La risposta dell'ex sub commissario al presidente Schifani: "Sviato l'interesse pubblico. Ho subito isolamento politico e delegittimazioni"
MESSINA – Marcello Scurria va via dall’ufficio del commissario straordinario per il risanamento a Camaro. Lì vicino alle tante baraccopoli. Riguardo alla revoca da parte del presidente della Regione, e l’annuncio da Palermo dell’ingegnere Santi Trovato come nuovo sub commissario, l’avvocato replica formalmente al commissaario Schifani ricordando “l’isolamento politico e la delegittimazione. E l’aver sposato le tesi del sindaco Basile sul presunto danno erariale, accusandolo pure di scarsa comunicazione con la sua struttura”. Ma soprattutto, osserva Scurria, risulta “maggiormente verosimile che l’affermato interesse pubblico risulti fondamentalmente sviato in favore del più tellurico intento di compiacere una compagine politica neo alleata, che non per ripristinare i corretti rapporti tra titolare della funzione e subdelegato, che avrei ostinatamente ignorato”. In sostanza, per “compiacere” l’inedita alleanza con Sud chiama Nord di Cateno De Luca e del sindaco Federico Basile.
Un’ultima considerazione prima di andare via: “Anche il secondo tempo che ho dedicato al risanamento delle baraccopoli si è concluso. È stata un’esperienza indimenticabile, vissuta, prima di tutto, con umanità. Conserverò nella mia memoria ogni sguardo dei tantissimi volti che ho incrociato. Ogni stretta stretta di mano, ogni abbraccio. L’affetto e la solidarietà di persone vere attenua il dispiacere di non aver potuto aiutare chi guardava con speranza al cambiamento. A loro, il mio abbraccio ideale, tutta la mia solidarietà. Ancora grazie alle migliaia di persone che in ogni modo hanno voluto farmi sentire il loro affetto e stima”.
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Ma la polemica non è destinata a spegnersi facimente. Nella sua nota di risposta all’avvio della procedura di revoca, in data 10 febbraio, Scurria ricorda a Schifani la sua “articolata relazione del 29.12.2024”, che puntava a “superare le imprudenti affermazioni del sindaco di Messina”. In sostanza, “ho più volte precisato che l’accusa di danno erariale è diffamatoria in relazione all’asta per l’acquisto delle case a Contesse. Valuterò la richiesta di risarcimento in ambito civile. Se mi fossi messo d’accordo col Comune avrei commesso il reato di turbativa degli incanti e aste pubbliche”, ha più volte precisato.
Scurria a Schifani: “Ha sposato le tesi del sindaco Basile”
Aggiunge l’ex sub commissario: “Nella sua nota di avvio del procedimento mi sembra di dovere cogliere, questa volta, una sostanziale condivisione della posizione del sindaco, se ha ritenuto di sottolineare che, “al di là delle questioni di opportunità, … e soprattutto di merito economico-finanziario della vicenda
relativi alle forme e alle modalità di presentazione dell’offerta, …”. In sostanza, Scurria rileva che il presidente Schifani ha sposato la tesi del sindaco di Messina.
E ancora, sempre rivolgendosi a Schifani: “Ciò, trascurando totalmente ogni scrutinio istruttorio sulla questione che avrebbe dovuto supportare l’avviso di avvio del procedimento di revoca. Ovviamente, l’accusa, amplificata dai media (le ricordo che è stato il sindaco a denunciare il fatto alla stampa), si traduce in una denigrazione avente manifesta capacità diffamatoria nei confronti della mia persona, non fosse altro perché svolgo da più di 35 anni la professione di avvocato e per di più nel settore amministrativo. Quindi, sotto il profilo personale e per la lesione all’immagine che alla vicenda sta conseguendo, riservo ogni tutela nelle sedi competenti”.
E Scurria rileva altre défaillance: Innanzitutto, pur venendomi labialmente assegnato un termine per la presentazione di memorie e deduzioni, l’avviso ha già anticipato la conclusione ben oltre i termini che gli sono propri, affermando che “quanto avvenuto pregiudica irrimediabilmente il rapporto fiduciario che mi ha indotto a nominarla/confermarla”. Come dire che ‘il dado è tratto’!”.
