Gli ispettori e i funzionari amministrativi dipendenti dell'Inl esclusi dall'indennità d'amministrazione in maniera ritenuta «incoerente e delegittimante»
REGGIO CALABRIA – Si fermano gli ispettori del lavoro in tutt’Italia, e dunque anche in Calabria, venerdì prossimo 18 marzo. Giorno in cui è prevista anche una manifestazione nazionale mattutina nella Capitale.
Quanto al versante regionale, il coordinamento Cisl-Inl e la Cisl-Fp calabresi all’unanimità affermano che «non possibile più procrastinare, non ci sono più scuse: dobbiamo difendere con forza i diritti sacrosanti dei “lavoratori che tutelano i lavoratori”». Cioè, appunto, gli ispettori del lavoro.
Contraddizioni (“a convenienza”)
La protesta dei dipendenti dell’Inl (Ispettorato nazionale del lavoro) ha portato a uno stato d’agitazione in corso da settimane ormai. Tra le rivendicazioni, la revoca di una scelta «che li esclude dalla perequazione dell’indennità d’amministrazione che tocca ai dipendenti dei Ministeri».
Opzione che incarna poi la scelta, affermano polemicamente in una nota il coordinatore regionale di Cisl-Inl Enzo Musolino e il segretario regionale Cisl-Fp Luciana Giordano, di «non considerarli né carne né pesce, di non riconoscere la loro peculiarità, di sottrarli alle dinamiche della “perequazione” per meri calcoli economici» visto che, «quando conviene al Ministero del Lavoro e all’Amministrazione INL, infatti, non sono più “ministeriali” – e così gli viene sottratta la “perequazione” – ma, allo stesso tempo,vengono loro negate le specificità di Agenzia – l’equiparazione di trattamento missione e di rimborsi con i colleghi Inps e Inail -, non viene individuata un’indennità d’amministrazione propria, mentre viene normalmente applicato il Contratto unico delle Amministrazioni centralizzate».
Doppiopesismi, incoerenza, delegittimazione
Ad avviso degli esponenti sindacali cislini, questo “doppiopesismo” applicato nell’unico intento di favorire la parte datoriale è un inganno vero e proprio.
A chi è già in servizio e ai nuovi assunti “dietro l’angolo” «si offre incertezza, insicurezza, dubbi interpretativi, mentre sarebbe giusto – finalmente – riconoscere a tutti: certezze, punti fermi, diritti pieni e sacrosanti, così essenziali per svolgere con serenità il proprio lavoro».
Peraltro – osservano i rappresentanti dei lavoratori – è singolare attendersi che gli ispettori del lavoro entrino nelle aziende, pretendano l’applicazione dei contratti più rappresentativi, si rapportino coi datori di lavoro ed esigano il riconoscimento di tutte le dovute indennità e benefit «mentre proprio agli Ispettori, a tutti i dipendenti dell’Inl, l’Amministrazione nega i giusti riconoscimenti, le corrette indennità».
Stando ai sindacalisti della Cisl siamo davanti a un’«incoerenza di fondo che delegittima il Ministero del Lavoro e l’Ispettorato nazionale del lavoro». Per questo tutti i dipendenti Inl sono chiamati a lottare, prim’ancora che per rivendicare le competenze loro dovute, «per la stessa dignità del ruolo, per difendere il lavoro collettivo d’ispettori e funzionari amministrativi».