Cos'è, a che serve, come e perché iniziare un percorso
La terapia cognitivo comportamentale (chiamata anche CBT) è un tipo di psicoterapia indicato per affrontare alcuni disturbi, quali l’ansia, gli attacchi di panico, i disturbi alimentari e le fobie.
Per la psicoterapia cognitivo comportamentale i problemi emotivi che viviamo oggi sono direttamente influenzati dalle esperienze che abbiamo vissuto nel corso di tutta la vita.
Per questo, usa procedure volte a capire e modificare sia i comportamenti manifesti, sia le convinzioni e le aspettative che si sono radicate nel paziente.
Vediamo nel dettaglio cos’è questa terapia, a chi serve e come iniziare il proprio percorso.
Cos’è la terapia cognitivo comportamentale
Secondo le ricerche scientifiche, le reazioni emotive e comportamentali dipendono dal significato che diamo agli eventi e quindi da come interpretiamo le situazioni.
Infatti, due persone possono reagire allo stesso stimolo in modo completamente diverso, perché lo interpretano diversamente e va quindi ad attivare delle paure molto personali.
Ad esempio, dei forti rumori nella notte possono seccare una persona, che immagina siano stati i vicini di casa un po’ rumorosi, oppure possono spaventare profondamente il suo convivente. Quest’ultimo potrebbe istintivamente pensare subito ai ladri e rimanere allarmato (o in ansia) per il resto della notte.
Lo stesso esempio può causare emozioni diverse a seconda della sua interpretazione.
La terapia cognitivo comportamentale tratta la maggior parte dei disturbi psicologici studiando la correlazione fra le emozioni, i pensieri e i comportamenti del singolo paziente.
Mira alla risoluzione dei sintomi e dei problemi attuali grazie a una collaborazione attiva tra terapeuta e paziente.
A cosa serve la psicoterapia cognitivo comportamentale?
Ma quindi, a cosa serve la terapia cognitivo comportamentale?
Ci sono momenti, o situazioni, che viviamo in modo negativo e con sofferenza, magari senza capire il reale motivo. I pensieri che facciamo su di noi, sulle altre persone o sul contesto generale possono non essere veritieri e possono farci vedere una realtà distorta e disfunzionale.
Fortunatamente questi disturbi si possono risolvere: la psicoterapia ci aiuta a capire da dove nascono le reazioni che abbiamo e piano piano ci fa guardare il mondo con occhi diversi, più positivi.
Con i disturbi d’ansia, ad esempio, permette di vivere le situazioni ansiogene in modo graduale, gestendo prima quelle meno impegnative e poi quelle per noi più difficili.
Lo psicoterapeuta permette di costruire una personale “cassetta degli attrezzi” per individuare gli schemi con cui interpretiamo la realtà, cambiare il nostro atteggiamento e integrare convinzioni positive.
La terapia serve quindi a migliorare la qualità della vita del paziente ed consentirgli di gestire o addirittura risolvere il disturbo.
Come e perché iniziare un percorso?
Come abbiamo visto, la CBT è ideale per alcuni disturbi psicologici, emotivi e comportamentali. Fra questi possiamo sicuramente elencare l’ansia e gli attacchi di panico, le fobie, il disturbo ossessivo-compulsivo, lo stress post-traumatico e la depressione.
Oltre al tradizionale percorso in studio con lo psicoterapeuta, oggi è possibile rivolgersi anche ai professionisti online. Serenis, ad esempio, è la piattaforma che permette di trovare il terapeuta più adatto alle proprie esigenze fra professionisti di tutta Italia.
Quando si trova il terapeuta a cui dare fiducia e si inizia il percorso, è bene ricordare che per risolvere i problemi serve un impegno costante e attivo da parte del paziente.
Bisogna affidarsi pienamente al proprio psicoterapeuta e seguire le sue indicazioni, mettendosi alla prova nelle situazioni che ci creano più difficoltà e implementando i cambiamenti che ci consiglia.
Già dalle prime sedute, la psicoterapia cognitivo comportamentale mostra grossi benefici sulla riduzione dei sintomi: servirà però pazienza e calma per arrivare a vedere risolti i problemi più radicati e vivere più serenamente.