Il presidente della regione diserta senza avvertire l’assemblea indetta dal movimento Aut. Circa 2000 studenti protestano e incontrano il commissario di Sicilia e Servizi, Antonio Ingroia. Si lavora per la legge regionale negli istituti occupati o autogestiti. LE FOTO DI GAETANO SACCA'
L’assenza di Crocetta ha destato fischi e urla di disapprovazione. E le proteste non si sono fatte attendere. Da ieri mattina Seguenza, Bisazza, Maurolico e Basile hanno occupato i propri istituti. Proteste al Majorana Marconi di Giostra e al Verona Trento, in autogestione. Agitazioni anche al Piccolo di Capo d’Orlando.
Duemila studenti, con delegazioni provenienti da tutta la provincia e la regione, hanno sfilato lunedì pomeriggio per le vie della città. Con il supporto sempre più forte dell’associazione Peppino Impastato e delle varie Aule Aut che si stanno formando nei vari istituti superiori, l’obiettivo è la presentazione della Costituzione degli studenti siciliani. Gli articoli saranno discussi e approvati sui social forum.
Tanti altri i propositi: abolizione del numero chiuso nelle facoltà siciliane, la costituzione di commissioni di vigilanza che avranno il compito di verificare lo stato di beni mobili e immobili scolastici dell’isola; la richiesta di abolizione dell’ora di religione cattolica, l’inserimento della filosofia a partire dalle scuole secondarie di primo grado e la rivalutazione di autori e storici del sud. Ma si prospettano come punti salienti del disegno legge la mobilità europea, l’ecologia, il rispetto per l’ambiente e la rivalutazione dei cinema e teatri delle città.
“Se Crocetta pensa di snobbarci – ha affermato il presidente dell’associazione Peppino Impastato, Sonny Foschino -, si sta sbagliando di grosso. È solo un appuntamento rimandato. Questa legge regionale dobbiamo dedicarla a Peppino Impastato e tutti i laici martiri innocenti che sono morti per la nostra libertà. Chi dice che stiamo rincorrendo delle poltrone si sbaglia di grosso: la nostra poltrona è la strada”.
A supporto dell’iniziativa, anche il commissario di Sicilia e Servizi, Antonio Ingroia: “Io sono uno di voi – ha detto -. Scrivere la legge per il diritto allo studio era un mio sogno quando ero studente. E vedere oggi che un gruppo eccezionale come il vostro sia qui a lottare per un ideale mi rende fiero. Sarò al vostro fianco per contribuire a rendere questa Terra bellissima. Grazie per aver scelto me.”
Hanno protestato? Bene! Ora che smettano di occupare e tornino a studiare.Va garantito il diritto allo studio di tutti. C’è già troppa ignoranza perchè si possano perdere altri giorni di scuola. Se continuano ad occupare, molti penseranno che la scuola privata, dove non si occupa,è da preferirsi a quella pubblica. Spero che questo lo capiscano studenti,docenti e dirigenti.
Ma perchè la legittima protesta per il diritto allo studio è incompatibile con l’adempimento del “dovere” di studiare? E non c’era da qualche parte, una volta, l’interruzione di pubblico servizio?