L'incontro è stato aperto dall’intervento del dott. Michele Vullo, direttore generale dell’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte, che ha illustrato il progetto che coinvolgerà l’ospedale Papardo attraverso la razionalizzazione delle risorse disponibili e la stipulazione di convenzioni con prestigiose istituzioni nazionali ed internazionali
La gestione e la cura del malato oncologico nella sua totalità, dalla assistenza sanitaria sino al sostegno psicologico. Questo il tema di un seminario, che si è svolto nell'auditorium dell'Ospedale Papardo, organizzato dall’Avulss onlus (Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali dei Servizi Socio-sanitari) in collaborazione con l’Uoc di Oncologia Medica dell’ospedale Papardo, diretta dal Prof. Vincenzo Adamo, ordinario di Oncologia dell’Università degli Studi di Messina e coordinatore Regionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica).
L’incontro, rivolto non solo ai volontari che ogni giorno assistono i malati, ma anche a cittadini desiderosi di conoscenza, associazioni che agiscono nel socio-sanitario e pazienti, è stato aperto dall’intervento del dott. Michele Vullo, direttore generale dell’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte, che ha illustrato il progetto che coinvolgerà l’ospedale Papardo attraverso la razionalizzazione delle risorse disponibili e la stipulazione di convenzioni con prestigiose istituzioni nazionali ed internazionali.
E’ stata quindi la volta del prof. Nicocia, responsabile dello staff formativo del Papardo, che ha elogiato la competenza e la professionalità della realtà dell’oncologia del Papardo e sottolineato l’importanza delle attività di volontariato, specie nell’ambito oncologico.
La dott.ssa Maria Grazia Lojacono, presidente dell’Avulss di Messina, ha portato la sua testimonianza sul prezioso lavoro delle associazioni di volontariato nell’assistenza del malato.
Il professore Vincenzo Adamo, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica del Papardo, ha quindi illustrato i grandi progressi compiuti nel corso degli ultimi quarant’anni nella lotta al cancro, con notevoli successi in campo diagnostico e terapeutico, che hanno consentito l’impiego sempre più ampio di terapie personalizzate, contribuendo in tal modo a cambiare la storia naturale di molte neoplasie. “Non meno importante è però il ruolo del supporto al paziente e ai suoi familiari, durante tutte le fasi della malattia ed ecco perché appare prezioso il ruolo – ha sottolineato – delle diverse figure che si affiancano al lavoro degli oncologi, quali ad esempio psicologi e medici dei servizi di Assistenza Domiciliare”. Non di meno è centrale il ruolo delle numerose associazioni di volontariato ed onlus che, nel corso degli ultimi anni, hanno attivamente collaborato con l’Unità di Oncologia Medica diretta dal Prof. Adamo, creando delle realtà consolidate nell’ambito della nostra città, quali il laboratorio di bellezza per le pazienti oncologiche in trattamento in collaborazione con la Forza e il Sorriso, lo sportello InfomaCancro in associazione con Aimac-Favo, la manifestazione di solidarietà “Le ali continuano a battere” con l’associazione Asso.
La dott.ssa Mariangela Zanghì ha poi illustrato i complessi bisogni assistenziali del malato oncologico, con la creazione a livello europeo di una Carta dei Diritti del malato oncologico, delle reti oncologiche regionali e del piano nazionale oncologico, che hanno contribuito a sancire i diritti ineluttabili del paziente affetto dal cancro, al fine di evitare disparità nell’accesso alle cure indipendentemente da fattori economici, sociali o geografici.
La dott.ssa Veronica Franchina ha spiegato l’importante ruolo della comunicazione nella formazione del volontario, compresa la capacità di ascolto del paziente oncologico. Infine la dott.ssa Francesca Ceravolo ha illustrato il ruolo dello psicologo nell’assistenza al malato oncologico nelle diverse fasi della malattia, dalla sconcertante notizia della diagnosi alla accettazione delle cure e talora della morte.
L’incontro si è concluso con la toccante testimonianza dei pazienti che ogni giorno lottano contro questa malattia che ancora oggi spaventa, ma che hanno trovato la forza di reagire attraverso manifestazioni di solidarietà, quali “Le ali continuano a battere” o la mostra fotografica “Nulla è come prima”. Molti passi ancora devono essere compiuti perché si possa mettere la parola fine a questa terribile patologia, ma solo attraverso lo sforzo concreto di tutti, Istituzioni, Medici, Volontari e Pazienti, si potrà finalmente porre fine a questa guerra che, ancora oggi, ogni anno strappa milioni di vite.