Il mandato del presidente Barbera è in scadenza: "Credo sia il modo perfetto per salutare. Chi mi succederà abbia sempre il desiderio di primeggiare"
MESSINA – Dopo l’impresa compiuta, conquistare il primo scudetto di tennis per un circolo siciliano, il presidente Antonio Barbera ha ringraziato chi, tra ieri sera e oggi, si è congratulato con lui: “Bello sentire la città vicina, tra ieri sera e oggi ho ricevuto tantissimi complimenti e attestazioni d’affetto. Una quantità infinita di messaggi, avrò difficoltà a rispondere a tutti, ma con un po’ di calma sarà bello farlo. Penso che tutta la città possa ritenersi orgogliosa”.
Riguardo la finale, definita a caldo una perfetta sceneggiatura, non ha cambiato idea e anzi rilancia: “È stato destino dovesse andare così. Ed essendo anche in scadenza il mio mandato da presidente del Circolo del Tennis e della Vela di Messina credo sia il modo perfetto per salutare. Anche vincere con i due messinesi in campo, Fausto e Giorgio, sembra tutto scritto e fatto apposta”.
Presidente è stata anche la vittoria di chi non si arrende. Voi alla terza finale, dopo due perse. I tennisti rimontando sia in semifinale che in finale.
“I ragazzi ci tenevano tanto a portare lo scudetto a casa. La squadra è molto simile da anni a questa parte se non per l’inserimento di Melzer, poi ad esempio Trungelliti e Ocleppo c’erano da prima, come il ritorno di Romboli. Una squadra che si è consolidata nel gruppo e nell’amicizia e sentivamo poteva essere la nostra occasione. Siamo andati sotto in semifinale, ma sapevano che era stata una giornata storta e al ritorno infatti abbiamo dimostrato che il nostro livello era altro. Anche ieri in finale sentivamo sempre che c’era la possibilità di farcela, c’era voglia di combattere fino alla fine e dico che la sorte va sfidata altrimenti non gira da te. Devi sognare di portare la cosa più bella a casa e i sogni a volte diventano realtà, come ieri. Sotto 1-3 ammetto che era un po’ abbacchiato, ma sapevo che avevamo i doppi forti e uscito il sorteggio ero sempre più convinto. Sapevo alla fine che Fausto e Giorgio (i due fratelli Tabacco, ndr) avrebbero tirato fuori tutto e di più di quello che avevano”.
Guardando più in là: il suo mandato è in scadenza, ma crede che questo scudetto sia un punto di partenza o di arrivo?
“Il mio mandato scadrà alla fine del quadriennio olimpico quindi c’è qualche mese in cui nella programmazione ci sarà del mio. Né punto di arrivo e neanche di partenza, era un obiettivo da raggiungere. Gli obiettivi possono cambiare per il futuro, ma non deve mai mancare il desiderio di primeggiare in qualunque cosa fai. Bisogna puntare sempre in alto, ci confronteremo in consiglio su come proseguire dopo questo obiettivo raggiunto e nel passaggio non mi sentirò di prendere decisioni che vincolino il circolo per tanti anni. Questo per lasciare a chi mi succederà di poter seguire la sua linea per il bene del circolo, ma sono convinto che chi arriverà avrà in mente di mantenere come obiettivo un ruolo di primo piano nello sport messinese e non solo”.
Negli ultimi anni Palermo aveva messo su una bella squadra, siete soddisfatti di aver vinto questo derby?
“Vero c’è stata una sana rivalità con Palermo e devo ammettere che uno dei messaggi più belli è arrivato dal presidente del loro circolo. Scorso anno ci avevano provato in finale contro Sinalunga e non era andata bene a loro, lo è andata a noi. Sono felici che un circolo della Sicilia abbia portato il titolo e personalmente sono orgoglioso di essere stato io il primo presidente a farlo, ma ovviamente il merito è del direttore sportivo, del consiglio direttivo del circolo, dei soci soprattutto che ieri, mi hanno mandato un messaggio, erano raccolti tutte insieme a tifare per noi da Messina”.