Cambiamo Messina dal basso chiede chiarezza all'amministrazione comunale, che ha deciso di non proseguire la contesa giudiziaria con l'Autorità portuale per le aree demaniali marittime
"La Commissione di delimitazione delle aree non è un organo giudicante, ma un organismo tecnico statale e quindi senza giurisdizione in ordine all’attribuzione della proprietà, competenza attribuita al giudice civile in via esclusiva". Cambiamo Messina dal Basso, promotore della piattaforma Mare Negato, ha da sempre sostenuto, con diverse iniziative, il diritto della città di Messina di riappropriarsi del suo fronte mare. Ora esprime "grande sgomento e perplessità" per la scelta dell'amministrazione comunale di non proseguire la contesa giudiziaria e invita a fare chiarezza.
"La scelta scellerata delle precedenti Amministrazioni, e fatta propria dall’allora ministro, di fare dell’Autorità Portuale di Messina una sorta di agenzia del demanio e quindi porre sotto tributo la parte della città che avrebbe dovuto costituire un volano per il rilancio dell’economia messinese ed anche spazio di incontro dei cittadini con il loro mare, hanno fatto sì che l’Autorità Portuale si sia arricchita a discapito di attività storiche quali ad esempio la cantieristica navale, un tempo fiore all’occhiello nel mondo, e quella commerciale rappresentata dalla Fiera Campionaria Internazionale, area ormai degradata ed interdetta ai messinesi, storicamente comunale e, poi, inspiegabilmente transitata nel patrimonio dell’Authority in uno dei decenni più bui della politica della città. Non ha senso mantenere una circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale tale da tranciare il legame indissolubile tra Messina ed il suo mare. La città non accetterà mai di cedere a Gioia Tauro e di pagare tributi per aree essenziali e da sempre ritenute patrimonio di Messina, quali Villa Sabin, la riviera del Ringo, la rada S. Francesco, la Fiera e la passeggiata a mare, con buona pace del commissario De Simone".
Ritenendo irrinunciabile politicamente, economicamente e socialmente la libera fruizione del waterfront di Messina, città da sempre a forte vocazione marinara, il Movimento, "in mancanza di una puntualizzazione chiarificatrice da parte dell’Amministrazione, assumerà una posizione coerente con il percorso fino ad oggi intrapreso".
In coscienza, …quando le analisi e gli argomenti sono ragionevoli, giusti ed ispirati al benessere pubblico, si devono laicamente ed onestamente condividere e sostenere, al di là della appartenenza di parrocchia partitica o ideologica.
Con tutto il rispetto credo che il problema non deve essere affrontato in modo ideologico come fa cmdb posto che la titolarità delle aree è mera questione di lana caprina ed anche irrilevante. Infattti se l’obiettivo principale è quello della fruzione delle aree da parte della cittadinanza può ben essere realizzato sia dall’autorità portuale che dal Comune. E’ consigliabile comunque che la questione venga gestita dall’autorità che ha le risorse utili allo scopo e non da un comune in predissesto.