Mettiamo da parte i campanilismi e decidiamo prima che futuro vogliamo per Messina. L'ex city manager Scoglio interviene sul dibattito sull'Autorità portuale. "Un conto è essere città degli approdi un'altra è la visione turistica e di servizi". E Maurizio Ballistreri scrive a Crocetta. "Ricorra alla Corte Costituzionale"
Prima di litigare su quale sia l’accorpamento migliore, se Gioia Tauro o Augusta, sarebbe bene chiarirci le idee su quale futuro immaginiamo per Messina.
Non è affatto peregrina la riflessione dell’ex city manager Gianfranco Scoglio che invita a mettere da parte campanilismi e bandiere per cominciare a volare alto. Insomma, pensiamo “europeo” e facciamolo pensando al libro bianco dei trasporti approvato dal Parlamento Europeo che nel 2013 ha deciso quale è la mappa europea dei 9 corridoi principali di trasporto per i quali sono stati stanziati 26,3 miliardi di euro per il periodo 2014 – 2020. L’obiettivo è trasformare l’attuale patchwork di porti, aeroporti, strade e ferrovie in un Trans-European transport Network (TEN-T) integrato. “Nel complesso saranno messi in relazione fra loro 94 scali marittimi (con relativi collegamenti ferroviari e stradali), 38 aeroporti, circa 15.000 km di ferrovia verranno implementati per ospitare linee ad alta velocità e 35 progetti transnazionali serviranno a risolvere i colli di bottiglia- scrive Scoglio- Questo core transport network europeo, da completarsi entro il 2030, si fonderà su 9 corridoi principali. Di questi 9 corridoi 4 sono in Italia. L’ Helsinki – La Valletta passerà da Verona e Bologna per arrivare a Roma- Civitavecchia e Napoli con diramazioni a La Spezia, Livorno e Ancona. Da Napoli poi si biforcherà: da un lato verso Taranto e Bari, dall’altro verso Gioia Tauro e poi Palermo, da dove proseguirà via mare fino a Malta”. Il quadro che emergerà sarà quindi quello di una rete integrata dei trasporti a livello europeo. Secondo Scoglio la partita da giocare è in questo contesto, ma dobbiamo prima decidere in che ruolo essere in campo.
Se optiamo per sostenere che il porto, tra i primi 10 nazionali, debba avere un ruolo importante nella distribuzione delle merci, allora dobbiamo immaginare la zona falcata e l’area fino a Tremestieri in un modo. Se ipotizziamo che il water-front sia destinato ad una nuova idea di città dobbiamo seguire un altro percorso.
“In questo secondo caso- spiega Scoglio- Messina può infatti trasformarsi da città degli approdi in città dei servizi turistici, culturali, sociali mantenendo il porto storico quale turistico e diportistico e hub per i collegamenti con le isole minori, con l’Area dello Stretto e con il Continente, valorizzando il molo Norimberga per i flussi di transito e puntando su Tremestieri per gli scali commerciali.E’ la scelta della strategia che deve determinare le rivendicazioni della città nei confronti deli Governi e non il campanilismo o peggio l’appartenenza politica”.
Il messaggio è chiaro: non deve essere una guerra di posizioni ma la scelta deve nascere una volta deciso “cosa dobbiamo fare da grandi”. Ma l’ex city manager va oltre. “Non serve sminuire l’importanza di Gioia Tauro, peraltro immotivatamente, oggi classificato tra i 4 porti logistici nei primi 100 del mondo, ma in ipotesi di quest’ultima opzione, comprendere che Messina deve integrarsi con la rete ferroviaria, autostradale, portuale ed aereoportuale di Catania e Palermo e proiettare la Sicilia nell’area dello Stretto collegandosi con Reggio Calabria e Villa S. Giovanni. Non serve appendersi al petto la coccarda della sede dell’Autorità di Sistema ma far parte del sistema”.
La tesi è quindi quella di realizzare un'unica Autorità Regionale di Sistema con uffici territoriali nelle ex sedi di Autorità portuale con autonomia gestionale e finanziaria in base ai ricavi dagli stessi prodotti.
Sulla vicenda interviene anche l’ex deputato regionale Maurizio Ballistreri che ha scritto una lettera al governatore Crocetta per invitarlo a ricorrere alla Corte Costituzionale nei confronti della riforma dei porti per lesione di 2 articoli dello Statuto speciale: “l’art. 17 prevede che l’Ars può al fine di soddisfare alle condizioni particolari ed agli interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative all'organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la Regione: a) comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere;”. E ancora, secondo l’art. 21 il presidente della Regione col rango di Ministro partecipa al Consiglio dei Ministri, con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione. E’ difficile che con un’autorità amministrativa possa realizzarsi un processo di integrazione tra aree territoriali diverse, quella dello Stretto, che deve essere promossa innanzitutto sul piano politico-istituzionale e su quelli economico e culturale”.
