Il M5S e Fava attaccano il sindaco: "A Messina la criminalità è privilegiata". Replica il sindaco: "Non accetto accostamenti del mio nome alla mafia"
Il funerale di Rosario, fratello del boss Luigi Sparacio, diventa, in tempi di pandemia, fonte di polemica politica. Il dito è puntato sul sindaco che, dopo una serie di post e comunicati, a fine lunedì prende posizione.
Il post di Giulia Grillo
“Non si perde occasione per denigrare Messina e i messinesi. Ho appreso che l’on. Giulia Grillo, appartenente al M5S e cittadina messinese, ha pubblicato un post nel quale afferma che a Messina “la criminalità organizzata è privilegiata anche in periodo di lockdown” riferendosi al presunto corteo funebre che sabato scorso, con un centinaio di persone a bordo di moto, accompagnava il feretro del fratello dell’ex boss Luigi Sparacio. La deputata si chiede anche cosa faccia il Sindaco De Luca nel frattempo. La notizia è stata ripresa da altri deputati regionali e nazionali pentastellati e dall’on. Claudio Fava, Presidente della Commissione antimafia all’Ars.
De Luca: bieche speculazioni
I medesimi, piuttosto che attivarsi personalmente per accertare la verità dei fatti, hanno preferito alimentare delle bieche speculazioni politiche che sono state immediatamente riprese dalla stampa, lasciando intendere che si sia svolto un rito mafioso. Non accetto insinuazioni o accostamenti della mia persona alla mafia o alla criminalità in genere, per cui ho già dato mandato alla PG di identificare gli autori dei commenti su Facebook al post della Grillo, con i quali si esprimono dichiarazioni gravemente offensive nei miei confronti”
D’Uva: si faccia chiarezza
Dopo la Grillo il pentastellato Francesco D’Uva scrive con chiaro riferimento al sindaco: “Giorni fa a Messina si è svolto il corteo funebre del fratello di un pentito di mafia. E’ gravissimo. Chi si fa garante dei messinesi sullo Stretto lo faccia anche sul territorio comunale. Si faccia chiarezza, senza distinzioni”.
Fava: il sindaco zitto
Da Palermo interviene Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia Ars: “Mentre in Italia non si celebrano funerali nei matrimoni, com’è possibile che a Messina in cento abbiano accompagnato al cimitero il fratello di un capomafia? Dietro il feretro di Rosario Sparacio, fratello del boss Luigi, sabato pomeriggio c’erano auto, moto, amici… Dal sindaco Cateno De Luca, sempre pronto a rumoreggiare con la fascia tricolore al petto, stavolta solo silenzio” .
Sul funerale indaga la questura
Sul fatto sta indagando la questura e De Luca ribadisce come venerdì pomeriggio Rosario Sparacio, sia morto all’interno della sua abitazione. Dopo 24 ore, sabato pomeriggio 11 aprile il feretro è stato trasportato dall’abitazione in via del Santo fino al Camposanto in via Catania dove è stato deposto in attesa della tumulazione.
“Non è stato corteo funebre”
“Non si è trattato né di un corteo funebre né di una celebrazione religiosa, che sono peraltro vietati dalle disposizioni del DPCM come ribadite dallo stesso Arcivescovo di Messina che, da oltre un mese, ha vietato la celebrazione dei funerali– prosegue De Luca- Dunque, quanto in modo becero è definito ‘corteo funebre con oltre cento persone’ non è altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri, al quale si sono uniti, in modo estemporaneo, alcuni familiari del defunto, in numero non superiore alla trentina. Sulla partecipazione al trasporto del feretro da parte dei parenti e dei soggetti che sono ripresi nelle fotografie diffuse dalla stampa, sta già indagando la Questura, alla quale competono in via esclusiva questo genere di attività e sulle quali mi corre l’obbligo di osservare il massimo riserbo, ragione per la quale fino ad ora non ero entrato nel merito della questo. Non consento a nessuno – di confondere il mio doveroso riserbo istituzionale con una forma di silenziosa complicità sui fatti. Stiamo assistendo ad un carosello di illazioni che non fanno onore ai deputati regionali e nazionali che le hanno diffuse e alimentate”.
E bravo il sindaco…
CHE SCHIFO SENZA PAROLE …..I DRONI ERANO A…………………………………..
A Santo Saba
U RE NONNIFA CONNA VERGOGNA