"Della delibera di scioglimento dell'Ente non sapevo nulla". L'ex commissario della Fiera Fabio D'Amore dichiara di non aver saputo dall' assessore Venturi del provvedimento adottato il 21 giugno dalla giunta regionale e pubblicato solo nei giorni scorsi. Intanto domani Crocetta incontra i rappresentanti dei lavoratori della Fiera.
“Della delibera di scioglimento dell’Ente Fiera firmata il 21 giugno io non sapevo nulla”. A dirlo è il commissario dell’Ente fino a pochi giorni fa, Fabio D’Amore, e queste dichiarazioni la dicono lunga sia su una vicenda che definire paradossale è poco, che sul trattamento che il governo Lombardo ha riservato a Messina. E’ stato l’ex governatore a firmare la delibera di scioglimento della Fiera, su proposta dell’assessore regionale Marco Venturi nella seduta di giunta del 21 giugno, lo stesso giorno in cui sempre lo stesso assessore, che evidentemente soffriva di sdoppiamento di personalità, aveva dato rassicurazioni a D’Amore sul futuro dell’Ente. Non solo, ma sempre Venturi il 20 luglio, un mese dopo la delibera di scioglimento, rinominò per l’ennesima volta D’Amore commissario (non liquidatore), consentendo così l’organizzazione del mercatino agostano 2012 che passerà alla storia come l’ultima Campionaria. La delibera di scioglimento restò sconosciuta ai più fino all’8 novembre quando è stata pubblicata nel sito ufficiale della Regione, scatenando le reazioni di tutti, dipendenti in testa (vedi articoli correlati). Dunque il commissario non sapeva che la giunta aveva sciolto a sua insaputa l’Ente da lui gestito da quattro anni, ma dà l’intera responsabilità all’assessore Venturi, scagionando Lombardo: “In verità l’idea era quella di traghettare i dipendenti nella Resais come avvenuto per quelli della Fiera del Mediterraneo di Palermo- spiega D’Amore- operazione che mi auguro riuscirà a fare Crocetta per salvaguardare i posti di lavoro. Noi abbiamo deciso di organizzare la “fiera d’agosto” ed io ho accettato il rinnovo della carica solo perché pensavamo di poter trovare risorse da destinare al pagamento degli stipendi. Infine devo chiarire che contavamo tutti sull’emendamento che prevedeva lo stanziamento di 550 mila euro , ma poi non se n’è fatto nulla”.
Il resto è storia, compresa l’organizzazione della Campionaria, il silenzio della Regione, fino alla scoperta della delibera di scioglimento. I dipendenti hanno protestato per la presa in giro alla quale sono stati costretti ad assistere. Domani mattina è previsto un incontro a Palermo tra Crocetta ed i rappresentanti dei lavoratori, per cercare di trovare risposte sia agli 11 stipendi arretrati che alla soluzione definitiva della vertenza. I 40 lavoratori della Fiera di Palermo, e qui si vede la disparità di trattamento, sono stati traghettati alla Resais il 4 luglio, con tanto di risorse regionali. Nei giorni scorsi durissimo sull’argomento era stato l’assessore provinciale alle partecipate Michele Bisignano che ha definito la vicenda paradossale e frutto di una mancanza di serietà politica. “Un assessore che dimentica un mese dopo di aver sciolto un Ente, forse perché il clima era da campagna elettorale, e conferma la nomina del commissario è un fatto gravissimo, ma chi dovrebbe trarne le dovute conseguenze-ha scritto Bisignano- è l’ex commissario D’Amore, tenuto all’oscuro di tutto proprio da Lombardo, che è il leader del suo partito”. L’ex commissario, che mercoledì terrà una conferenza stampa per raccontare l’accaduto, si è detto abbandonato dalle istituzioni, tranne, a suo dire, da Lombardo, ed è pronto a togliersi diversi sassolini dalla scarpa in merito a precedenti gestioni, compresa quella del “2004-2005 quando la Fiera di Messina andò alla Fiera di Milano grazie a oltre 200 mila euro della Regione per pagare l’esposizione, ma furono spesi in altri modi e adesso la Fiera di Milano ha presentato istanza di pignoramento”.
Che la barca facesse acqua da tutte le parti era noto a tutti, ma, sinceramente, l’ultimo capitolo scritto dalla giunta Lombardo è il più triste ed il più umiliante per la città. Forse qualche toppa si riuscirà a mettere e sicuramente inizierà una fase completamente diversa ma quanto accaduto nei mesi scorsi lascia senza parole.
Rosaria Brancato
…e allora e’ proprio vero che non conti nulla!!!!
ART.21 COSTITUZIONE. Finalmente ci siamo liberati di un carrozzone che ha sperperato inutilmente i nostri soldi, i giovani messinesi decideranno cosa fare di questo splendido spazio, propongo un referendum tra diverse opzioni, sarebbe un momento di forte responsabilità, che i messinesi hanno perduto, delegandola a mediocri di cui non resterà traccia nella nostra millenaria storia. Finalmente la VARA avrà un palcoscenico degno della sua umanità e popolarità. Non può essere la sorte lavorativa di un pugno di dipendenti a precludere un progetto economico che porterà occupazione stabile per Messina.
