I sindacati bocciano il nuovo piano Atm: "In due mesi hanno distrutto tutto"

I sindacati bocciano il nuovo piano Atm: “In due mesi hanno distrutto tutto”

I sindacati bocciano il nuovo piano Atm: “In due mesi hanno distrutto tutto”

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giovedì 27 Settembre 2018 - 09:50

Cgil, Cisl e Uil annunciano la mobilitazione e attaccano l'amministrazione su tutti i fronti

Il piano di esercizio invernale del trasporto pubblico partirà sabato 6 ottobre e non lunedì 1 ottobre, come annunciato in un primo momento. Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti lo hanno visto oggi, lo considerano "sommario e parziale" e lo "bocciano integralmente", dichiarando di "non condividerne nel metodo e nel merito l’impostazione, mai concertata coi sindacati".

E non è solo la bocciatura del piano di esercizio "ma la bocciatura senza appello delle scelte dell’amministrazione e del nuovo management in materia di trasporto pubblico, che in due mesi hanno portato al collasso l’azienda ed il servizio alla città".

Disaccordo anche sull'incarico per il piano all'ing. Leonardo Russo, "appreso solo a mezzo stampa, quando si potevano usare le professionalità interne all’azienda, anche alla luce dei continui ipocriti richiami del Cda e del sindaco all’austerità dei conti e delle spese del Comune e delle società partecipate, che hanno portato recentemente lo stesso presidente di Atm ad anticipare l’intenzione di rivedere al ribasso il contratto integrativo dei dipendenti di Atm e accendere la gogna mediatica sui diritti basilari dei lavoratori".

Poi il focus sul nuovo piano invernale. "Si gioca al ribasso, con una riduzione da 51 a 33 linee bus, con un impiego di 48 mezzi invece dei precedenti 60 con conseguenze facilmente immaginabili. Temiamo che siano stati mal valutati tempi di percorrenza, luoghi di interscambio e tragitti delle linee".

Il riferimento, in particolare, è allo “shuttle”: "La frequenza dovrebbe essere inferiore a 10 minuti, e non i 20 oggi previsti, se si vuol garantire il sistema a pettine ed inoltre, in mancanza di corsie preferenziali, è ampiamente prevedibile che non possa rispettare il tabellino di marcia nelle ore di maggior traffico facendo crollare l’intero piano. Nonostante si sia ritardato di due settimane l’avvio del piano invernale, penalizzando l’utenza, risultano ancora gravi carenze logistiche per utenti e personale ai punti di interscambio e nuovi capolinea. Temiamo che i chilometri complessivi che Atm porrà in essere, ma che ad oggi non sa quantificare per il piano invernale, saranno insufficienti alle esigenze dell’utenza messinese visto che riscontriamo già una riduzione di 110mila chilometri percorsi solo nei 30 giorni dal 16 agosto al 16 settembre in palese violazione del contratto di servizio".

Parere contrario, ovviamente, anche sul progetto di eliminazione del tram a giugno 2019. "Causerebbe gravi deficit di trasporto e l’incremento del traffico gommato nel centro cittadino".

C'è poi il tema degli autisti. "Da una prima valutazione ne occorreranno 150 in turno, con ulteriore aumento dei carichi di lavoro, per cui ci riserviamo le denunce del caso presso l’Ispettorato del Lavoro".

Il presidente del Cda di Atm, Giuseppe Campagna, ha annunciato l'avvio delle procedure per la revoca della gara che aveva portato all'assunzione temporanea di 75 autisti. "Da subito riteniamo responsabile il Cda di Atm di ogni eventuale danno erariale che possa derivare dal probabile ricorso legale che potrebbe scaturire dalla società Tempor, vincitrice del bando già espletato, anche alla luce del fatto che la sentenza della Cassazione civile sezione lavoro numero 3621 del 14 febbraio 2018 sancisce chiaramente che nessun diritto alla trasformazione a tempo indeterminato può essere avanzata da questi lavoratori anche a seguito di ulteriore proroga, smentendo di fatto quanto dichiarato dal sindaco e dal Cda in questi mesi".

Per i sindacati, la mobilitazione generale della categoria è inevitabile "alla luce delle evidenti criticità in cui l’Atm ed il servizio pubblico offerto alla città versano a seguito della discutibile gestione aziendale degli ultimi mesi, delle continue gravi esternazioni del sindaco circa la volontà di privatizzazione dell’Azienda e della messa in discussione dei salari prima e dei livelli occupazionali dopo dei 500 dipendenti".

Un commento

  1. In 2 mesi. pensate in 5 anni.rudunamu chi schecchi

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