Tarro Celi: "Serviva una candidatura alternativa". Silvestro: "E' il rito alla messinese"

Tarro Celi: “Serviva una candidatura alternativa”. Silvestro: “E’ il rito alla messinese”

Rosaria Brancato

Tarro Celi: “Serviva una candidatura alternativa”. Silvestro: “E’ il rito alla messinese”

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domenica 13 Ottobre 2013 - 10:01

Dopo la decisione di candidare solo Basilio Ridolfo, area Genovese, alla segreteria provinciale del Pd, con il via libera delle altre correnti continuano le reazioni e le prese di distanza. Oggi è la volta di due esponenti del partito, Lucia Tarro Celi "Continuo ad essere eretica" e Gioacchino Silvestro: "Un errore politico. E' sempre lo stesso rito messinese del Pd"

Continuano nel Pd le reazioni alla candidatura unica di Basilio Ridolfo alla segreteria provinciale. L’attuale sindaco di Ficarra, genovesiano, ha avuto il via libera da parte delle altre anime del partito, in un documento firmato da Panarello, Laccoto, La Monica, Intelisano, Beninati e che ha suscitato una presa di distanze da parte dei renziani e dei civatiani. Ma ci sono anche reazioni di altri esponenti del Pd che stigmatizzano l’occasione persa, come Gioacchino Silvestro e Lucia Tarro Celi.

“Ritengo che sia stato un errore politico sottoscrivere il cosiddetto "accordo unitario" su "pressante invito di Lupo" (che avrebbe fatto bene ad essere più attento su Messina in questi mesi) per eleggere segretario del PD messinese l'ing.Ridolfo- commenta Gioacchino Silvestro- Il PD, per la condizione in cui si trova e per la considerazione che ha presso i propri elettori e presso l'opinione pubblica,avrebbe bisogno di un congresso nel quale si possano confrontare con trasparenza due modi diversi di intendere il Partito. Quello che abbiamo conosciuto in questi anni (senza dibattito democratico interno,una pletora di circoli,scarso peso degli organismi dirigenti,insufficiente iniziativa politica etc.etc.) e un altro modo di vedere il partito (riorganizzazione della sua struttura organizzativa, nuovo ruolo degli organismi dirigenti e un alto profilo identitario con una proposta politica e programmatica adeguata alle esigenze di Messina). Una chiarezza necessaria dopo lo sconvolgente esito del ballottaggio e il turbamento prodotto tra gli elettori del PD per i fatti legati al mondo della formazione. Un confronto limpido e trasparente tra queste due concezioni del Partito avrebbe giovato enormemente al PD. E ai suoi dirigenti. L'accordo unitario non permette tutto questo. Gli accordi unitari nel PD di Messina non funzionano. L'abbiamo visto prima con Gallo e poi con Bartolotta che sono stati eletti con la stessa piattaforma con la quale sarà eletto Ridolfo. Nessun impegno mantenuto e certamente non per responsabilità personale di Gallo e Bartolotta , ma perché è il sistema del rito messinese del PD ad impedire l'innovazione necessaria. E così sarà con Ridolfo. Sarebbe stato più utile per tutti un confronto a viso aperto su due alternative : quella che si raccoglie attorno all'on.Genovese e quella di chi in questi anni ha cercato di cambiare il corso delle cose. Era necessaria una candidatura alternativa e un raggruppamento di forze che la sostenesse. Non c'è stata ne' l'una ne' l'altro e per questo sono pessimista circa le sorti del PD”.

Stesso tenore di riflessioni da parte di Lucia Tarro Celi, che lo scorso anno, ha vissuto sulla sua pelle le distorsioni di un sistema che stenta a rimodularsi e ad uscire da un circolo vizioso. Apertamente e senza mezzi termini la Celi annuncia che non voterà Ridolfo. E’ chiaro che vista la candidatura unica (e unitaria) del sindaco di Ficarra non ci saranno effetti, ma il dire in modo netto e motivarlo è un modo per dire basta a tutti gli errori del passato che si continuano a ripetere.

