Continua il botta e risposta tra il sindaco di Furnari e l'opposizione in merito ai costi relativi all'Arena. "Una pianificazione serve a sapere come si spendono i soldi dei cittadini" scrivono e chiedono chiarimenti anche sulle spese per l'abbellimento della struttura e sulla determina che vieta la vendita di bevande nelle aree vicino all'Arena
La Rassegna estiva all’Arena di Furnari continua ad essere al centro di botta e risposta tra il sindaco Mario Foti e l’opposizione del gruppo Giovani per Furnari.
Ad appiccare il fuoco era stata la seconda interrogazione del consigliere Giuseppe Mendolia e dei colleghi del gruppo di minoranza che chiedevano lumi sui costi per la gestione dell’Arena Vittorio Emanuele in contrada Bazia a Portorosa. A stretto giro di posta su Tempostretto era arrivata la replica del sindaco (vedi articoli correlati) che contestava ai consiglieri di essere strumentalizzati da chi in passato ha gestito l’amministrazione (come direbbe Accorinti da “quellicheceranoprima”).
Adesso si registra il secondo round con i 5 consiglieri d’opposizione che replicano.
“L’esercizio di attribuire ad altri fatti e comportamenti a volte da lui utilizzati in quasi quarant’anni di attività politica denotano il degrado dell’attuale momento politico – amministrativo-scrivono- Torniamo ai fatti e valutiamo chi opera mistificazioni: 1)nessun consigliere ha mai affermato che era necessario approntare un piano finanziario come insinua il sindaco semmai, si lamentava il fatto che una programmazione seria non può prescindere dal pianificare in anticipo costi e ricavi anche al fine di far sapere ai cittadini come vengono spesi i loro soldi; I dubbi manifestati per l’acquisto di materiale elettrico ( 40.000,00 €) che avrebbero dovuto servire per la pubblica illuminazione non sono stati fugati perché: la richiesta di delucidazioni circa la non idoneità dei cavi elettrici di 50 mm. a tutt’oggi non ha avuto alcun riscontro; l’atto di indirizzo per l’acquisto di cavi per l’arena (5.000,00 €) formulato in data 18 giugno dopo la nostra interrogazione ed a due giorni dal primo spettacolo non fa altro che far aumentare i dubbi, tenuto conto che sia le foto pubblicate su Facebook (prove dell’impianto di illuminazione) sia il nulla osta rilasciato dalla commissione pubblici spettacoli giorni prima, farebbero presupporre che i cavi erano già acquistati e sistemati precedentemente all’atto di indirizzo; le spese sostenute per la pulizia delle coste, tenuto conto che la spiaggia molto probabilmente non si è allungata in questo anno, almeno che il sindaco non abbia riscontri diversi, hanno visto con affidamenti diretti ed urgenti i costi quasi raddoppiati”.
Un altro argomento sollevato dai consiglieri nell’interrogazione riguardava eventuali biglietti omaggio che avrebbero potuti essere distribuiti dall’amministrazione ma sui quali il sindaco nella replica ha spiegato non riguarderebbero il Comune. Nella nota di ieri i consiglieri di Giovani per Furnari sottolineano come la riflessione sugli omaggi era semplicemente un invito ad evitare che potesse accadere quanto segnalato a Messina da Cgil, Uil e Fials a proposito degli omaggi per Comme un souvenir. “Se è vero come è vero che il Comune riceve 50 centesimi per ogni biglietto venduto ha il dovere morale e materiale che non si faccia scempio di biglietti omaggio per i quali esiste tra l’altro una querelle all’interno del teatro Vittorio Emanuele. L’occasione ci permette, inoltre, di chiedere all’ormai illustre sindaco, con quali fondi sono stati acquistati il ghiaietto, i massi e le piante per l’abbellimento “dell’Arena” visto che a tutt’oggi non esiste un impegno di spesa. Da quale cava e da quale vivaio sono stati presi e chi li ha richiesti, se esistono bolle di accompagnamento e fatture, quest’ultime necessarie per l’IVA anche in caso di omaggio. Si chiede ancora, vista la determina sindacale con la quale si fa divieto assoluto di vendita di bevande ed altro nelle aree vicine all’Arena, se vi è un fornitore ufficiale e nel qual caso come è avvenuta la selezione tenuto conto che non esiste all’albo pretorio alcun bando per l’aggiudicazione. Vogliamo sperare questa volta che ci sia una pacata risposta, in modo da diradare dubbi, e perplessità. Infine e, non per ultimo, vogliamo ricordare che la legge finanziaria impone dei limiti ben precisi circa la capacità di spesa dei comuni per spettacoli e rappresentazioni, pena l’intervento della Corte dei Conti. P.S. sarebbe il caso di far conoscere l’ammontare della somma raccolta con l’incasso della serata inaugurale da destinare per le popolazioni del NEPAL, cosi come preannunciato dal Sindaco Foti su un quotidiano locale. Inaugurazione che, ricordiamo, prevedeva l’ingresso gratuito”.
La stagione estiva del Teatro Vittorio Emanuele continua ad essere più calda di quella meteorologica e riserva continui colpi di scena.
Al di là di ogni altra considerazione, sorge spontanea una domanda: ma perché, visto che l’Ente Teatro Vittorio Emanuele ha voluto una stagione estiva itinerante spaziando dal Teatro greco di Taormina al teatro Verdura di Palermo, al Monte di Pietà ed al Forte San Jachiddu (tutte strutture già esistenti) non ha pensato anche al teatro di Tindari (peraltro vicino a Furnari) ed ha invece optato per creare ex novo una struttura?
Rosaria Brancato