Rosaria Brancato
CARO GIANFRANCO COGLI SEMPRE L’ATTIMO GIUSTO PER DARE LEZIONE SU COME VANNO VALUTATE DETERMINATE SCELTE – IO COLGO SEMPRE L’OCCASIONE NEL RIBADIRE CHE LA CITTA’ DI MESSINA HA AVUTO UNA GRANDE POSSIBILITA’ ED E’ STATA QUELLA DI AVERTI SINDACO – CON IMMENSA STIMA SALVATORE SERRA.
CARO GIANFRANCO COGLI SEMPRE L’ATTIMO GIUSTO PER DARE LEZIONE SU COME VANNO VALUTATE DETERMINATE SCELTE – IO COLGO SEMPRE L’OCCASIONE NEL RIBADIRE CHE LA CITTA’ DI MESSINA HA AVUTO UNA GRANDE POSSIBILITA’ ED E’ STATA QUELLA DI AVERTI SINDACO – CON IMMENSA STIMA SALVATORE SERRA.
“….per cominciare a volare alto….”. Ma perchè non ha volato alto quando era “mani” e piedi nel Comune?
Pagella Scoglio: voto 2 (perditempo).
“….per cominciare a volare alto….”. Ma perchè non ha volato alto quando era “mani” e piedi nel Comune?
Pagella Scoglio: voto 2 (perditempo).
Caro Avvocato, pur condividendo l’ipotesi di possibili alternative sul ruolo che la Città dovrà assumere, con argomenti di cui si dibatte da decenni, io faccio una ulteriore riflessione che opportunisticamente in questo momento storico andrebbe sfruttata.
Il tema è il TURISMO. L’Italia è fra i pochi paesi Europei e del Mediterraneo in “sicurezza”; le previsioni sono che i nostri territori, soprattutto quelli meridionali, saranno meta di masse turistiche, con crescite esponenziali nei prossimi anni. Sfruttiamo quindi, sin da subito, questa opportunità, valorizzando e recuperando quello che già abbiamo nel territorio, senza trascurare naturalmente ipotesi e strategie che potranno trovare attuazione solamente a lungo termine.
Caro Avvocato, pur condividendo l’ipotesi di possibili alternative sul ruolo che la Città dovrà assumere, con argomenti di cui si dibatte da decenni, io faccio una ulteriore riflessione che opportunisticamente in questo momento storico andrebbe sfruttata.
Il tema è il TURISMO. L’Italia è fra i pochi paesi Europei e del Mediterraneo in “sicurezza”; le previsioni sono che i nostri territori, soprattutto quelli meridionali, saranno meta di masse turistiche, con crescite esponenziali nei prossimi anni. Sfruttiamo quindi, sin da subito, questa opportunità, valorizzando e recuperando quello che già abbiamo nel territorio, senza trascurare naturalmente ipotesi e strategie che potranno trovare attuazione solamente a lungo termine.
Caro Pecora, di posti belli e interessanti, nel mondo, ce ne sono migliaia ma la gente va in quelli nei quali è facile andare e costa poco stare. La Francia, primo Paese turistico al mondo, hai il 9,7% del PIL e il 10,2% dell’occupazione nel turismo. Ammesso che la raggiungiamo e ammesso che Roma, Firenze, Venezia, etc (e Palermo, Siracusa e Agrigento in Sicilia) non continuino ad attrarre la stragrande maggioranza dei turisti che arrivano in Italia (impossibile!), senza collegamenti veloci ed economici Messina ha ben poco da sperare e può solo continuare a sognare. Pensi ai Bronzi di Riace: c’è opera più bella? E non ci va nessuno perché a Reggio non si arriva e, quindi, non esiste. Altro che crescite esponenziali!
Caro Pecora, di posti belli e interessanti, nel mondo, ce ne sono migliaia ma la gente va in quelli nei quali è facile andare e costa poco stare. La Francia, primo Paese turistico al mondo, hai il 9,7% del PIL e il 10,2% dell’occupazione nel turismo. Ammesso che la raggiungiamo e ammesso che Roma, Firenze, Venezia, etc (e Palermo, Siracusa e Agrigento in Sicilia) non continuino ad attrarre la stragrande maggioranza dei turisti che arrivano in Italia (impossibile!), senza collegamenti veloci ed economici Messina ha ben poco da sperare e può solo continuare a sognare. Pensi ai Bronzi di Riace: c’è opera più bella? E non ci va nessuno perché a Reggio non si arriva e, quindi, non esiste. Altro che crescite esponenziali!