donatella Sindoni. “Una delibera incompleta e che poteva essere costruita attraverso un percorso condiviso” Paolo David. “Una delibera ipocrita, sterile, strabica” Pio Amadeo. L’elenco dei commenti, non certo positivi, dei consiglieri comunali sul provvedimento proposto dalla collega Lucy Fenech potrebbe continuare quasi all’infinito perché quello che è accaduto ieri in aula avrebbe bisogno di intere pagine per essere descritto in ogni suo dettaglio e sfaccettatura. Ma partiamo dal fatto. Ieri in Consiglio comunale è stato il giorno della discussione della delibera della capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, una delibera che propone alcune modifiche al regolamento comunale nei punti che riguardano soprattutto la corresponsione del gettone di presenza e l’effettiva partecipazione ai lavori di consiglio e commissioni.
Un provvedimento che ha visto la luce cinque mesi fa ma evidentemente nato sotto una cattiva stella se ancora oggi non si è riusciti a chiudere il cerchio. Seduta convocata alle 12.30, iniziata con l’ormai consueta mezz’ora di ritardo, chiusa intorno alle 19.30 per mancanza del numero legale e con soli 3 emendamenti discussi e votati su 7. Una seduta fiume, arrivata dopo mesi di lavori in commissione e finita con un “arrivederci alla prossima puntata”. E se è vero che “a carnevale ogni scherzo vale” è anche vero che da quasi 7 ore di dibattito ci si sarebbe aspettato qualche risultato in più, soprattutto in considerazione del fatto che l’argomento in questione non è di vitale importanza per il cittadino comune e non cambia le sorti di una città che in questo momento ha molti problemi da risolvere. E invece in aula è successo di tutto. Una discussione dai toni altissimi, a tratti urlata, un inevitabile fuoco incrociato sulla consigliera Fenech, lezioni di moralità e coscienza, duri battibecchi tra un intervento e l’altro, frecciatine molto poco velate, varie sospensioni, un “non ce la faccio più” fuori microfono del segretario Antonio Le Donne che di certo ha racchiuso il sentimento di chi ha assistito ad una seduta lunga, a tratti sterile, poco costruttiva e che ha regalato una fotografia non entusiasmante del Consiglio comunale.
Cosa propone la tanto contestata delibera? Una serie di modifiche al regolamento comunale che puntano a: definire l’effettiva partecipazione fissando a metà della durata dei lavori il tempo minimo per ottenere il gettone di presenza; annullare la corresponsione del gettone in caso di sedute andate deserte; eliminare la doppia convocazione delle commissioni, considerato che di norma la prima va quasi sempre deserta, lasciando una sola. Una serie di emendamenti è stata presentata da moltissimi consiglieri che hanno così proposto alcune modifiche al testo originario, emendamenti che hanno innescato un botta e risposta continuo e che probabilmente sarebbe andato avanti ancora per ore se non fosse caduto il numero legale.
Il clima in aula si è surriscaldato dalle primissime battute, quando la Fenech ha chiesto ai colleghi di ritirare 4 dei 7 emendamenti presentati perché illegittimi e fuori argomento rispetto al tema della delibera. Richiesta che ha fatto infuriare la presidente Emilia Barrile che ha sospeso per oltre un’ora la seduta per un faccia a faccia durissimo con il segretario Le Donne e i capigruppo. Poi l’abbandono dell’aula da parte di Daniela Faranda che ha giudicato come una perdita di tempo le nuove discussioni sull’argomento dopo mesi di lavori e che ha scelto di rimettersi al volere dell’aula ritirando le firme da tutti gli emendamenti.
Il primo emendamento discusso è stato quello di Nora Scuderi che proponeva di eliminare dal regolamento comunale il diritto al rimborso delle spese viaggio dei consiglieri che vivono fuori dal territorio comunale. Una modifica che non ha trovato il parere favorevole del segretario generale perché violerebbe un presupposto di legge e che è stato respinto anche dall’aula che ha espresso 10 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti. Il tema del rimborso spese viaggio ha acceso però la polemica contro la Fenech che vive fuori Messina e che ha chiesto il rimborso. Feroci le critiche di Pippo Trischitta che ha tirato fuori i dati relativi alla documentazione presentata dalla Fenech con delle presunte richieste fatte per un viaggio da Rometta a Messina in orari notturni. Su questa discussione tutto il dibattito si è incentrato sull’opportunità di far risparmiare alle casse del Comune quei soldi che per diritto, ma non per dovere come ha sottolineato la Scuderi, spetterebbero ai consiglieri per i viaggi legati alla loro attività. Senza però quantificare quanto queste somme incidono realmente sulle casse, considerato che i consiglieri che ad oggi potrebbero usufruire di questo diritto sono solo tre.
