Rami e scarti di potature per strada, ma le ditte sono pagate anche per smaltirle. Messinambiente si ribella

Rami e scarti di potature per strada, ma le ditte sono pagate anche per smaltirle. Messinambiente si ribella

Francesca Stornante

Rami e scarti di potature per strada, ma le ditte sono pagate anche per smaltirle. Messinambiente si ribella

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giovedì 29 Ottobre 2015 - 00:07

Il consigliere Daniele Zuccarello pone la lente d'ingrandimento su un problema che si registra ormai da qualche tempo: ditte e cooperative che si occupano di verde pubblico per conto del Comune lasciano spesso gli scarti per strada, lasciando a Messinambiente un lavoro che non le compete e che ha un costo extra.

Che fine fanno gli scarti delle potature degli alberi? Purtroppo a quanto pare restano per giorni e giorni accatastati su marciapiedi, nelle aiuole, direttamente sulla strada. Se va bene vengono messi dentro grandi sacchi neri che prima o poi qualcuno raccoglierà. Se va male restano direttamente ammucchiati in un angolo, sempre nella speranza che magari Messinambiente passi di lì e li porti via. La competenza però non è di Messinambiente e anzi questo malcostume che si sta sempre più diffondendo inizia a rappresentare un serio problema per la società di via Dogali, pronta anche a prendere provvedimenti seri. La questione è finita sotto la lente d’ingrandimento del consigliere comunale Daniele Zuccarello che dopo numerose segnalazioni ricevute ha deciso di porre la questione direttamente a Messinambiente, per capire cosa non funziona in questo sistema di raccolta. L’immagine che vediamo, infatti, parla chiaro: siamo in via S. Cecilia e un bel cumulo di scarti di potature di alberi fa bella mostra sulla strada da circa venti giorni. Possibile che nessuno se ne sia accorto? Certo che no, anzi Messinambiente è a conoscenza sia di questo caso che di molti altri simili che si registrano puntualmente in varie zone della città. Il problema è che questi lavori di cura del verde, potature e manutenzione sono stati affidati dal Comune a ditte e cooperative esterne a seguito di una serie di gare d’appalto. Nel capitolato di ogni gara è ovviamente prevista anche la copertura dei costi per le operazioni di smaltimento degli scarti degli interventi, ma evidentemente qualcuno non compie il suo dovere fino alla fine e costringe Messinambiente a provvedere nonostante non rientri tra le sue competenze. Per Messinambiente questo rappresenta un costo extra perché quelle che si vengono a creare sono vere e proprie discariche abusive che ingolfano il lavoro già difficile della società e così in pratica il Comune si ritrova a pagare due volte per lo stesso servizio, caricando su Messinambiente ulteriori attività che non le competono.

Il consigliere Zuccarello promette che andrà a fondo della vicenda per capire quali ditte e cooperative si sono aggiudicate gli appalti e stanno lavorando in questo momento in città, soprattutto per individuare chi, di fatto, non rispetta tutti gli obblighi previsti dal bando di gara. “Siamo ancora una volta di fronte alle inefficienze di quel sistema basato sulle cooperative che questa amministrazione non solo non ha voluto smantellare ma a cui si continua ad affidare. Il Comune dovrebbe controllare e monitorare lo svolgimento dei lavori da parte delle ditte esterne a cui affida appalti e incarichi, evidentemente però così non è e alla fine a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini, sia in termini economici che sul piano della qualità dei servizi resi” dice Zuccarello che non è certo nuovo agli attacchi contro il modo di gestire alcuni settori scelto dall’amministrazione Accorinti. Un durissimo intervento fatto durante la seduta di consiglio dello scorso 6 ottobre è finito addirittura in Procura per volere dell’aula, in quell’occasione Zuccarello aveva parlato senza mezzi termini di cooperative, mafia, commistioni politiche e affidamenti diretti da parte del Comune, scatenando una lunga scia di reazioni ma nessun cambio di passo concreto, tanto che adesso ha deciso di tornare all’attacco sulla questione.

Anche Messinambiente però non ha intenzione di continuare a coprire le inefficienze di altri ed è pronta a denunciare la situazione sia al Comune che alla Polizia municipale, nella speranza di porre fine a questo modus operandi che alla fine pregiudica le normali attività di raccolta rifiuti della società di via Dogali.

Francesca Stornante

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