Il primo cittadino stigmatizza l’atteggiamento dei sindacati ma si dice comunque pronto ad un nuovo confronto
L’attacco frontale sferrato dalle organizzazioni sindacali nei confronti del sindaco Buzzanca ha immediatamente sortito i suoi effetti (VEDI IN BASSO). Le affermazioni dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, che criticano l’atteggiamento dell’amministrazione per il mancato rispetto di quel Protocollo d‘Intesa sulle Relazioni sindacali siglato qualche mese addietro, hanno spinto il primo cittadino a non rimanere silente. Quest’ultimo ha infatti deciso di rispondere alle accuse, stavolta per vie ufficiale (L’ufficio stampa di palazzo Zanca e non via Twuitter), definendo a propria volta poco costruttivo l’atteggiamento dei sindacalisti rispetto alle problematiche che si stanno affrontando.
«Appare strumentale la nota della triplice sindacale, che sta trovando unità nell’unico comune denominatore della critica fine a se stessa. Sanno i segretari provinciali – esordisce Buzzanca – che sulle questioni riguardanti lo sviluppo economico e le attività produttive ci siamo lasciati con l’intesa che sarebbero arrivate proposte concrete da parte delle rappresentanze sindacali, da porre al successivo vaglio dell’amministrazione comunale e quindi concordare gli atti immediatamente consequenziali. Per quanto riguarda il confronto sui temi della raccolta dei rifiuti solidi urbani, del trasporto urbano e dei servizi sociali, sono stati innumerevoli gli incontri che si sono tenuti in questi ultimi anni, nei primi mesi del 2012 ed in quest’ultimo periodo. Siamo comunque disponibili – ha concluso il sindaco – ad un nuovo momento di confronto perché si spiani il terreno da inutili e dannose speculazioni, che certamente non giocano a favore della città, in un momento di innegabile crisi del sistema Paese, che inevitabilmente ha ripercussioni anche nella nostra città».
Il primo cittadino, insomma, non le manda a dire e pur mostrandosi disponibile, sul finale, ad un nuovo momento di confronto, appare evidentemente “stizzito” dall’atteggiamento polemico assunto dalle organizzazioni di categoria. Comportamenti che Buzzanca, in altri momenti, ma non è stata questa la circostanza, avrebbe definito “disfattisti” o se preferite, atteggiamenti delle “solite cassandre”.
