Il provvedimento, emesso il 26 maggio scorso e depositato il 7 luglio, è stato notificato all’amministrazione ma non comunicato al consiglio comunale, che a giorni sarà chiamato ad esprimersi sulla delibera. Duro il commento di Guerrera: «Inaccettabile che fossimo all’oscuro di tutto»
Nell’attesa che il consiglio comunale si pronunci sulla delibera di presa d’atto di cambio di destinazione d’uso dell’area in cui dovrebbe sorgere il distributore di San Licandro, l’iter giudiziario ha fatto il proprio corso. Lo scorso 26 maggio, infatti, i giudici della I sezione del Tar di Catania riunitisi in Camera di Consiglio, hanno accolto il ricorso presentato nello scorso ottobre dal legale dalla Helios Petroli, Carmelo Briguglio, riconoscendo dunque la legittimità della richiesta avanzata dalla ditta. Secondo quanto si legge nella sentenza, “risulterebbe del tutto illogico e contra legem ritenere la destinazione “F” parco urbano” di zona, precludente l’approvazione del progetto di interesse, posto che gli IDC, sono da ritenere compatibili con qualsiasi destinazione di zona ad esclusione del centro storico”. In parole semplici, secondo quanto sostenuto dall’avvocato e confermato dai giudici, il Comune deve esprimersi sulla vicenda perché secondo le motivazioni avanzate dal ricorrente la realizzazione della stazione di rifornimento non contrasterebbe con l’attuale destinazione d’uso.
Ma veniamo al secondo punto “caldo”: il provvedimento, infatti, “fissa in novanta giorni il termine per la conclusione del procedimento da parte dell’Amministrazione resistente, decorrenti dalla notifica o comunicazione della presente decisione”. Scadenza evidentemente non rispettata se si considera che, ad oggi, neanche il consiglio comunale, chiamato ad esprimersi sulla delibera presentata dalla Commissione edilizia comunale, è stato messo a conoscenza del verdetto del Tar. Ne consegue “la nomina di un commissario ad acta che, in caso di ulteriore inadempimento proceda , in sostituzione dell’Amministrazione inadempiente, all’adozione dell’atto entro i successivi novanta giorni. Il Commissario – si legge ancora nel documento – viene indicato nel segretario comunale del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Il Commissario ad Acta, all’atto dell’insediamento, preliminarmente all’emanazione del provvedimento da adottare in via sostituitiva, accerterà se anteriormente alla data dell’insediamento medesimo, l’Amministrazione abbia frattanto provveduto. In suddetta ipotesi di asterrà dal provvedimento”.
Una doccia fredda, anzi freddissima, per i rappresentanti del civico consesso così come del quartiere, che proprio ieri, per voce del presidente Russo, avevano annunciato la convocazione di una nuova assemblea popolare e di ogni altra azione volta a far valere le proprie ragioni. Ancor di più adesso. Duro il commento del presidente della Commissione Edilizia Comunale Mimmo Guerrera: « E’ inaccettabile che fino ad oggi l’amministrazione non ci abbia messo a conoscenza di tale sentenza, soprattutto considerando che il consiglio deve ancora esprimersi». (ELENA DE PASQUALE)