Giovedì il direttore generale dell'azienda Papardo-Piemonte delibererà l'accorpamento dei punti nascita nel nosocomio di Viale Europa. La dichiarazione di Vullo, che ha sottolineato di attenersi alle direttive della Regione, ha scatenato le reazioni dei deputati e dei consiglieri nel corso della seduta aperta di oggi. Durissimo il senatore D'Alia "Intervenga immediatamente l'assessore Borsellino ed il sindaco faccia la sua parte". Momenti di tensione in Aula.
L’ennesima seduta aperta del Consiglio comunale è servita a toccare con mano la confusione più totale che c’è anche sul caso in oggetto: l’ospedale Piemonte. L’unico che ha le idee chiare, e le porterà a termine non per piacere ma per dovere, nonostante le contestazioni di tutti i presenti, è il direttore generale dell’azienda Papardo-Piemonte Michele Vullo, che giovedì delibererà l’accorpamento delle strutture di ostetricia e ginecologia dei due nosocomi nell’ospedale del Viale Europa, così come previsto dal Piano regionale ospedaliero di riordino e come deciso dall’assessore regionale Lucia Borsellino.
Il Consiglio comunale sulla vicenda non ha competenza, ma l’appello era stato lanciato alla deputazione affinchè intervenisse in qualche modo a livello regionale per scongiurare il peggio, ovvero la chiusura del Piemonte. Il tema del contendere, nello specifico, era quel che si chiama accorpamento e che invece, per la magia del politichese viene spacciato dall’assessore regionale per “polo materno infantile”, una sorta di struttura d’eccellenza che non sappiamo né come, né dove, né quando potrà vedere la luce visto che al momento non c’è accordo neanche sul “perché”.
All’appello hanno risposto quasi tutti gli onorevoli, che per la verità hanno dato il loro contributo tra gli applausi (o le proteste) del pubblico, sollecitando un incontro urgente con l’assessore regionale per individuare le soluzioni meno dolorose e soprattutto più adeguate all’esigenza della cittadinanza. L’accorpamento, perché di questo si tratterà almeno all’inizio, una sorta di “somma algebrica” dei due reparti comprensiva di trasloco del punto nascita dal Papardo al Piemonte, comporterà anche che l’ospedale della zona centra diverrà solo polo materno-infantile, con la chiusura quindi degli altri reparti e del Pronto soccorso. E’ proprio quest’ultimo aspetto a creare non poche perplessità e polemiche. Non sono mancati i momenti di tensione con i lavoratori della Cgil-Sanità che hanno protestato per il trasferimento dal Papardo al Piemonte ricordando che un polo, per essere davvero tale, dovrebbe essere d’eccellenza e non un semplice accorpamento di personale.
Il direttore generale Vullo nel ribadire che le scelte sono state fatte dalla Regione e che un direttore generale non può cambiarle ed ha aggiunto: “La crisi deve essere vista come opportunità per trovare soluzioni migliori e la politica deve imparare a fare questo. I dati parlano da soli, la Sicilia ha la media più alta di decessi per ogni mille bambini, e la nostra provincia ha la percentuale più alta di complicanze. Un altro dato è il 56% dei parti cesarei. Nel decidere dove spostare i reparti di ostetrica abbiamo tenuto in considerazione il fatto che il Piemonte ha tempi di degenza minori e numero di parti più alto, nonché 78 posti letto. Quanto al pronto soccorso del Piemonte è il più a rischio, perché non è collegato con alcun reparto e nei casi di angioplastica o ictus il paziente deve essere trasferito in altri ospedali. Se resta al Piemonte sarà solo pronto soccorso ostetrico-pediatrico, per mamme e bambini”.
Dalle parole di Vullo in poi è stata una cascata di interventi da parte di deputati e consiglieri per chiedere un tavolo tecnico, un incontro con la Borsellino, perché giovedì è dietro l’angolo e firmata una delibera sarà poi solo il tempo delle proteste e delle mediazioni per correggere il tiro.
