Luogo-simbolo per il 2021 il Castello Ruffo. La rassegna jazzistica ha consentito ai turisti di conoscere i luoghi descritti nell’Ulisse da Omero
Artisti d’ogni Paese del pianeta selezionati dai curatori, galleristi, critici, storici dell’arte, giornalisti del Comitato scientifico del Museo Miit (Museo internazionale Italia Arte d’arte moderna e contemporanea) di Torino. Lo Scilla Jazz Festival è anche questo: da ieri e fino al 17 agosto il Castello Ruffo di Scilla ospiterà il Fimac ’21, ossia il Festival internazionale del Mediterraneo di arte contemporanea.
L’esposizione internazionale è opera di Italia Arte, Miit (appunto), associazione culturale Galleria Folco, in collaborazione con l’associazione Be-Art di Francesco Barillà (direttore artistico della manifestazione), lo Scilla Jazz Festival e il Comune tirrenico.
Come luogo-simbolo del Fimac è stata scelta, per l’edizione 2021, la Calabria e il Castello Ruffo di Scilla, che fa parte dei “luoghi del cuore” Fai (Fondo per l’ambiente italiano). Ieri l’inaugurazione, sotto gli auspici dello stesso direttore del Miit Guido Folco.
Il primo agosto ha invece mosso i suoi primi passi il festival jazzistico in quanto tale, che nutre l’ambizione di «unire in ambito culturale e creare momenti di alto contenuto artistico» Primo live, l’incursione nel blues del Michele Biondi Trio. E una nuova ce ne sarà stasera, col sound di Vincenzo Tropepe.
Tra gli appuntamenti musicali più attesi di quest’edizione dello Scilla Jazz Festival, il tributo alla musica di Lucio Battisti “6 in jazz”, che l’11 agosto vedrà impegnato un sestetto animato da musicisti come il sassofonista Sandro Deidda e il fisarmonicista Pierpaolo Bisogno.
Lo Scilla Jazz Festival ha permesso di valorizzare il Castello Ruffo, portando per la prima volta la musica jazz all’interno e consentendo ai turisti di conoscere i luoghi descritti nell’Ulisse da Omero. Il festival coinvolge inoltre luoghi di Scilla marina, Scilla alta ed il borgo di Chianalea, fra i più belli d’Italia.