“Sono nata nella storia della sinistra e con il suo maggiore Partito vorrei continuare a guardare il mondo, il senso della giustizia, la libertà degli
uomini e delle donne- scrive Lucia Tarro Celi- So che sono tempi difficili per la vita dei Partiti e della politica in generale e che bisogna moltiplicare impegno e responsabilità per sfidare il bisogno di profondo rinnovamento, pena il declino della stessa Democrazia. E so anche che le vicende nazionali del PD, sia nelle complicate funzioni di governo sia nelle questioni relative all'elezione del prossimo segretario nazionale, stanno mettendo in campo uno scenario davvero complesso, figlio di una tendenza verso il leaderismo, ma anche di una dialettica nuova che andrebbe coniugata anche nelle sedi locali. Non mi sembra che la scelta del nome del futuro segretario provinciale risponda a criteri di confronto e segnali quella svolta radicale di cui il PD in città e in provincia ha assolutamente bisogno per riprendere un minimo di credibilità e di consenso. Le ragioni per cui non voterò il sindaco di Ficarra non sono personali, dal momento che non ho il piacere di conoscerlo, ma riconducibili ad alcune precise considerazioni. La richiesta di senso di responsabilità e di unità rivolta a tutte le anime del Partito fatta dal reggente regionale Lupo contraddice il suo totale disimpegno nei confronti della delicata vicenda messinese, dai fantomatici circoli alla inesistente agibilità democratica interna durante l'egemonia di Genovese. La scelta di un nome appartenente a quella egemonia chiama in causa l'aspetto etico oltre che giudiziario degli apparati di controllo del consenso e chiama in causa anche l'immagine del Pd e la sua credibilità tra la gente. Non capisco le ragioni per le quali non si è lavorato per una candidatura alternativa in grado di incarnare passione, trasparenza, cambiamento, anche a rischio di perdere. Ma la città avrebbe colto il segnale, un segnale ormai ineludibile se vogliamo costruire un PD all'altezza dei tempi e della crisi che attanaglia, oggi, le fasce più deboli oltre che negarne, talvolta, la dignità. Spero che ci siano ancora margini di ripensamento e di ascolto. Nel frattempo,preferisco sentirmi eretica.”

Rosaria Brancato

7 commenti

  1. Lacrime di coccodrillo..

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  2. Ho la soluzione :
    Non votare PD .

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  3. i renziani all’ultimo momento si mmucciaru

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  4. Silvestro grande persona ma politicamente superato la Tarro Celi buona solo in queste occasioni di critica anti Genovese ma nn capace di raccogliere consensi . Un consiglio invece di parlare sempre delle stesse cose , formazione, circoli, tessere, fate un passo avanti altrimenti sembrate i personaggi di Fedro (La volpe e l’uva) , la citta’ si trova sempre nelle stesse condizioni di mesi fa eppure Genovese e’ scomparso . Date una mano ad Accorinti se no passate per questa mano.

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  5. PANARELLO, LACCOTO, LA MONICA, INTELISANO, BENINATI insieme a Francantonio GENOVESE, il loro mentore, uomini di potere e pezzi da novanta del PARTITO DEMOCRATICO messinese e siciliano. Politici di professione da sempre, i loro mandati nelle istituzioni elettive coincidono con l’arco temporale del disastro economico e finanziario di Messina e della Sicilia. UNA COINCIDENZA?

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  6. Il “LUPO” perde il pelo ma non il vizio. Vogliono che a Messina il PD sia sempre sotto il tallone di chi dirige la musica da molti, troppi decenni. Nessuno disturbi il manovratore, che ci conduce ancora una volta nelle fauci del leone. Povera Messina. . . . .

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  7. I consensi si raccolgono con le mollichine che cadono dal tavolo di Genovese, la Tarro Celi non ha il tavolo nè l’inginocchiatoio.

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