Non è andata meglio sul secondo emendamento, proposto da Nicola Cucinotta per eliminare la parte relativa alla permanenza in aula per metà dei lavori come unità di misura dell’effettiva partecipazione. Anche in questo caso parere non favorevole del segretario Le Donne perché l’emendamento avrebbe eliminato totalmente la possibilità offerta dal regolamento degli enti locali di regolamentare criteri e modalità per determinare il concetto di effettiva partecipazione. Dunque le discussioni su qualità del tempo che corrisponde a quantità, il dibattito sulla morale e la coscienza che dovrebbe spingere ogni consigliere ad esserci a prescindere, l’intervento di Cucinotta che per l’occasione ha riscritto “I promessi sposi” riadattandoli a “I promessi consiglieri” con Lucy Fenech e Gino Sturniolo novelli Renzo e Lucia, il segretario Le Donne nel ruolo dell’Azzeccagarbugli, Pippo Trischitta alias L’innominato e proprio Cucinotta nella veste del cattivo don Rodrigo. Nonostante mancassero molti personaggi, alla fine emendamento accolto con 15 voti favorevoli, compreso quello di Nina Lo Presti che su questo punto ha abbandonato la collega Fenech, 3 contrari di Cambiamo Messina dal Basso e 1 astenuto.
Il terzo emendamento ha scatenato il putiferio. Proponente ancora Nicola Cucinotta che con questa modifica ha proposto di cassare il passaggio in cui la Fenech elimina il gettone di presenza per le sedute andate deserte perché, ha spiegato, anche quando la prima convocazione va a vuoto per la seconda c’è sempre un unico gettone. Il problema è che ad oggi chi firma alla prima che va deserta e poi non si presenta alla seconda ha comunque diritto al gettone pur non avendo messo piede in commissione. Ad infuocare l’aula in particolare una dichiarazione di Lucy Fenech: “su circa 80 commissioni consiliari analizzate a campione tra luglio 2013 e gennaio 2014, quindi per la nostra consiliatura, i gettoni di presenza per sedute dichiarate deserte sono circa 112. Poiché il gettone è di 56,04 euro significa circa 6.276 euro. Ma parliamo solo di 80 commissioni campione a fronte di circa 280 commissioni svolte durante consiliatura (senza contare le straordinarie). Dalla media dei gettoni dati in questi mesi, solo nella nostra consiliatura sono stati spesi all’incirca 30.000 euro di gettoni per sedute dichiarate deserte. Cioè senza che i consiglieri svolgessero nessuna attività per il bene pubblico, e pagati con i soldi dei cittadini”. Inevitabile la reazione dei colleghi, qualcuno ha subito puntato il dito dichiarando falsi questi dati poiché riferiti solo alle prime convocazioni che vanno sempre deserte ma che poi si effettuano in seconda, durissima la presidente Barrile che ha chiesto tutti gli atti per una verifica e per eventuali provvedimenti in base alla veridicità delle dichiarazioni rese. Un caos che si è chiuso con 9 voti favorevoli all’emendamento Cucinotta, 6 contrari e 1 astenuto. E così resta il gettone per le sedute deserte. Con buona pace del risparmio per le casse dell’ente che però gli stessi consiglieri avevano difeso appena poche ore prima durante il dibattito sui rimborsi spese viaggio.
Il dibattito si è chiuso sul voto al quarto emendamento, ancora di Cucinotta, che proponeva di estendere da 30 a 45 minuti il tempo di tolleranza per l’inizio di una seduta, soprattutto se verrà eliminata la prima convocazione. Al momento del voto non si è raggiunto il numero legale, ironia della sorte (o scherzo di carnevale) per la momentanea assenza proprio di Cucinotta. La seduta si riaggiornerà nei prossimi giorni.
In questo trambusto sono quasi passate inosservate le pesantissime denunce dei consiglieri Benedetto Vaccarino e Nino Carreri fatte a inizio seduta. Carreri ha parlato di presunte pressioni dall’esterno subite da alcuni dipendenti del dipartimento edilizia. Vaccarino ha invece informato l’aula di aver saputo da diversi cittadini che ci sarebbero alcuni consiglieri che stanno promettendo un aiuto per entrare nelle graduatorie dei cantieri di servizio. Un fatto gravissimo, che assume i contorni del reato, ma che dopo un iniziale confusione in aula è stato subito dimenticato. Alla fine facce stanche, mugugni, critiche fuori verbale più sulla forma che sulla sostanza della delibera Fenech. E mancano ancora 4 emendamenti. Francesca Stornante
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In che mani siamo. Povera Messina……….
