Sport e musica hanno caratterizzato la seconda edizione di "un calcio alla Sla", ma a vincere è stata la solidarietà. I fondi raccolti con il quadrangolare che si è svolto a Faro superiore in ricordo di Pippo Genovese, andranno ad un progetto dell'Aisla sezione di Messina.
Ad aggiudicarsi la seconda edizione dell’evento benefico “Un calcio alla Sla” è stata la squadra dei Carabinieri della stazione di Faro Superiore. Il quadrangolare di beneficenza, in ricordo di Pippo Genovese, stroncato otto anni fa dalla Sla (sclerosi laterale amiotrofica) ha visto sfidarsi nel campetto parrocchiale di Faro Superiore le squadre formate dagli “amici di Pippo”, “i colleghi di Pippo”, il personale del Papardo ed i Carabinieri di Faro Superiore. A vincere è stata la solidarietà, così come nello spirito della manifestazione, organizzata per il secondo anno consecutivo, dall’associazione Estate Insieme, per raccogliere fondi da destinare alla sezione di Messina dell’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica) e per informare su un male ancora poco conosciuto, la Sla, che purtroppo al momento vede in campo soprattutto i medici ed i volontari nel cercare di non lasciare troppo sole le famiglie di fronte ad una malattia che “ingabbia” una mente lucida dentro un corpo immobilizzato. Nel corso di questa seconda edizione di “Un calcio alla Sla” sono stati raccolti 2 mila euro, ma è possibile per tutta l’estate continuare a donare. La somma è destinata ad un progetto che consentirà alle famiglie messinesi dei pazienti di avere il supporto di uno psicologo per affrontare gli aspetti devastanti che affrontano quotidianamente i familiari degli affetti da Sla.
L’evento organizzato a Faro Superiore, grazie anche al gruppo giovani della parrocchia della Madonna dell’Assunta, non è stato quindi solo sport, ma anche musica, con le esibizioni di diversi artisti, e dibattito, con gli interventi degli operatori del settore e dei volontari. Prima dell’avvio del quadrangolare infatti sono intervenuti il vicepresidente nazionale dell’Aisla Vincenzo Soverino (che da anni gira l’Italia per sensibilizzare sulla tematica e sulla necessità d’incentivare la ricerca), il presidente della sezione di Messina dell’Aisla Giuseppe Caristi (che ha spiegato come opera l’associazione in città e quali progetti si stanno portando avanti), ed il professore Vita per il Centro Nemo che con impegno instancabile e sacrifici è in prima linea al fianco di chi soffre,pazienti e familiari. "Ho una malattia – ha detto sorridendo Soverino alla platea- amo incredibilmente la vita. So che se Dio mi ha dato questa croce mi darà e mi sta dando anche la forza per sopportarla". Prezioso anche l’intervento del presidente dell’Arcionfraternita dei Rossi Guglielmo Labruto che ha illustrato la situazione dal punto di vista dei volontari. Dalle parole di chi vive quotidianamente le difficoltà legate alla poca conoscenza della malattia e carenza di fondi, ma anche le speranze che derivano dalla possibilità che la Sla venga definitivamente sconfitta, si è compreso come il contributo di ognuno sia indispensabile, anche solo sotto il profilo della diffusione delle informazioni.
Il consiglio comunale, attraverso il vicepresidente Nino Interdonato ed il consigliere comunale e direttore dell’Uoc cardiologia dell’ospedale di Patti, Andrea Consolo (che da ex arbitro internazionale ha anche arbitrato il torneo) ha donato una targa , in vista però di un progetto che vedrà un apporto più incisivo al fianco dell’Aisla. Ma la manifestazione che la vedova Tiziana Benedetta Arena ha organizzato insieme a Nino Scimone ha visto anche momenti dedicati alla musica ed al ballo. Tra una gara ed un’altra infatti si sono esibiti Emanuele Arena (vincitore Notte bianca di Sant’Antonio 2015), Vincenzo Belfiore (da Ti lascio una canzone V), Josuè Previti (da Io canto IV), Matilda Venuto (mascotte Cantagiro) e le Sirene dei due mari (dance & fitness club) che hanno curato anche le coreografie iniziali e finali della serata..