"I due assessori invitati non si sono presentati, e la documentazione richiesta non è stata inviata" - spiega il presidente Santi Formica - "chiediamo che il governo regionale non ostacoli, con il suo atteggiamento omissivo, i lavori della Commissione". Oggi una nuova riunione
«Il Presidente ed i componenti presenti alla seduta odierna della Commissione, preso atto del perdurare dell’atteggiamento omissivo da parte dei componenti dell’Esecutivo regionale, hanno rinviato la seduta a mercoledì 20 marzo 2016«. Durissima la Commissione d’inchiesta ambientale sulla valle del Mela, che ha invitato una Regione assente a «ottemperare alle richieste formulate, al fine di non ostacolare ulteriormente i lavori».
Sotto accusa il comportamento del governo: «Si è dovuto constatare, ancora una volta, l’assenza del Governo regionale» – scrive il presidente di Commissione, Santi Formica – «i due assessori invitati, Vania Contraffato e Maurizio Croce, non hanno nemmeno risposto». Ma, per i membri della Commissione, non si tratta di una semplice scortesia istituzionale: «Prendiamo atto che non sono pervenuti i documenti richiesti all’assessorato dell’Energia, all’assessorato del Territorio e all’ARPA, in merito al mancato risanamento ambientale della Valle del Mela; sono invece pervenuti quelli richiesti al Ministero dell’Ambiente».
Intanto continuano le iniziative parlamentari contro l’inceneritore del Mela. “Dopo la terra dei fuochi, la Sicilia sembra candidata ad essere ridotta a terra dei fumi» – chiede ai ministri dell’Ambiente e della Salute Francesco Campanella, di Sinistra Italiana – «l’impianto di San Filippo del Mela che Edipower vorrebbe riconvertire a inceneritore brucerà soltanto CSS, un sottoprodotto del secco differenziato che il piano regionale dei rifiuti non prevede di realizzare. Da dove arriveranno, dunque, i rifiuti da bruciare nella valle del Mela, visto che in Sicilia non ne verranno prodotti?”.
Campanella ha anche richiamato i vari SIN e AERCA con cui sono state perimetrate le aree della valle più a rischio, e il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 che tutela il territorio da ulteriori incrementi dell’industria pesante.
Giovanni Passalacqua