Poverini, si sono stancati, otto ore seduti, speriamo che le dame di carita’ passino dal comune fornite di olio per “strcarli”……………ma fatemi il piacere, lorsignori vengano un giorno a lavorare con me e poi ne riparliamo, facce stanche, io direi facce toste!
Come può continuare questo modo di rubare i nostri soldi? non ci sono più alibi! Questi vanno lì solo per incassare e farsi i fatti propri! Se Grillo non continua a sbagliare prenderà da solo il 51%!
Ecco la qualità del consiglio comunale. Fosse per me , farei mettere la timbratrice in ingresso ed uscita dalle commissioni con il tornello altro che firme. Ma quale fiducia si può avere su queste persone. Le prime sedute vanno sempre deserte, se io entro in ritardo devo segnare permesso e sono fortunato xche ‘ c’è gente che neanche lavora. Vi manderei per un mese a scavare pietre.
Gli Ipocriti del Consiglio Comunale hanno convocato i commercianti per esprimere tutta la loro solidarietà! Ma alla verifica dei fatti quando potevano far risparmiare alla città un po’ di soldi, si sono dimenticati delle lacrime che avevano pianto e delle vesti che si erano strappati ascoltando i commercianti. Ipocriti a cominciare da Cucinotta, giullare della corte genovesiana, che con i suoi forbiti interventi più che la prosa del Manzoni rimanda al più terra terra Micio Tempo.
Che bello fare il consigliere comunale o l’assessore, tanto anche se le casse comunali sono a secco, i soldoni e tanti per loro arriveranno sempre.
Nelle aziende private, o produci e sei responsabile, oppure vai via.
Tutto cambia se entriamo nel settore pubblico, perché tra sindacati e diritti plagiati lo stipendio arriva sempre.
Come risolvere il problema, facile, tutti impiegati comunali, regionali o meglio ancora statali, con amministratori pubblici e gettoni di presenza a fiume, senza concorsi in virtù del diritto al lavoro.
Viva l’Italia paese della commedia e dei pupari.
Godo al tuo commento più che azzeccato!!
Ma se la Fenech sta all’Annunziata proprio vicino casa mia come fa ad abitare fuori dal comune? E se abitasse per ipotesi fuori dal comune di messina si poteva candidare? Sprecopoli…ecco cosa è diventata messina!
IO SE NON LAVORO TUTTI I GIORNI NON MANGIO..cari sig santalco&C …
Chissà se,vivo La Fontain,avrebbe scritto sui Consiglieri e capigruppo del Comune di Messina.Certamente avrebbe preso spunto dagli
“STERCORARI”
che meglio danno idea della attività dei nostri “luminari”comunali:
si nutrono della stessa materia nella quali sono nati e ci sguazzano bene;
sono “ben”rappresentati da “capetti ammaestrati” assai voraci;
vivono in colonie nei pressi di “idonee riserve di escrementi umani.
E qui,per decenza,mi devo fermare.
Leggo che la seduta ha avuto toni da suburra e che almeno tre “PERSONAGGI CARATTERISTICI” si sono più o meno esibiti in “volteggi,piroette,strafalcioni e falsità ideologiche” pro domo sua.Sta proprio in queste ultime tre parole il vero fine della MISSIONE degli attuali ELETTI; qualcuno scioccamente ha MAI pensato che potessero essere lì-SACRIFICANDO IL PROPRIO STIPENDIO,comunque sempre corrisposto- per SPIRITO DI SERVIZIO?????????!!!!!!!???????
In natura, lo stercoraro và ESCLUSIVAMENTE dove c’è da mangiare ed ……..al COMUNE ci si è sempre ABBUFFATI per natura e tendenza.
MA QUANDO CI LIBEREREMO DA QUESTO CIARPAME SUBUMANO? SEMPER PEJUS.
Ma come si fa??? Ma come si fa A PRETENDERE il rimborso spese per chi vive fuori città??? Cari consiglieri vi siete fatti eleggere a Messina? DOVETE vivere a Messina. Se per qualsiasi ragione vivete fuori, CEDETE il vostro posto ad altri che sono RESIDENTI!!!
La prossima tornata elettorale mi candido anch’io: vivo a Milano…e PRETENDERO’ il rimborso spese per vitto e alloggio PER OGNI SEDUTA del Consiglio…anche quelle andate DESERTE e delle quali PRETENDERO’ il gettone di presenza!!!
