Appuntamento messinese con “La Giornata ProGrammatica” di Rai Radio3 e Miur

Appuntamento messinese con “La Giornata ProGrammatica” di Rai Radio3 e Miur

Appuntamento messinese con “La Giornata ProGrammatica” di Rai Radio3 e Miur

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lunedì 23 Settembre 2013 - 15:32

"L’Italiano è una lingua creativa, poliedrica, sempreverde che non deve essere “musealizzata”, ma che piuttosto deve essere promossa per la duttilità e le sue sottigliezze - spiegano gli autori - ogni lingua è un organismo sociale, esattamente come il popolo che la usa, parlare, scrivere, leggere e comprendere appropriatamente una lingua, anche più d'una, è uno dei migliori esercizi di convivenza civile ed integrazione culturale".

Tre anni e tre continenti: sono queste le credenziali di “Scrivere in italiano”, libro scritto a quattro mani da Fabio Rossi e Fabio Ruggiano, già apprezzato redattore della nostra testata..

Tre anni necessari che sono stati necessari per la gestazione dell'opera e per il suo incontro con le stampe.

“Scrivere in italiano”, per la Carocci Editore, è stato composto grazie ad un intenso scambo di mail e conversazioni via skype tra gli autori Fabio Rossi e Fabio Ruggiano.

Una corrispondenza che ha viaggiato tra la Libia, dove Ruggiano insegnava, la Virginia dove i due autori si sono incontrati per lavoro e tra Messina e Roma, a bordo dei treni, su cui Rossi ha passato gran parte della vita spostandosi da nord a sud e viceversa.

Il frutto di un lavoro itinerante che verrà presentato dagli autori, giovedì 26 settembre alle ore 18 presso il Feltrinelli Point di Messina, insieme a Carmelo Scavuzzo, ordinario di Storia della Lingua Italiana all’Università di Messina.

Un evento che si colloca nell’ambito della “Giornata ProGrammatica” promossa da Rai Radio3 dal Ministero dell’Università e della Ricerca dall’Accademia della Crusca e dall’Associazione per la Storia della Lingua Italiana.

La data prescelta non è casuale ed intende celebrare sia la giornata del 26 settembre 1525, quando cominciarono a circolare le prime copie delle “Prose della volgar lingua di Pietro Bembo”, sia la Giornata Europea delle Lingue.

“Il nostro auspicio è quello di diventare sempre più il salotto letterario della città – spiega Maria Francesca Batolo, amministratore di LiberNova (società che gestisce il Feltrinelli point) – e con questo spirito abbiamo avviato un programma di iniziative che intreccia tra loro atmosfere e suggestioni capaci di accogliere e coinvolgere tutti gli appassionati della formula ‘libri e cocktail’ che ci caratterizza.

D’altronde – spiega – gli stessi autori si aspettano un pubblico vario ed eterogeneo: non soltanto studenti, ma gli appassionati di lingua italiana di ogni età, italiani ed stranieri, perché l’Italiano è la quinta lingua straniera più studiata al mondo e ci piovono continue richieste, anche qui a Messina, di corsi per stranieri.

L’Italiano è una lingua creativa, poliedrica, sempreverde che non deve essere “musealizzata”, ma che piuttosto deve essere promossa per la duttilità e le sue sottigliezze”.

“La Giornata – spiega Fabio Rossi, uno degli autori – serve a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di farsi domande sulla lingua che quotidianamente sentiamo, parliamo, scriviamo e leggiamo.

Dato che ogni lingua è un organismo sociale, esattamente come il popolo che la usa, parlare, scrivere, leggere e comprendere appropriatamente una lingua, anche più d'una, è uno dei migliori esercizi di convivenza civile ed integrazione culturale".

E gioca a favore della presentazione anche la sede della presentazione, la sede Feltrinelli: “Un ibrido – sottolinea il saggista – tra libreria, biblioteca, salotto, club, bar, casa di amici e il cortile dell'università o della scuola.

Capisci subito che puoi, al contempo, divertirti, arricchirti spiritualmente e fare nuove conoscenze.

E' raro, e non solo a Messina, che queste tre componenti riescano a coesistere in un medesimo spazio.

Mai come in questo momento la lingua italiana ha suscitato un così grande interesse in Italia e nel mondo con buona pace degli apocalittici della globalizzazione.

Peccato che gli unici a non accorgersi di questa straordinaria vitalità dell'italiano siano i nostri organi ministeriali e universitari –conclude Rossi – che sembrano relegare la Linguistica italiana, la Storia della lingua italiana e le discipline connesse a questa connesse agli ultimi posti dell'assetto accademico, ruota di scorta di discipline di nicchia e meno richieste dal pubblico”.

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