Insomma, rileva l’ex sub commissario: il presidente aveva già deciso di mandarmi via. “Inoltre, l’avviso di avvio del procedimento, per poter svolgere (almeno nella forma) la funzione procedimentale allo stesso riconnessa dall’ordinamento, avrebbe dovuto contenere, rispetto alla richiesta formulata con precedente nota del 19/12/2024 e alla mia successiva relazione, puntuali “contestazioni” principalmente afferenti alle gravissime accuse di danno erariale e concorrenza sleale, formulate dal Sindaco di Messina con la sua nota. Invece, nessuno scrutinio al riguardo è possibile rintracciare nell’avviso in oggetto”.
In sostanza, per l’avvocato messinese, mancano le “puntuali contestazioni” o la dimostrazione delle criticità” rispetto al suo operato. E registra che, nel nuovo documento dell’ufficio di gabinetto del presidente, si vuole “attenuare le tracce delle gravissime accuse di danno erariale e concorrenza sleale e, spostando le contestazioni relative al mio operato su un argomento all’evidenza assai più evanescente”.
Continua Scurria: “Forse risultava imbarazzante per il suo ufficio trovare una dignitosa giustificazione giuridica’ alle affermazioni del sindaco di Messina, che pur tuttavia lei continua ad avallare astenendosi dalla benché minima spiegazione. La rinnovata contestazione allora riguarderebbe il fatto che avrei gestito taluni passaggi rilevanti dell’azione amministrativa affidata al commissario di governo, dimenticandomi di essere solo un ‘vice’. Non possedendo, inoltre, il necessario tatto nelle relazioni tra istituzioni pubbliche, avrei creato al suo ufficio dissidi con l’istituzione comunale, che, se avessi richiesto il suo intervento a tempo debito, lei sarebbe stato in condizioni di evitare. Il tentativo di dissimulazione del vero motivo della contestazione non può, tuttavia, dirsi adeguatamente riuscito”.
E ancora: “A distanza di quasi due mesi, infatti, lei finisce con il contestarmi di non avere mai concordato
o anche semplicemente preventivamente comunicato iniziative da me assunte per l’acquisizione degli alloggi da assegnare. E, seppure non nomina più gli acquisti attraverso l’asta giudiziaria, agli stessi fa evidente riferimento quando assume che “L’omessa informativa e l’omesso raccordo preventivo nella vicenda indicata in oggetto hanno provocato l’insorgere di un contrasto con l’amministrazione comunale divenuto di dominio pubblico, destando un inevitabile clamore nell’opinione pubblica …”.
Il legale non ci sta e controbatte. “Quanto all’omessa informativa o, addirittura, “omesso raccordo preventivo”, spiace doverle rammentare che nel provvedimento di nomina del sub commissario non si rintraccia, ad esclusione dell’eventuale nomina di soggetti attuatori, alcun obbligo di condivisione preventiva in relazione alle attribuzioni e competenze delegate. Si era finora proceduto, senza rilievo alcuno da parte sua, attraverso rendicontazione periodica dell’attività espletata”.
“L’acquisto di 210 alloggi mai contestato e il caso asta per le case di Contesse”
“D’altronde, dal mio insediamento, a proposito di acquisto degli alloggi, ho acquistato, senza alcuna contestazione da parte sua, 210 alloggi per un valore pari a circa 15 milioni di euro.
