Al momento l'unico indagato per omicidio colposo è il conducente della Golf blu contro cui si è schiantata la moto di Ferrara e Centorrino.

E’ stato il giorno dell’estremo saluto ad Antonino Centorrino ed Alessandro Ferrara, i due giovani motociclisti morti sabato notte in un tremendo incidente stradale lungo la via Pietro Castelli. Erano gremite di amici, parenti e conoscenti le chiese di San Nicola, a Gazzi, e di Montepiselli, dove si sono celebrati i due distinti funerali del ventitreenne e del trentanovenne.

Nel frattempo continuano le indagini per chiarire, in maniera definitiva, la dinamica esatta dello schianto fatale che è costata la vita ai due messinesi e, in particolare, per chiarire se vi siano state delle responsabilità da parte dell’unico indagato per omicidio colposo, il conducente della Golf blu contro cui si è scontrata la Kawasaki Ninjia guidata da Ferrara.

Il medico legale Giovanni Andò,mercoledì pomeriggio, ha concluso l’autopsia sui due corpi nell’obitorio dell’ospedale Papardo. Bisognerà comunque attendere almeno tre mesi prima che sul tavolo del Sostituto Procuratore Diego Capece Minutolo, titolare dell’inchiesta, giungano i risultati. Al contempo è stata anche avviata la perizia sui quattro mezzi coinvolti nell’incidente: la Kawasaki, la Ford e le due auto posteggiate contro cui si è schiantata la moto guidata da Ferrara. L’incarico è stato affidato ad Andreas Pirri. Dall’esame e dagli accertamenti, si potrà forse capire con certezza cosa è accaduto quella notte.

Veronica Crocitti