Immagino il povero Cucinotta chino sulla scrivania a ripassare i Promessi Sposi, fino a tarda notte, per dare un tono forbito ad un intervento in realtà comico, farsesco,ridicolo.
Cucinotta, Trischitta, Barrile, degni rappresentanti di quella NON politica che il cittadino ONESTO, lontano dal clientelismo, deve combattere con tutte le forze di cui dispone.
Vivono in un mondo che non c’è più, miseri protagonisti del nulla, alleati per distruggere in nome dell’opportunismo. Oggi si battono per non perdere i 4 denari, linfa vitale insieme a quel potere che si vedono sfuggire di mano.
Come stupirsi che il ricorso al CGA sia stato portato avanti dall’ex capogruppo PDL, oggi passato al PD!?
Cari galoppini, siete pochi e sempre più isolati nella vostra fallimentare crociata per riportare quello schifo dentro il Palazzo.
La Messina ONESTA vi guarda, con compassione, ma vi guarda!
Arsenio Lupin, nei loro confronti, era un dilettante.
una vergogna assoluta di una città morta che merita il peggio. Co… patentato chi li vota
Da qui si vede l’attaccamento al “gettone di presenza” in barba al buon senso civico.
Ovviamente ormai tutti sanno che molti vecchi politici se ne fregano della città ma pensano a come fare soldi con la politica senza farsi accorgere dall’elettorato, ma xxxxxxxxxx così palesemente non lo fanno neanche xxxxxxxx.
Vergogna, xxxxxxxx!
FORZA MESSINESI, FACCIAMO SENTIRE FORTE LA NOSTRA VOCE. Da anni pubblico le cifre dei costi dei politici di Palazzo Zanca, sono milioni di euro, utili al funzionamento della DEMOCRAZIA, grosso modo € 25.000 l’anno per Consigliere Comunale, € 125.000 per i cinque anni di mandato. Nel solo 2012 la spesa per INDENNITA’ per gli organi istituzionali, Consiglio Comunale, Circoscrizioni, Sindaco e Giunta, fu di € 1.985.360, a cui bisogna aggiungere i RIMBORSI pari a € 313.180, in totale € 2.298.540, QUATTROMILIARDI500MILIONI di LIRE, noccioline. A fronte di una spesa corrente cosi consistente, i messinesi si aspettano la presenza effettiva nelle Commissioni e in Consiglio, una reale e attiva partecipazione, utilizzando gli strumenti che lo Statuto mette a disposizione: iniziative per tutti gli atti, interventi, interrogazioni, mozioni, risoluzioni, diritto di accesso agli atti e…Nel precedente Consiglio, di VENTICINQUE TRENTA consiglieri non abbiamo mai, dico mai, udito la voce, e utilizzando con furbizia la PRESENZA ASSENZA intascarono per cinque anni indennità e riborsi, a questi signori si chiese soltanto la presenza in occasione della votazione dei Bilanci e Resoconti, di varianti edilizie, di piani di lottizzazione, A MIA MU DICI. Non vorrei sbagliarmi, ma anche Pippo CAPURRO, sempre attivamente presente, denunciò questo andazzo, ma per lui vale la citazione verba volant, mentre la consigliera di RENATO sindaco fa sul serio, per lei si addice scripta manent. FORZA Lucy FENECH, non arrenderti, i messinesi sono con te, ci ricorderemo alle prossime elezioni di SANTALCO, della SINDONI, di DAVID, di AMADEO, di TRISCHITTA.
QUESTI 7 ORE IN AULA PRIMA LI ACCUMULAVANO IN 12 MESI OGGI IN UN SOLO GIORNO?? RIPORTATE I GETTONI A 100 EURO CHE QUESTI STANNO LAVORANDO SI STANCANO, PRIMA FACEVANO ALLENAMENTO, HANNO INVENTATO UNA NUOVA FORMA DI ALLENAMENTO STEP CON MOVIMENTO DI POLSO E PERCORSO BENESSERE DI RIENTRO A CASA, MA DICO IO SIAMO IMPAZZITI QUESTI VA A FINIRE CHE SE LI FATE LAVORARE D’AVVERO SI AMMAZZANO MA COME SI FA NON POSSIAMO ADESSO FARLI LAVORARE COSì TANTO NON SONO ABBITUATI IO PROPORREI UN PO ALLA VOLTA DAI 3MINUTI CHE IMPIEGAVANO PRIMA PER SALIRE LE SCALE FIRMARE E POI RISCENDERLE SIAMO PASSATI A 7 ORE?? MA LI VOLETE MORTI?? NON SI FA COSI’ PASSIAMO DA 3 A 5 MINUTI E POI SALIAMO MAN MANO, POVERINI