La decisione è un macigno per il Comune. Intanto il sindaco annuncia che cessata la fase d'emergenza presenterà denunce per interruzione di pubblico servizio
“Il Tribunale dichiara l'improcedibilità del concordato preventivo proposto da Messinambiente s.p.a. in liquidazione, aperto con decreto del 6 ottobre 2017; dispone con separato provvedimento in ordine all'istanza di fallimento formulata dal Pubblico Ministero”
La sentenza emessa dalla Camera di Consiglio della seconda sezione civile del Tribunale di Messina è un macigno, per quanto prevedibile, che pone fine ad una lunghissima vicenda che avrà conseguenze pesantissime sui conti del Comune.
Niente concordato per Messinambiente, un esito scontato soprattutto dopo il diniego da parte dei maxi creditori all’ipotesi concordataria.
Il fallimento della partecipata è adesso una realtà .
“Purtroppo sul concordato preventivo di Messinambiente avevo ragione io-commenta il sindaco- si trattava di un sistema criminale di scatole cinesi costato svariati milioni di euro nel vano tentativo di tenere in piedi un sistema clientelare e parassitario spesso attinto da profili di illiceità”
De Luca annuncia altri colpi di scena nell’ambito della raccolta dei rifiuti che comunque non arriveranno prima della fine del mese, quando sarà ultimata l’azione straordinaria di pulizia della città.
Il sindaco annuncia che renderà pubblici i retroscena che hanno messo in ginocchio Messina con l’ennesima emergenza rifiuti.
“Nella mia qualità di Sindaco presenterò specifiche denunzie per interruzione di pubblico servizio rendendo pubblici i nomi e cognomi, per ora pensiamo e far tornare alla normalità il sistema”