Il sindaco di Furnari: "No all'impianto a biomasse. Segnaleremo le irregolarità"

Il sindaco di Furnari: “No all’impianto a biomasse. Segnaleremo le irregolarità”

Rosaria Brancato

Il sindaco di Furnari: “No all’impianto a biomasse. Segnaleremo le irregolarità”

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mercoledì 23 Luglio 2014 - 11:36

Il sindaco di Furnari, dopo la rinuncia da parte della Comet Bio alla procedura autorizzativa semplificata, ribadisce il suo no alla realizzazione dell'impianto a biomasse. "Non è compatibile con il territorio-dichiara Mario Foti- e segnaleremo al Ministero tutte le irregolarità finora individuate"

Ancora un botta e risposta tra la Comet Bio e il sindaco di Furnari Mario Foti in merito all’impianto a biomasse da realizzare in contrada Marraffino.

Nei giorni scorsi la società ha annunciato, attraverso i dirigenti Ivo Blandina e Giovanni Grasso, la volontà di rinunciare alla Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) dichiarando di voler comunque portare avanti il progetto “nonostante le bugie e la demagogia” (vedi articolo allegato).

Ieri nel corso della conferenza dei servizi è arrivata la replica del sindaco Foti che ha ribadito i motivi del no al progetto ed ha annunciato che segnalerà le irregolarità riscontrate alle Istituzioni di competenza. All’incontro era presente anche Patrizia Livreri, docente dell’ateneo palermitano ed esperta dell’assessorato regionale all’industria e che ha predisposto una relazione sul progetto Comet Bio.

Il primo cittadino di Furnari in una nota ricorda come la centrale sarà realizzata “ad una distanza inferiore ai 30 ml previsto come fascia di rispetto per la linea di metanizzazione realizzata dalla SNAM RETE GAS che attraversa il terreno”.

Subito dopo Mario Foti si sofferma sugli aspetti finanziari della società, secondo alcuni accertamenti e verifiche effettuate dall’amministrazione comunale.

“La COMET BIO srl- scrive- come da visura camerale risulta in stato di inattività e pertanto non si è in grado di valutare la capacità tecnica, organizzativa e gestionale. Non si riesce a comprendere come e con quali fondi una società inattiva possa procedere ad acquisto dell’area. Da un'attenta analisi del documento prodotto dalla COMET BIO srl emerge una contraddittorietà in relazione alle garanzie offerte dall’Istituto di Credito indicato a cofinanziare l’iniziativa imprenditoriale. Pertanto non appare sussistere la reale sussistenza dette garanzie fideiussorie. Il patrimonio sociale effettivamente versato e sottoscritto dal suddetto istituto di credito, pari € 3.889.7OO,OO è assolutamente incompatibile con il l’importo dell’opera realizzanda, pari a €. 5.975.000,00. Per tale ragione ci si riserva di chiedere una adeguata ispezione da parte della Banca d’Italia su questo aspetto della vicenda”.

Sempre secondo l’amministrazione comunale il progetto viene sottodimensionato, dichiarando potenza inferiore ad 1 MWe per poter accedere alla procedura semplificata mentre, si avvale di un finanziamento che riguarda impianti di potenza superiore dalla soglia di 1 Mwe fino a 4 Mwe. “Segnaleremo anche questa contraddizione al Ministero finanziatore”, aggiunge Foti.

Nella nota si ribadisce come il Comune di Furnari sia stato inserito con decreto regionale tra i Comuni ad economia prevalentemente turistica e città d’arte.

“La realizzazione del progetto inciderebbe negativamente sulla sua vocazione che vede la presenza, a poca distanza di importanti alberghi di insediamenti turistici ed agri-turistico anche in corso di costruzione. La Sovrintendenza dei Beni Culturali ha espresso un parere negativo per la presenza di un’area di interesse archeologico e l’area si trova a poca distanza dal sito di importanza comunitaria (SIC) Laguna di Oliveri-Tindari”.

Il sindaco ricorda infine l’impatto ambientale dell’impianto in seguito alle emissioni e spiega che “non sono state fornite relazioni geologiche, geotecniche, idrologiche e sismiche di prima approssimazione delle aree interessate, né tanto meno sono stati calcolati gli effetti della realizzazione dell’intervento e del suo esercizio sulla salute dei cittadini e sulla biocenosi. E’ assente ogni valutazione dell’impatto acustico del traffico, degli impatti da polveri e gas di scarico”.

In sintesi l’impianto a biomasse della Comet secondo l’amministrazione di Furnari finirebbe con il pregiudicare “lo sviluppo socio­economico sia del Comune che del comprensorio adiacente, basato su coltivazioni di uliveti e vigneti per la produzione di prodotti d’eccellenza. Ogni impianto di cogenerazione può’ garantire un posto di lavoro, facendone perdere a centinaia per i danni ambientali prodotti sul territorio. Ci si riserva comunque di segnalare tutte queste anomalie ed irregolarità al competente Ministero al fine di valutare se ricorre il caso di escludere la società richiedente dal programma di finanziamento”.

Al no si aggiunge quindi l’annuncio di eventuali segnalazioni al Ministero dell’economia che ha bandito la gara per i finanziamenti.

Rosaria Brancato

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