“Aspettiamo di parlare con i nostri avvocati- spiega Lillo Rizzo- e sicuramente andremo avanti, ma non ci sono soltanto le vie legali, perché nei prossimi giorni incontreremo anche i sindacati per fare il punto sulla proposta di Trenitalia, quella che ci ha illustrato Braccialarghe”
La notizia del verdetto negativo era già nell’aria da alcuni giorni, ma questa mattina è arrivata l’ufficialità. Il Tribunale del lavoro ha respinto il ricorso presentato dagli ex Servirail che mirava a dimostrare che nei fatti, se non nel contratto e nelle parole, erano a tutti gli effetti dipendenti di Trenitalia. E’ vero, gli 85 messinesi erano impiegati dalla Servirail, società che aveva il servizio in appalto, così come gli altri 600 in tutta Italia, ma nei fatti, chi organizzava i turni, le mansioni, era Trenitalia, così come i cuccettisti ogni giorno utilizzavano la strumentazione tecnologica dell’azienda. Alla documentazione presentata dagli avvocati Raffaele Tommasini e Antonio Astone erano state allegate anche testimonianze e gli stessi lavoratori sono stati ascoltati dal giudice.
Dopo il licenziamento, nel dicembre scorso, analoghi ricorsi in Tribunale sono stati presentati dagli ex Servirail di altre città, ma quella di oggi è la prima sentenza, ed è negativa. I cuccettisti non possono essere assunti da Trenitalia e l’azienda non può essere “accusata” d’interposizione di manodopera. Niente da fare, il giudice del lavoro, pur ravvisando elementi che potrebbero condurre ad un servizio effettivamente prestato per Trenitalia si ferma al dubbio, alla possibilità, ed invita i cuccettisti ad andare avanti con una causa civile, ma non può disporre alcuna assunzione. Troppo labili gli elementi. L’amarezza tra i lavoratori c’è, anche se in questi giorni hanno avuto il tempo per prepararsi alla notizia.
“Aspettiamo di parlare con i nostri avvocati- spiega Lillo Rizzo- e sicuramente andremo avanti, ma non ci sono soltanto le vie legali, perché nei prossimi giorni incontreremo anche i sindacati per fare il punto sulla proposta di Trenitalia, quella che ci ha illustrato Braccialarghe”.
L’ultima proposta avanzata dalla società, quella di lavorare per tre mesi nelle aziende vincitrici di appalti per le pulizie e poi essere assunti nel 2013 direttamente da Trenitalia può essere valutata, ma devono esserci le basi i presupposti e ovviamente le imprese, perché se c’è solo fumo, e società non in regola o esistenti solo sulla carta, gli ex Servirail andranno dritti per la loro strada. (Rosaria Brancato)
ALTRA SCONFITTA PER I SINDACATI. MA CU SA PIGHIA TE CIANCHI E SEMPRE U STRAZATU.,PAROLE PROMESSE ORA FACCIAMO ORA DICIAMO MA CARI SINDACALISTI ,,TUTTI NON UNO SOLO DEVE RIMANERE DI FUORI ANNATI TUTTI A FARI INXXXOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.