Regge in appello la multa a 800 euro per la lettera con le informazioni sul professore suicida che l'ex magistrato inviò a diverse personalità e che la famiglia considerò diffamatoria nei confronti della memoria di Parmaliana.
E' stata confermata anche in appello, a distanza di due anni dal verdetto di primo grado, la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Reggio Calabria per Franco Cassata, ex procuratore generale di Messina oggi in pensione. Cassata nel 2013 era stato condannato per diffamazione a una multa da 800 euro dal giudice di pace d'oltre Stretto, dove il procedimento era approdato quando il magistrato era ancora in servizio.
A portare il giudice davanti ai colleghi era stata la missiva contenente alcune informazioni su Adolfo Parmaliana, il professore universitario di Terme Vigliatore suicidatosi il 2 ottobre 2008 lanciandosi dal viadotto autostradale della A20 che corre sulla stazione di Patti.
Prima di gettarsi nel vuoto, da una altezza vertiginosa che non gli ha lasciato scampo, il docente aveva lasciato nella sua auto una lettera in cui spiegava le ragioni del suo gesto, puntando il dito contro la magistratura che non aveva raccolto le sue molte denunce presentate negli anni. La missiva è stata inviata, tra gli altri, al senatore Beppe Lumia ed allo scrittore Alfio Caruso, allora impegnato nella stesura di un libro – racconto proprio sulla vita di Parmaliana.
Secondo la famiglia del docente si trattò di una vera e propria attività di dossieraggio considerata diffamatoria per la memoria di Parmaliana.