Gli enti territoriali, in attesa dell’annunciata soppressione, sono di fatto già impossibilitati ad agire perché privati degli strumenti economici. Nota congiunta delle organizzazioni per individuare iniziative condivise. Intanto la giunta Ricevuto ha approvato le linee guida per il riassetto della struttura organizzativa
Tra problemi e tentativi di trovare soluzioni. La Provincia di Messina, al pari di altre, cerca la propria ancora per salvarsi da una smobilitazione annunciata. Diciamocelo chiaramente: il disegno di soppressione di questi enti intermedi è già a buon punto, non solo da un punto di vista legislativo e amministrativo, ma soprattutto finanziario, in quanto non sono più in grado di poter operare in maniera decisa. Sono sempre meno i fondi provenienti dallo Stato e come nel nostro caso, anche dalla Regione alla quale palazzo dei Leoni deve rispondere. Una condizione che preoccupa e non poco anche da un punto di vista occupazionale, considerando che una parte consistente di personale potrebbe presto pagare lo scotto di questa difficile situazione.
Una condizione che ha portato le organizzazioni sindacali in maniera unitaria, Cgil, Cisl, Uil, Csa, Fsi, Ugl, Diccap, a prendere posizione sulla situazione di palazzo dei Leoni. «Si fanno sempre più insistenti le voci di serie difficoltà finanziarie dell’ente, derivanti dai ridotti trasferimenti da parte di Stato e Regione, che stanno allarmando non poco tutti i dipendenti – hanno scritto Coledi, Liotta, Lombardo, Paladino, Capillo, Mercadante e Fratantaro -. Alla luce di quanto sopra si ritiene dover richiedere un incontro urgente per l’esame della materia e l’individuazione di iniziative condivise per un razionale contenimento delle spese dell’ente». Numeri alla mano, dovrebbero essere circa 350 le unità che rischierebbero la mobilità. Un’eventualità che il presidente Nanni Ricevuto, cosciente della situazione, starebbe cercando di evitare in ogni modo. Anche attraverso un tentativo di nuovo riassetto interno che potrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni.
Resta però l’emergenza economica, vero problema. Ieri nella riunione della giunta provinciale sono stati adottati alcuni provvedimenti riguardanti settori strategici dell’ente. In particolare è stato approvato lo schema del conto consuntivo dell’esercizio 2011, illustrato dall’assessore al Bilancio, Nino Terranova. Ma anche le linee guida per il riassetto della struttura organizzativa e l’adozione dei criteri di pesatura delle unità operative e delle unità operative complesse per l’individuazione di graduazione delle posizioni. La Giunta ha, inoltre, preso atto del finanziamento di centocinquantunomila euro del progetto “Network of Straits” (Rete degli Stretti) che vede insieme importanti realtà territoriali europee nell’ambito del programma comunitario di cooperazione internazionale Interreg IV C. (ER)
le province sono enti inutili che gravano sulle spalle dei cittadini.Vanno chiuse ed i politici mandati a zappare; i dipendenti possono essere riciclati in “soprannumero”in altri enti e man mano che maturano la pensione mandati a casa .
Le regioni sono inutili e da abolire…
Le province hanno una loro identità e curano gli interessi del loro territorio….
La regione Sicilia ha un esercito di dipendenti circa 28000 che tutti noi manteniamo…La regione Sicilia fa disparità di trattamento da provinicia a provincia… spesso alcuni esponenenti regionali vengono indagati dall’autorità giudiziaria per mafia…. Per ultimo il caso Ikea a Palermo….
Non non sono le province da chiudere.
Le regioni non hanno identità con il territorio e sono carrozzoni costossimi…che mentre promuovono un nuovo ospedale a Catania dai costi stratosferici chiudono un piccolo centro nascita a Lipari per un risparmio irrisorio…. o meglio visto l’indispensabile uso dell’elicottero per ogni nascita, nessun risparmio.
Le regioni sono un errore ed un orrore…..nel caso della Sicilia, troppo grande e con le tre città principali in concorrenza tra di loro….che ha provocato la depredazione di Messina….un saccheggio che continua tutt’ora.
A Messina sonoa rischio 350 dipendenti circa…La Regione Sicilia ha 28.000 dipendenti……Chi costa di più????
La regione Sicilia sembra che solo ai Beni Culturali conti circa 3500 dipendenti e quasi 800 costosissimi dirigenti.
E’ un record mondiale …….di cui è meglio non vantarsi….
La Provincia è un centro di spesa,quindi è da sopprimere e le sue competenze possono essere benissimo attribuite ai Comuni,eventualmente consorziati tra loro.Per altro la Provincia di Messina è responsabile di vari sprechi,come l’ex Hotel Riviera ecc.Quanto al personale,che deve essere salvaguardato,può essere assorbito dal Comune o da altri uffici nell’ambito della regione,secondo criteri di efficienza e trasparenza.Quella che è da spazzare via è la categoria degli eletti.Con la soppressione delle province il risparmio è minimo? Non importa:”Ogni ficateddu ‘i musca è sustanza”.Quindi,basta con i piagnistei.Quanto agli sprechi della Regione,si metta mano anche lì!