La manifestazione davanti al Rettorato a Messina
intervista di Marco Olivieri con Damiano Di Giovanni (Udu Messina)
MESSINA – L’Unione degli Universitari si mobilita in tutta Italia e a Messina contro il caro studio, il caro affitti e la carenza di posti letto pubblici. Una rappresentanza dell’Udu, con il coordinatore Damiano Di Giovanni, ha incontrato il prorettore Luigi Chiara e il direttore generale Francesco Bonanno, che hanno assicurato il loro impegno per risolvere i problemi. Nella mobilitazione davanti al rettorato, a Piazza Pugliatti, con tanto di tende e valigie, erano presenti rappresentanti della Cgil e del Partito democratico: dal segretario Pietro Patti alla consigliera Antonella Russo, che ha la delega all’Università per la segreteria, e a Domenico Siracusano.
Afferma Di Giovanni: “Vorremmo costruirci un futuro qui, una volontà che si scontra con gli ostacoli che dobbiamo affrontare durante il nostro percorso di studio e di vita in questa città e in questo Paese. Oggi siamo davanti al Rettorato con tende e valigie perché, a queste condizioni, siamo costretti alla fuga, alla ricerca di condizioni di studio e di vita migliori. L’anno accademico è cominciato e i nodi vengono al pettine. Si inizia senza nessun posto letto in più rispetto all’anno precedente nella nostra città “universitaria”. La Missione 4 del Pnrr, che doveva investire sull’istruzione e sugli alloggi per universitari, è quella che ha fatto discutere di più”.
Continua Di Giovanni: “Il Piano prevede un finanziamento di 960 milioni mirati per realizzare 60mila posti letto per studenti entro il 2026, l’obiettivo era quello di realizzare i primi 7.500 posti aggiuntivi entro il 2022. La lettera, che ha turbato la presidente del Consiglio, che l’Udu, insieme con la Cgil, aveva inviato alla Commissione europea denunciava come ci fossero delle gravi irregolarità sul numero di posti che il governo diceva di aver realizzato (8.581), che era un numero semplicemente non veritiero. Il Mur conteggiava posti letto già esistenti – e quindi non aggiuntivi – dando fondi Pnrr a privati, pronti a fare cassa sulle spalle degli studenti, ma purtroppo le criticità non sono solo con i privati”.
Il caso dell’Ateneo Messinese
“Il rettore Salvatore Cuzzocrea – e presidente della Crui – si è vantato dei progetti virtuosi dell’Ateneo messinese. Secondo i progetti dell’Università di Messina, infatti, dovrebbero arrivare nuovi 102 posti letto entro l’anno accademico 2023-2024 (appena iniziato) all’Hotel Liberty, finanziato con fondi Pnrr e altri 100 posti all’Hotel Riviera per l’anno a.a. 2024-2025. Il rettore aveva poi annunciato 200 nuovi posti per il Policlinico universitario di cui non abbiamo notizie”.
E ancora: “Denunciamo con forza alla comunità accademica, agli studenti e alle famiglie che non risulta che questi posti saranno riservati agli aventi diritto: quei posti dovrebbero andare a coloro che fanno richiesta e hanno bisogno di quel posto letto gratuito per vedere realizzato a pieno il loro diritto allo studio. I nuovi posti dovrebbero essere riservati per gli aventi diritto della graduatoria pubblica che l’Ersu produce ogni anno e assegnare i nuovi posti a chi ne ha diritto. Infatti a febbraio 2023 Unime viene ammessa per il cofinanziamento Pnrr, che rientra nella missione 4. L’Università di Messina chiede all’Ersu di Messina le graduatorie relative all’anno 2022-2023 per ottenere il finanziamento dell’Hotel Liberty. Tant’è che l’Ersu le fornisce e nella redazione del piano programma per il triennio 2023-2025 inserisce i 102 posti del Liberty promessi dal Rettore. A giugno 2023 l’Ersu, tramite il suo ufficio borse di studio, chiede alla dirigente competente dell’Università notizie sul numero di posti effettivi presso l’Hotel Liberty, da inserire nel bando Ersu 2023-2024 come programmato. Durante l’estate arriva la risposta: l’Università di Messina comunica che i posti letto delle residenze sotto la disponibilità dell’Ateneo non costituiranno oggetto del bando per il diritto allo studio”.
“Ma come? – chiede il coordinatore dell’Udu Messina Damiano Di Giovanni – Quei fondi del Pnrr non dovevano servire per la Next Generation Eu? Ci eravamo illusi che finalmente qualcuno stesse investendo su ciò che ci serve, ma purtroppo migliaia di studenti rimarranno senza il loro diritto ad avere una stanza, a meno che, ovviamente, non siano disposti, chissà, forse a pagare un affitto, secondo noi, illecito”.
Cgil
“Su questa vicenda serve trasparenza e chiarezza per tutelare di chi ha bisogno di un posto alloggio pubblico”, aggiunge la segretaria dell’Flc Cgil Messina Patrizia Donato. Nel frattempo prosegue l’indagine nazionale, condotta da Udu, Cgil e Sunia sulla condizione abitativa degli studenti universitari, che sarà presentata in ottobre e che mostra un quadro preoccupante.
Casa dello studente
“Non vogliamo che vengano ignorati ancora anche i 220 posti fantasma della Casa dello studente di via Cesare Battisti, chiusa da troppi anni, serve un serio investimento della Regione Siciliana affinché venga riaperta entro l’anno prossimo”, dichiara sempre Damiano Di Giovanni.
Aggiunge il coordinatore dell’Udu Messina: “Vogliamo risposte e chiarezza sulla destinazione dei nuovi posti alloggio, che sono uno dei grandi problemi degli studenti fuorisede: studiare nel nostro Paese è sempre più un privilegio e noi non ci fermeremo finché non ci verranno date delle risposte. Posti letto, borse di studio, affitti, mense, trasporti, supporto psicologico e assistenza sanitaria gratuita per i fuorisede sono i bisogni della nostra generazione. Continueremo a mobilitarci quest’autunno per portare avanti la nostra idea di diritto allo studio e di Università”.