Consulta boccia elezione diretta: De Luca sindaco metropolitano per 5 anni

Consulta boccia elezione diretta: De Luca sindaco metropolitano per 5 anni

Rosaria Brancato

Consulta boccia elezione diretta: De Luca sindaco metropolitano per 5 anni

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venerdì 20 Luglio 2018 - 14:30

I giudici della Corte Costituzionale hanno accolto il ricorso del governo Gentiloni. Adesso la Regione dovrà recepire la riforma Delrio che prevede elezione di secondo livello. Inoltre il sindaco del comune capoluogo è di diritto sindaco metropolitano

La Corte Costituzionale boccia l’elezione diretta per le ex Province (gli attuali Liberi Consorzi) e le Città Metropolitane, accogliendo così il ricorso del Governo Gentiloni alla legge approvata dall’Ars nell’agosto 2017.

La sentenza di fatto mette fine ad una telenovela durata 5 anni, tutto il mandato Crocetta, e apre le porte al recepimento della riforma Delrio sulle Province.

La riforma infatti prevede l’elezione di secondo livello dei vertici delle Province.

Saranno cioè i sindaci ed i consiglieri comunali dei Comuni ad eleggere, in forma indiretta, chi guiderà l’Ente intermedio. In Sicilia, dopo 4 anni persi tra polemiche e ricorsi, la riforma tartaruga fu bocciata dall’Ars lo scorso agosto, con una norma che riapriva le porte all’elezione diretta, a suffragio universale, dei presidenti dei Liberi Consorzi e dei sindaci delle Città Metropolitane.

Il governo Gentiloni impugnò la norma dinnanzi alla Corte Costituzionale che con la sentenza ha dato ragione ai ricorrenti, evidenziando come la legge regionale non poteva andare in disaccordo con la normativa nazionale (la Delrio).

L’intervento di riordino di Province e Città Metropolitane- spiegano i giudici della Consulta- rientra nella competenza esclusiva statale nella materia 'legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane'".

In sintesi la Regione Sicilia in questa materia non sarebbe potuta andare in direzione opposta e disarmonica alla normativa nazionale. La Corte Costituzionale ha bocciato anche la parte della legge dell’Ars che prevedeva anche il ripristino dell’indennità per sindaco metropolitano e giunta metropolitana (non prevista a livello nazionale dal momento che poiché si tratta di elezione di secondo livello gli organi di vertice hanno già le indennità derivanti dalle loro cariche).

Secondo i giudici della Consulta la Delrio comporta una riduzione dei costi e va verso la semplificazione dell’ordinamento degli Enti territoriali.

La decisione della Corte Costituzionale mi sorprende- ha dichiarato il governatore Musumeci– La gente si allontana dalle istituzioni e l’elezione diretta avrebbe avvicinato i cittadini alla politica. Un presidente di Provincia eletto dal popolo avrebbe avuto più forza”.

Musumeci ha annunciato che, dopo la decisione della Consulta, provvederà ad indire le elezioni di secondo livello in tempi rapidi. La “decapitazione” delle ex Province ed i commissariamenti sono infatti scattati nel giugno del 2013…..

Da oggi Cateno De Luca è sindaco metropolitano a tutti gli effetti e, con la sentenza della Corte Costituzionale (che obbliga il recepimento della riforma Delrio) lo sarà per i prossimi 5 anni. Se infatti la riforma siciliana prevedeva che il sindaco metropolitano venisse scelto con elezione di secondo livello, la Delrio è chiarissima: art.19 Il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del comune capoluogo.

Val la pena ricordare che lo scorso anno sia il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che il collega di Catania Enzo Bianco (entrambi sindaci metropolitani) avevano fatto ricorso al Tar contro la legge regionale ed avevano vinto. Quella norma peraltro era frutto di un “dispetto” di Crocetta nei confronti di Orlando, per evitare di dargli troppo potere. Il Tar aveva riportato su quelle poltrone i due sindaci che adesso ci resteranno anche su decisione della Corte Costituzionale.

Restano da coprire le altre cariche, e in teoria spetta al sindaco metropolitano De Luca la convocazione della conferenza dei sindaci per l’elezione del Consiglio Metropolitano. C’è ancora un vulnus che riguarda le modalità di formazione della giunta ma dopo la sentenza che mette fine a una querelle infinita l’auspicio è che si proceda speditamente per chiudere definitivamente una stagione di commissariamenti che hanno solo penalizzato gli Enti intermedi.

Certo, la sentenza di fatto chiude una porta alla democrazia diretta, giacchè le elezioni di secondo livello lasciano troppi margini ad accordi tra partiti e segreterie a svantaggio dei cittadini-elettori, ma si è perso troppo tempo in diatribe e nel frattempo le ex Province rischiavano di tirare le cuoia.

Non appena insediato Cateno De Luca aveva già dichiarato di voler da subito attivarsi per le opportunità che lo status di Città Metropolitana comporta, pertanto c’è da giurarci che da domani sarà operativo.

Da oggi per Messina si apre comunque un’autostrada (per fortuna non gestita dal Cas…..) che porta in alto e lontano.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. forza Cateno

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