Il relitto del piroscafo “Twiga” individuato nelle acque dello Stretto

Il relitto del piroscafo “Twiga” individuato nelle acque dello Stretto

Il relitto del piroscafo “Twiga” individuato nelle acque dello Stretto

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giovedì 27 Ottobre 2011 - 06:57

L’imbarcazione individuati dal gruppo subacqueo dell’ “Ecosfera Diving” è stato individuato a circa 42 metri di profondità nella rada antistante la località di pace. La nave affondò a seguito di un incendio

Bastano pochi anni per non avere più traccia della nostra storia e la vicenda del PENTWINGAS, o meglio del TWIGA, uno dei tanti esempi di tesori sommersi nei nostri mari di cui si è persa memoria. Il relitto, noto ai subacquei e ai messinesi come “PENTWINGAS”, giace su un fondale sabbioso a circa 42 metri di profondità nella rada antistante la località Pace, a Messina. In città pochi ricordano l’incendio di questa nave di fronte le coste Calabresi, il successivo traino verso Messina nel tentativo di salvarla e, l’inesorabile affondamento.

La Società Esosfera di Messina, composta da subacquei che condividono la passione per la riscoperta della prima vita dei relitti e per le memorie della loro città, si è dedicata alla storia della navigazione nello stretto. Le ricerche sono state svolte nell’ambito della convenzione stipulata con la Soprintendenza del Mare, volta al monitoraggio, alla conoscenza ed alla tutela dei beni culturali subacquei d’interesse storico, di età moderna e contemporanea. Lo studio storico svolto attraverso giornali locali dell’epoca, registri navali e piani costruttivi, è stato affiancato da rilevamenti in situ che hanno confermato ogni dettaglio: l’attento lavoro ha infatti permesso di attribuire il relitto a quello del piroscafo TWIGA, affondato nella rada Pace il 10 febbraio 1969.

Il piroscafo nasce in Danimarca nel 1944 col nome di LINDA CLAUSEN, su commessa della compagnia di navigazione danese “C. Clausen D/S A/S, København (Copenaghen)”. Lunga circa 76 m, larga 11 m,1609 tonnellate di stazza, motore a vapore a quattro cilindri ad espansione multipla da 1200 cv, fu varata il 13/08/1944 ed entrò in servizio nel 1945 effettuando servizi cargo/passeggeri da e per la Gran Bretagna. Nel 1950, ceduta alla compagnia di navigazione danese DFDS (Det forenede Dampskibs-Selskab A/S ;The United Steamship Co.), fu ribattezzata DIANA e continuò il suo servizio cargo/passeggeri tra Scandinavia e Gran Bretagna. Nel 1965 fu venduta alla compagnia di navigazione greca “V.Makris & Others” e nel 1967 fu ribattezzata TWIGA (Touigka), parola swahili che significa giraffa.

Delle attività e delle rotte del TWIGA non si seppe più nulla fino all’anno successivo, quando, in navigazione da Setubal (Portogallo) con un carico di polpa di legno, fece scalo tecnico a Messina, per poi proseguire verso Venezia, quando, nei pressi di Punta Stilo, località Monasterace, lungo la costa ionica, un incendio divampò nelle stive. Era l’alba del 14 maggio 1968. Lo spegnimento fu difficoltoso e solo il giorno dopo si tentò il rimorchio verso Messina. Le condizioni della nave erano però tanto critiche da non permetterne l’ingresso in sicurezza nel porto. Il TWIGA fu fatto arenare prima sulla spiaggia San Raineri, finché l’incendio si esaurì del tutto, per poi essere rimorchiata in Rada Pace e qui posta all’ancora per preservare la spiaggia da eventuali depositi di nafta.

Il TWIGA fu ivi abbandonato per mesi, in attesa che si trovasse una soluzione ai contrasti nel frattempo sorti tra gli armatori greci e la compagnia assicuratrice inglese (Lloyd’s). Ma la nave era fortemente inclinata a causa delle continue infiltrazioni d’acqua e affondò, capovolgendosi. Col passare degli anni la sua storia cadde nell’oblio e il suo nome si trasformò in PENTWINGAS.

(FOTO MARCO GIULIANO – SU PHOTOGALLERY L’ANTICA IMMAGINE DEL PIROSCAFO)

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