L'amministrazione Accorinti sta provando a sfruttare l'opportunità offerta da Cassa Depositi e Prestiti di rinegoziare i mutui contratti per i debiti residui. Si allungano i tempi di pagamento ma calano le rate semestrali e ci sarebbe un risparmio per le casse comunali. Stasera Consiglio comunale straordinario.
Seduta urgente del Consiglio comunale con una nuova delibera “mordi e fuggi” che potrebbe portare un po’ di respiro agli amministratori di Palazzo Zanca. Il Sindaco Accorinti ha inviato richiesta alla Presidente Emilia Barrile affinché si convocasse al più presto il Civico consesso, richiesta subito accolta e che porterà i consiglieri in aula questa sera alle 19.
Sul tavolo la rinegoziazione dei debiti mutuo contratti con la Cassa Depositi e Presiti. Una manovra messa a punto negli ultimi giorni dall’assessore al Bilancio Guido Signorino che questa volta spera di non veder andare in fumo un’opportunità per risparmiare qualche somma da poter investire in altro. Anche se in realtà in questo momento Palazzo Zanca trema, dopo la lettera con cui il Ministero reclama la restituzione di 14 milioni di euro (vedi articolo a parte), la delibera messa a punto dalla Giunta Accorinti oggi arriverà nelle mani dei consiglieri che dovranno così esprimersi sulla rinegoziazione di questi debiti, che nello specifico consiste nella rivisitazione dei tassi di interesse e nella dilazione nel tempo dei mutui relativi ad ogni debito.
Stavolta però il Consiglio comunale non sarà colto di sorpresa, come invece è troppo spesso accaduto con le delibere “importanti” e di carattere finanziario. Nei giorni scorsi, in piena bufera servizi sociali, questa possibilità di rivedere i mutui con Cassa Depositi e Prestiti si è rivelata una delle ancore di salvezza per recuperare i soldi necessari ad assicurare continuità ai servizi sociali. Fino ad oggi è sembrato fossero tutti d’accordo su questo percorso, bisognerà vedere cosa accadrà già durante la seduta straordinaria della Commissione Bilancio che il presidente Nicola Cucinotta ha convocato per oggi alle 12 e poi durante il Consiglio di questa sera.
Perché è chiaro che in questa rinegoziazione non c’è nessun regalo per il Comune di Messina che comunque dovrà estinguere i 39 mutui contratti per i suoi 58.652.875,39 euro di debiti residui. In questa operazione sono stati rivisti i tassi per ogni singolo mutuo e scorrendo la tabella si rileva che sono quasi tutti in aumento, anche se nella maggior parte dei casi di pochissimo; diminuisce invece la rata semestrale che il Comune deve sborsare ma si allungano i tempi del mutuo. In pratica con questa rinegoziazione si stabilirà che i mutui attualmente accesi si esauriranno non prima dei prossimi 15 anni. Sono infatti quattro le tappe che fissa Cassa Depositi e Prestiti: 2029, 2034, 2039 e 2044. Dunque da un lato un’opportunità che il Comune trova oggi per riuscire a risparmiare un po’ e avere a disposizione risorse da investire in altri settori; dall’altro lato però un fardello che si carica sui prossimi 30 anni di vita della città.
Quella che il Consiglio comunale si trova dunque a dover esaminare è una possibilità che Cassa Depositi e Prestiti ha offerto a tutti gli Enti locali. Sul piatto ci sono fino a 2 miliardi di euro per Comuni e Province che hanno acceso con l’ente un mutuo il cui piano di ammortamento scada dopo il 2018 e ora vogliono estendere il periodo di rimborso, alleggerendo così le singole rate. Per aderire c’è tempo fino al 26 novembre, la giunta Accorinti però stavolta ha deciso di non arrivare all’ultimissimo secondo utile.
Lo spettro di quella richiesta del Ministero però renderà qualsiasi valutazione più complicata. E se fino a pochi giorni fa il problema era reperire fondi per far arrivare i servizi sociali a fine anno o riuscire a chiudere il bilancio di previsione, adesso il quadro si fa ancor più nero.
Francesca Stornante
Dai su rinegoziamo, tanto i prossimi amministratori sapranno fare di più.
Si, più stupidaggini autorizzate dal cittadino silente, perché in una città fallita è inutile intervenire.
Dai su rinegoziamo, tanto i prossimi amministratori sapranno fare di più.
Si, più stupidaggini autorizzate dal cittadino silente, perché in una città fallita è inutile intervenire.
invece di tagliare,potere l’albero dalle spese inutile si allunga l’agonia del morente.Ma alla fine sempre li finisci,nella cassa da morto.
invece di tagliare,potere l’albero dalle spese inutile si allunga l’agonia del morente.Ma alla fine sempre li finisci,nella cassa da morto.
Ennesimo atto invotabile. Vediamo che succede…
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a ccu paga…
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