Primo piano sul bando per la riqualificazione delle periferie in Commissione consiliare. Lo strano caso del progetto Stu Tirone, primo in graduatoria e poi scomparso dalla delibera di giunta, ha tenuto banco per tutta la seduta.
Paradossalmente, dal momento che la Commissione non ne ha convocato i vertici, alla seduta mancava proprio la Stu Tirone, ovvero chi ha presentato la proposta risultata prima in graduatoria in base ai verbali della Commissione di valutazione ma poi esclusa dalla delibera Capacity per la riqualificazione delle periferie.
E’ mancata quindi, alla ricostruzione dei fatti, la versione di una delle parti coinvolte in una procedura che, nata senza ombra di dubbio con le migliori intenzioni, si è rivelata un pasticcio.
Presenti gli assessori De Cola e Pino, i rappresentanti di Consorzio Sol.E, Salvatore Rizzo, Associazione Maria Regina Lisi, il segretario generale della Fondazione di Comunità Gaetano Giunta, il Rup del bando periferie Giovanni Bruno.
In primo piano la vicenda del bando per le periferie e l’iter seguito che nel tratto finale è finito al centro di polemiche.
A spiegare le motivazioni della convocazione in Commissione è stato il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco che ha ricordato gli incontri preventivi effettuati dall’amministrazione: “E’ stato predisposto poi un avviso pubblico che però è più simile a un bando piuttosto che una manifestazione d’interesse. Già all’avvio della procedura l’attività dell’amministrazione presenta lacune. E poi conclude l’iter con una graduatoria, ma il bando all’art.6 prevedeva l’atto dirigenziale di approvazione della graduatoria. Nella delibera di Capacity, manca la narrativa dei passaggi delle esclusioni o meno, non si capisce in che modo e perché c’è qualcuno incluso e qualcuno escluso”. Santalco si è poi soffermato sulla scomparsa della Stu Tirone dalla delibera Capacity chiedendo all’assessore : “ma le altre associazioni hanno presentato fidejussioni? Da quali atti si evincono i co-finanziamenti? Inserire la Stu, che era perlatro prima, non avrebbe snaturato il progetto complessivo. Se presenta ricorso salterà tutto. Le delibere hanno quindi vizi di forma che non possono essere sottovalutate”.
Puntuale la replica dell’assessore De Cola: “Il bando nazionale prevedeva una serie di paletti. Ci diceva di procedere coinvolgendo il territorio e l’associazione e favorendo i co-finanziamenti. Abbiamo fatto una serie di incontri ed individuato le aree in base a quanto emerso. Ricevute le proposte la commissione le ha esaminate. Il nostro bando indicava anche la griglia di valutazione dei progetti che avevamo prescelto. La Stu è una società mista, il Comune è il secondo azionista, il terzo è una società fallita, mi sono confrontato con i soci e nessuno aveva contezza di atti, relativi alla volontà di attivare finanziamenti privati da destinare al progetto. Ho interloquito con i vertici della Stu per capire se ci fossero ulteriori atti sul fronte finanziamento privato ma così non era. I 5 milioni di co-finanziamento indicati dalla Stu non si capisce bene da dove sarebbero venuti. Abbiamo quindi scelto i progetti che abbiamo ritenuti coerenti”.
A chiarire altri aspetti è stato il dirigente del dipartimento Giovanni Bruno che si è soffermato sul lavoro in tempi brevi “richiamando persone dalle ferie, assemblando un gruppo di lavoro dai vari uffici, ma abbiamo rispettato la volontà del Ministero. Non era un vero e proprio bando ma una manifestazione d’interesse per sondare la proposta in termini di idee e di finanziamento dei privati e del territorio di Messina. La giunta ha deciso sulla base di questo panorama. Non ha escluso nessuno, ha scelto qualcuno”.
Per conto dell’Associazione Maria Regina è intervenuto il presidente Lisi spiegando che il progetto per l’ex stazione di Camaro è stato portato avanti per 8 anni senza che nulla si sia mai mosso, nonostante gli articoli e le segnalazioni: “Dieci anni fa l’unica proposta era stata quella di realizzare un centro-commerciale, ma non è questo quello che serve a Camaro”. Lisi ha illustrato cosa fatto in questi anni per dare ai ragazzi della zona spazi e attività alternative alla legge della strada e dei social. “Da gennaio tramite il Cesv abbiamo avuto in comodato d’uso l’ex stazione presentando un progetto, ma i costi per poter completare la proposta abbiamo bisogno di altri supporti anche di associazioni e il gruppo scout Messina 9”.