Il parlamentare del Ncd Enzo Garofalo ha ribadito “se è un accorpamento dobbiamo assolutamente rivedere ogni scelta con l’assessore”, mentre Beppe Picciolo, Pdr, ha parlato di “sistema integrato che deve rispondere solo all’interesse della cittadinanza”. A protestare, per i medici è stato Guglielmo Catalioto: “Per la politica noi siamo solo numeri. Noi medici lavoriamo in prima linea e sappiamo le difficoltà che incontriamo ogni giorno, ma il polo infantile sarà la morte del Piemonte”.
Ma la decisione del direttore generale Vullo di tirare dritto sin da giovedì sull’accorpamento al Piemonte del punto nascita del Papardo, quanto al “polo d’eccellenza” poi si vedrà, ha continuato ad accendere gli animi di deputati e consiglieri che hanno anche esortato il sindaco a battere i pugni sul tavolo.
Dopo l’accorpamento il passo successivo sarà la chiusura del Pronto soccorso del Piemonte, in attesa di un polo d’eccellenza che per quel che sappiamo potrebbe non arrivare.
“D’alia ci dice di sederci attorno ad un tavolo- ha detto infatti Vullo- ma è già stato fatto e c’era pure lui. Parlo ovviamente del decreto Balduzzi. Giovedì delibererò: provvederemo all’unificazione del punto nascita al Piemonte e avvieremo una campagna istituzionale per spiegare ai cittadini che per determinati interventi non bisogna recarsi al pronto soccorso perché non è possibile dare risposte immediate”.
In diretta è quindi esplosa una nuova grana per il sindaco che nei prossimi giorni parlerà con la Borsellino per avere punti fermi: “ Non si deve parlare di chiusura, su questo non si discute. Avere dei punti di eccellenza è una necessità per la città. Mi è stato detto che il Polo materno infantile diventerà un polo d’eccellenza. Certo il Pronto soccorso deve esistere. Voglio incontrare la Borsellino, ma prima dobbiamo individuare tutti insieme unitario, senza divisioni, ecco perché ho voluto questo consiglio aperto. Dobbiamo dire alla Borsellino cosa vuole la città”.
Il presidente del Comitato per il Piemonte Marcello Minasi non è andato per il sottile:” Mi sembra di vivere una commedia dell’assurdo, ci ritroviamo a parlare di operatività del Piemonte dopo che meno un anno e mezzo fa si era parlato di incrementare a 121 i posti letto e potenziare le specialità del nosocomio. Oggi siamo qui a parlare di sopravvivenza”.
Sul Piemonte il deputato regionale del Pd Franco Rinaldi ha presentato una proposta di legge all’Ars che prevede la gestione da parte dell’Asp 5 : “Dov’è scritto che il Piemonte deve restare Polo Materno infantile? Non è scritto da nessuna parte, neanche nel decreto Balduzzi, richiamato da Vullo. Perchè non lo facciamo al Papardo il polo materno?”.
Durissimo il parlamentare Udc Gianpiero D’Alia intervenuto più volte durante la seduta, la prima per chiedere un incontro con la Borsellino e le altre per contestare la presa di posizione del direttore generale: “Le dichiarazioni di Vullo sono gravi e irresponsabili. Emerge la volontà di chiudere l’ospedale Piemonte senza che si realizzi realmente un polo materno infantile. A tale circostanza si associa la grave dichiarazione sulla pericolosità sociale del Piemonte senza che però tutto ciò porti a valide e immediate alternative. Si tratta di dichiarazioni che procurano un forte allarme sociale. A questo punto è urgente che intervenga l’assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino. Non credo tale situazione sia più tollerabile, ne’ possono essere ammesse connivenze più o meno evidenti dell’amministrazione comunale della città”. La frecciata è diretta ad Accorinti che secondo il presidente nazionale dell’Udc dovrebbe immediatamente attivarsi per scongiurare il peggio. Stessa tirata d’orecchie anche da parte di Franco Mondello, Udc: “Il sindaco deve prendere la fascia tricolore ed invece che fermare i tir deve andare subito dalla Borsellino ed intervenire per evitare che venga chiuso il Piemonte con manovre poco limpide”. Al termine della seduta è stato letto un documento che sarà votato nella seduta di domani del Consiglio comunale.