L’acquisto mediante partecipazione ad un’asta giudiziaria, il cui procedimento è disciplinato dalla
legge, non differisce sotto il profilo della particolare rilevanza dall’acquisto sul libero mercato”, ricorda Scurria a Schifani. Poi torna sull’argomento aste: “In ogni caso, lei si fa lecito aggiungere, quale conseguenza della “ … mancata informazione …” che “circostanze tutte che avrebbero potuto agevolmente essere evitate solo che fossi stato tempestivamente e doverosamente informato, consentendomi di intervenire nella vicenda trovando una sintesi nell’interesse pubblico”. Invece di affrontare in punto di diritto la questione centrale della partecipazione all’asta e della pretesa del sindaco di Messina di vedere concordate preventivamente da parte mia le modalità di presentazione dell’offerta con la propria amministrazione, difendendo le peculiari ed esclusive attribuzioni dell’ufficio di governo, plesso amministrativo del tutto separato e autonomo rispetto all’ente locale, lei ha preferito sacrificare, senza alcuna seria motivazione, il proprio subcommissario delegato per l’attività al fine di salvaguardare un preteso interesse pubblico tutto da verificare”.
“È, infatti, maggiormente verosimile che l’affermato interesse pubblico risulti fondamentalmente sviato in favore del più tellurico intento di compiacere una compagine politica neoalleata, che non per ripristinare i corretti rapporti tra titolare della funzione e subdelegato, che avrei ostinatamente ignorato. Resta al riguardo comunque da comprendere in quale direzione lei avrebbe pensato di trovare una sintesi tra le due istituzioni senza incorrere in indebite interferenze sull’asta pubblica, che – le ricordo – è ancora in corso in attesa dell’assegnazione definitiva delle unità abitative acquistate. Le sue inequivocabili affermazioni, spiace doverlo evidenziare, risultano ancor più gravi di quelle del sindaco di Messina”.
“Ho subito delegittimazioni e isolamento politico”
“Infine, sull’omessa comunicazione della mia convocazione disposta dal presidente della “Commissione parlamentare … Periferie”, mi limito ad allegare alla presente lo screenshot del messaggio whatsapp, tipologia di comunicazione abitualmente utilizzata, inviato al vice capo di Gabinetto, dottoressa Pizzo.
Le rammento che in questi ultimi due mesi ho inviato diverse comunicazioni (convocazione del presidente del Consiglio comunale e partecipazione tavolo tecnico Piano città) senza, tuttavia, ottenere mai alcuna risposta”.
E, infine, Scurria ricorda a Schifani una serie di comportamenti che forse volevano indurlo alle dimissioni, oltre che segno di un isolamento politico: “In conclusione, a proposito di sviamento dall’interesse pubblico, non posso fare a meno di considerare che: dall’invio della mia relazione (29 dic. 2024) nessun contatto è stato più possibile con il suo Gabinetto (tutti i messaggi – come d’uso – inviati sono rimasti privi di risposta) evidenziando l’intento di isolarmi. Evidentemente il lungo tempo lasciato trascorrere dalle mie controdeduzioni per comprendere il venir meno del rapporto fiduciario avrebbe dovuto servire a provocare le mie dimissioni, che, però, non interverranno. Ancor prima di conoscere il contenuto della mia relazione, richiesta il 19 e consegnata il 29 dicembre 2024, e chiarire se le doglianze del sindaco di Messina avessero una parvenza di fondamento, lei in data 19.12.2024 ha sentito la necessità di comunicare anticipatamente alla stampa il contenuto della propria richiesta, invitando invece me ad astenermi dal parlare con i giornalisti, ai quali si era in precedenza rivolto il sindaco per rendere pubblica la vicenda”.
E poi la ferita della presentazione del Piano città, con il sub commissario “in settima fila”, come ha ricordato in conferenza stampa pochi giorni fa: “In occasione della presentazione del Piano città presso il Comune avvenuta il 9 gennaio, della quale aveva da me ricevuto le necessarie informazioni, ha ritenuto di escludermi dall’intervento, nonostante fosse chiaro a tutti i presenti (al tavolo e ai giornalisti intervenuti) il
ruolo di promotore che avevo rivestito nel rapporto con l’Agenzia del demanio, come dichiarato
dalla stessa direttrice generale, dottoressa Dal Verme, con l’evidente intento di delegittimarmi agli
occhi di tutti”.