Ancora il Signor D’amore trova il coraggio di difendere Lombardo, dopo il trattamento che quest’ultimo ha riservato alla citta` di Messina per tutta la durata del suo mandato da governatore.Ed ancora peggio avra` il coraggio di candidarsi a sindaco di questa citta`, sempre con il partito di Lombardo…che schifo di persone….
Scaricabarile senza ritegno.I lavoratori affondano nel dramma.Lui,D’Amore,resta a galla,insieme con il suo LOmbardo.Sapremo liberarci di gente così?
Povero D’Amore
gli hanno sciolto la fiera “a sua insaputa “…
Hanno la faccia come…. !
e allora vedi quanto ti prendevano in considerazione !!!!
D’AMORE ,NON CI CREDO,PERCHE’ SE COSI FOSSE ,DOVRESTI LASCIARE DA SUBITO L’MPA,PER IL RISPETTO CHE DEVI ALLA CITTA’ DI MESSINA.
Oh ma e’ un epidemia. Tutti i politici che non sanno mai niente. a chi comprano una casa a sua insaputa e a chi tolgono la poltrona da sotto il sedere
dai che li trovi i voti per la tua lista che magari questa volta appoggerà il PD
ancora l’ex commissario difende l’indifendibile, prendendo posizioni chiare pro Lombardo. Ora io mi chiedo; la delibera della messa in liquidazione dell’Ente Fiera è a firma di Lombardo, quindi o Lombardo non ha completa considerazione nei confronti del segretario cittadino e pilastro portante dell’MPA Messinese Fabio D’AMORE, e personalmente ho qualche dubbio visto che comunque lo ha fatto nominare alla guida dell’ente più volte dall’Assessore Venturi, o l’ex commissario era ben a conoscenza di questo chiaro disegno nonostante lo stesso afferma che la delibera non gli è stata mai notificata. Lo stesso afferma nella trasmissione Oltre il TG di Orazio Raffa che mentre prima i soldi si sperperavano, in questi quattro anni di gestione nessun contributo o progetto è stato finanziato dalla regione. Ma è possibile che il buon Presidente non l’abbia completamente tenuto in considerazione ? TANTI DUBBI, TANTI PERCHE’…
Il referendum che proponi dove lo hai visto fare?
Non capisco cosa c’entri la Vara con il mercatino rionale sito in uno spazio di bellezza rarissima, peccato per l’immondizia che vi regna in assenza totale di controlli, anche per la beata gioia dei cretini che cercano in tutti i modi di deturparla.
In quanto ai sussidiati di cui sembrano preoccuparsi tutti, qualcuno sa dire che come passavano il loro tempo quando andavano all’Ente Fiera? Al rientro a casa quante volte hanno detto ai loro cari di essere stanchi del lavoro svolto in ufficio?
Per quanto attiene il dott. D’Amore, che non ho il piacere di conoscere personalmente, gli auguro di riprendere la sua attività lavorativa al più presto, in maniera tale da potere dimenticare che è forse l’unico presidente di ente pubblico a porre il suo sedere su una poltrona che gli era stata tolta.
Povero ignaro, quanto nulla sei.
ci voleva d’amore per chiudere la fiera!!!
se fosse vera la notizia che d’amore non sapeva nulla dello scioglimento della fiera, come mai non interviene subito prendendo le distanze da lombardo? è chiaro che le bugie hanno le gambe corte. la verità è che dopo una pessima ed ultima gestione dell’ente fieristico non c’era altro da fare che scioglierla.
Estiqaatsi dell’ex commissario D’Amore pensa che dopo questa situazione dovrebbe ritirare la candidatura a sindaco. Si è vista la sua incapacità a gestire un ente
quali lavoratori? spero non ti riferisce a quelli dell’ex ente fiera,che poveracci la sera al ritorno a casa dovevavo farsi massaggiare la schiena con l’olio di quanto erano stanchi di non fare…NULLA:D’Amore,fa l’ingenuo per non pagare il Dazio dell’incompetenza .
mancu iò sacciu aunni va di notte me mugghieri.forse a buscari danari.
Lombardo è stato distruttivo per Messina, ha fatto tutto quello che era nelle sue competenze per recare più male possibile alla città ed alla provincia….
D’Amore può essere stato trattato da messinese, è quindi colpito nella sua dignità, raggirato.. allora deve agire di conseguenza..non può stare con chi lo ha usato a sua insaputa…. a meno che…..D’Amore sapeva, era a conoscenza ed ha acconsentito con il suo silenzio alla condanna a morte di un pezzo di storia di Messina….la secolare fiera….
Sono propenso a credere che D’Amore ignorava di essere commissario di un ente già morto per mano di Lombardo.
uno non sà nulla, l’altro accuso ail suo ex sindaco, quell’altro in 48 mesi non ha potuto fare nulla eec ecc, Quando questi qua capiranno che fare politca ed avere incarchi non è un gioco ma un preciso servizio per la comunità, non sarà mai troppo tardi. E’ comunque colpa dei galoppini messinesi, grazie a loro abbiamo questi politici.
Scusate dov’è la novità… hanno sciolto l’Ente fiera a “Sua insaputa” meno male ke è scappato via prima.. lo hanno fatto prima: schettino, buzzanca ….