Due scippi e due rapine, poi la fuga in un'altra città. Ma, dopo indagini partite nello scorso luglio, i poliziotti l'hanno trovato e arrestato
MESSINA – Pensava di averla fatta franca, di aver messo a segno i suoi colpi con tale maestria da non risultare identificabile.
Primo episodio nello scorso luglio, in una spiaggia della zona sud di Messina. Il 44enne messinese Salvatore Ricali tenta di scippare una donna davanti a tutti. Le urla della vittima lo dissuadono e scappa ma chi ha assistito all’accaduto ne fornisce un dettagliata ricostruzione riferendo anche com’era vestito.
Passa poco tempo e la scena si ripete. Stavolta la vittima è una donna seduta in macchina, in attesa del marito. Di nuovo, lei urla e lui scappa e, anche in questo caso, viene fornita una puntuale descrizione ai poliziotti.
Poi altri due episodi ben più gravi: prima una rapina in un parcheggio: assale la vittima alle spalle e la butta a terra, rubando il bottino e scappando a bordo di un’auto; poi ad una fermata del bus, stesse modalità, fuga a bordo dello stesso mezzo. In entrambi i casi le vittime sono state costrette a ricorrere alle cure mediche.
Dopo aver sentito i testimoni, consultato le banche dati e visto le immagini della videosorveglianza, i poliziotti delle volanti della Questura di Messina trovano un’auto simile a quella usata per la fuga, una Peugeot 107 scura, abbandonata, coi finestrini abbassati e, all’interno, i documenti del proprietario, che riferisce che ad usarla è il figlio. Il giovane viene sentito e, di fronte all’evidenza, ammette di averla guidata, permettendo al complice, l’autore materiale, di scappare.
In casa del rapinatore, in un Comune del Messinese jonico, vengono trovati alcuni vestiti uguali a quelli indossati nelle varie occasioni e oggetti appartenenti a una delle vittime. Dopo altre ricerche, Salvatore Ricali è stato trovato è portato in carcere. Dovrà rispondere, insieme al giovane che guidava l’auto, di tentati furti con strappo e rapine.