Rosaria Brancato
Si ma quando la Borsellino e company hanno deciso di chiudere il piemonte cosa facevano le belle statuine oppure sotto sotto hanno baratato il piemonte per altro. Adesso tutti a cavalcare l’onda.. Hanno spolpato la città e ancora parlano.. Vullo si sta attenendo a delle disposizioni prese e accettate in tempi non sospetti…
Si ma quando la Borsellino e company hanno deciso di chiudere il piemonte cosa facevano le belle statuine oppure sotto sotto hanno baratato il piemonte per altro. Adesso tutti a cavalcare l’onda.. Hanno spolpato la città e ancora parlano.. Vullo si sta attenendo a delle disposizioni prese e accettate in tempi non sospetti…
Ci viene imposto…….e basta…..dobbiamo subire un altro sopruso…..la città’ di Messina non e’ dei messinesi che non hanno alcuna voce in capitolo sulle loro esigenze e sulla citta’…..tutto viene imposto con inaudita prepotenza ai cittadini messinesi, che negli anni hanno visto trasformare la loro città’ eccellente nei servizi, negli uffici, nei comandi e nelle strutture, in una città’ fantasma….senza più’ nulla….svuotata di tutto….o quasi
Ci viene imposto…….e basta…..dobbiamo subire un altro sopruso…..la città’ di Messina non e’ dei messinesi che non hanno alcuna voce in capitolo sulle loro esigenze e sulla citta’…..tutto viene imposto con inaudita prepotenza ai cittadini messinesi, che negli anni hanno visto trasformare la loro città’ eccellente nei servizi, negli uffici, nei comandi e nelle strutture, in una città’ fantasma….senza più’ nulla….svuotata di tutto….o quasi
i nostri eroi consiglierei espressione di popolo?? dove sono? lottano per l’isola… ridicoliiiiiiiiiiiiiii!
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Puzza di bruciato e company…..prendete atto che tutte le istituzioni messinesi non hanno nessuna voce in capitolo sulla città’……e’ inutile ed ingiusto colpevolizzare chi nulla può’ e niente e’ considerato.
Le decisioni sulla città’ di Messina sono appannaggio dei catanesi e dei palermitani……i messinesi non contano nulla….peraltro non si difendono dai soprusi……perche’ , forse i partiti…… PD in testa….ma anche tutti gli altri….sono complici del massacro di Messina e dei messinesi…..Messina ha subito più’ danni dalla politica attuale che da guerre e terremoti…..Messina dopo qualsiasi calamita’, ha sempre conservato i suoi uffici, le sue dirigenze, i suoi comandi, le sue strutture….che da sempre hanno costituito pane, lavoro, identita’, dignità’ etc….. della città’…..la politica, …..chissà quali trame, quali intrecci, cos’a’c’e’ dietro?????intanto hanno distrutto Messina….ridotta a città’ fantasma. Città’ trattata peggio dell’ultima colonia del mondo….calpestata senza alcun riguardo…..terra di conquista, privata anche della sua dignità’……ai ragazzi messinesi il futuro riserva un amara emigrazione, imposta dai dittatori dell’Asse Catania/Palermo….con la collaborazione del governo nazionale…..
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Le decisioni sulla città’ di Messina sono appannaggio dei catanesi e dei palermitani……i messinesi non contano nulla….peraltro non si difendono dai soprusi……perche’ , forse i partiti…… PD in testa….ma anche tutti gli altri….sono complici del massacro di Messina e dei messinesi…..Messina ha subito più’ danni dalla politica attuale che da guerre e terremoti…..Messina dopo qualsiasi calamita’, ha sempre conservato i suoi uffici, le sue dirigenze, i suoi comandi, le sue strutture….che da sempre hanno costituito pane, lavoro, identita’, dignità’ etc….. della città’…..la politica, …..chissà quali trame, quali intrecci, cos’a’c’e’ dietro?????intanto hanno distrutto Messina….ridotta a città’ fantasma. Città’ trattata peggio dell’ultima colonia del mondo….calpestata senza alcun riguardo…..terra di conquista, privata anche della sua dignità’……ai ragazzi messinesi il futuro riserva un amara emigrazione, imposta dai dittatori dell’Asse Catania/Palermo….con la collaborazione del governo nazionale…..