Per la Fondazione di Comunità è intervenuto il segretario generale Gaetano Giunta: “Insieme al Cnr, Reves, Università di Messina ed insieme all’istituto finalizzato al micro-credito abbiamo aderito ad Ecos-Med perché siamo partner associati. La Fondazione di Comunità è una onlus autosufficiente ed eroga finanziamenti. Non partecipiamo a gare d’appalto né chiediamo contributi ma co-finanziamo. Noi sosteniamo programmi strategici da declinare nello sviluppo dei territori. Il progetto è costruito così: mettiamo in campo iniziative che generano alternative, case, socialità, conoscenza. Nel contempo attivare meccanismi di mediazione sociale”. Giunta si è soffermato sull’aspetto dell’auto-costruzione e autoriparazione, fase che prevede il pagamento di un salario a chi sceglie questa soluzione sperimentale con il condominio prototipo. “Non permetterò che la Fondazione venga coinvolta in beghe politiche. Io stesso sono uscito dalla vita politica da tempo. Se in qualunque modo il coinvolgimento della Fondazione in termini di co-finanziamento potrà dare adito a polemiche io ne uscirò, ritirando la partnership. La Fondazione è aperta alla città, al servizio di tutti, amministrazione e consiglio”.
A seguire gli interventi dei consiglieri Pippo Trischitta che ha ribadito come gli unici criteri individuati nel bando di luglio fossero i punteggi, Daniela Faranda che ha chiesto lumi sulla situazione della Stu Tirone: “Che progetti avete per il futuro?”
A fine seduta Santalco ha ribadito che le sue perplessità sono rimaste intatte e le domande rimaste senza risposte. "avere un pò di ipocrisia nel dire certe cose mi fa arrabbiare ma spero si faccia chiarezza"
Salvatore Rizzo, per Ecos-Med e Consorzio Sol.E ha spiegato: "non sono più nel Cesv dal 2010 e l'anno scorso mi sono dimesso dal ruolo di presidente della Consulta voluta da quest'amministrazione. Il co-finanziamento per quel che riguarda noi è di servizio. Il nostro co-finanziamento quindi è in termini di servizi e risorse umane, un gruppo di lavoro di soggetti svantaggiati che viene così inserito in un ambiente che guarda alla riqualifiazione. Noi vogliamo cambiare non solo Forte Petrazza ma anche il modo di vivere e vedere la vallata di Camaro"
Il sale lo ha messo Nino Carreri,capogruppo Sicilia Futura sul finire: "Chiedo a questo punto un parere del segretario generale su tutto l'iter procedurale e sul bando stesso. Per il resto, io sono un appassionato di storia oltre che di politica. C' è un comune denominatore, un'area di minore trasparenza. Passerò il tempo a guardare le varie associazioni ed i collegamenti. Ho il dubbio che ci siano anche conflitti d'interessi".
Ultimo intervento quello di Daniele Zuccarello che ha chiosato. "Voi fate politica come l'hanno fatta quelli prima di voi. E non c'è nulla di male. Avete scelto persone vicine a voi e se la graduatoria è stata vanificata ci sarà un motivo. Io non entro nel merito dei progetti che secondo me sono buonissimi, ma caro Giunta, la storia la conosciamo tutti ed anche la politica. Assessore basta con questa formula della trasparenza e del cambiamento. Non c'è stato"
Rosaria Brancato
Di Cola o per meglio dire “non si può cavare sangue da una rapa”.
Di Cola o per meglio dire “non si può cavare sangue da una rapa”.
Ma poi perchè continuate con questa apertura di credito nei confronti dei rappresentanti (degni…) del Consiglio Comunale famoso per lo scandalo gettonopoli più vergognoso della storia d’Italia (isole comprese). Pagella consiglio comunale: voto – duemiliardi (gettonisti e inconcludenti).
Ma poi perchè continuate con questa apertura di credito nei confronti dei rappresentanti (degni…) del Consiglio Comunale famoso per lo scandalo gettonopoli più vergognoso della storia d’Italia (isole comprese). Pagella consiglio comunale: voto – duemiliardi (gettonisti e inconcludenti).