“Resto, pertanto, in attesa delle sue determinazioni conclusive che valuterò attentamente ai fini delle tutele consentite innanzi alle competenti autorità giudiziarie”. Per l’ormai ex sub commissario, insomma, la partita non è chiusa in campo legale.

De Luca ha rappresentato e continua a rappresentare il male, sul piano politico, per questa città.
Basile
Musolino
Scurria
Mettere la x sulla preferenza per il nuovo sindaco.
Schifani non ha sposato la tesi di Basile, che secondo me non avrebbe espresso niente più che l’opinione che De Luca gli ha imposto di esprimere.
Schifani ha piuttosto usato quelle scusa per rimuovere Scurria, una accusa che il nostro sindaco sempre tanto cauto nelle dichiarazioni ha esternato a mio parere su espressa volontà di De Luca.
È straordinario come l’ex sindaco abbia abbassato i toni e lasci ora che sia Basile a dire e fare ciò che lui desidera.
È evidente il cambio di passo comunicativo di De Luca che è passato dalle sceneggiate ad una comunicazione mediata, nel messinese dal suo fedelissimo e poco indipendente sindaco che evidentemente si sbilancia in accuse e dichiarazioni nette solo quando ne ha il permesso.
A chi segue marginalmente o per nulla la questione, tutto appare fondato esclusivamente su questioni politiche. In particolare la difesa del funzionario silurato.
Direttore Olivieri, le avevo chiesto in più occasioni, di non modificare i miei commenti, ma semplicemente di non pubblicarli quando non graditi. Personalmente mi auguro di vedere al piu presto il bommacaro di Fiumedinisi con gli scatoloni in mano come il buon Scurria. Non vorrei, che alcuni commentatori di Tempostretto…si augurino la stessa cosa per lei.
Ho solo aggiunto male sul piano politico per evitare fraitendimenti di tipo personale. Quando si entra in un contenitore bisogna rispettare le regole di quel contenitore. Cordiali saluti
Quante discussione inutile.forse saranno i 90mila annui ?
Bisogna accettare anche le revoche .
Spesso cambiare è la casa saggia ,vedi l’Inter fa giocare Lautaro e perde la partita.
io credo che su questo episodio puramente politico (e non di merito), sulla gestione della crisi idrica dell’AMAM e bollette impazzite, sui posteggi folli e senza senso, sul piano ForestaME ancora nemmeno consegnato e con i risultati sotto gli occhi di tutti, la gestione degli impianti sportivi e natatori (una tragedia!!)…. l’attuale sindaco stia giocando male la partita per un potenziale rinnovo… ed ancora da vedere come prosegue ATM con la nuova gestione :)))
Vedremo presto
Ho notato che non solo i commenti, ma anche le valutazioni sugli stessi vengono modificati. Tant’è vero che cliccando (votando) sulla valutazione di un commento compaiono temporaneamente dei numeri molto più alti, che poi però con un refresh della pagina scompaiono nuovamente. Oppure se i voti non sono graditi compare la scritta “hai già votato”, ma non è affatto vero. E poi com’è possibile che i voti ai commenti sono sempre in pareggio tra positivi e negativi? E anche i commenti vengono approvati solo se graditi, se non sono graditi non vengono pubblicati, come presumo avverrà anche per questo.
Guardi, le uniche modifiche che si fanno sono dovute ai commenti da querela o volgari o da reato. Il resto sono sue supposizioni infondate. Cordiali saluti
Caro presidente, avvocato Scurria. Lei, persona perbene, non poteva mai rimanere in ruoli che la politica gestisce,fino a quando i cittadini non si svegliano la politica continuerà a distruggere, vedi Sanità, vedi l’italiano com’è ridotto. Le auguro le migliori fortune persona perbene.
Il fenomeno De Luca si sta sciogliendo, insieme a tutti i suoi soldatini al seguito mentre persone eccellenti come l’assessore Carlotta Previti sono state isolate e allontanate. Mi auguro Scurria Sindaco di Messina…persona corretta, umana e capace. Speriamo che scenda in campo per il bene di tutti