Quattro mesi di arretrati per i lavoratori del servizio di assistenza domiciliare. Calogero Emanuele (Cisl Fp): “Nonostante abbia incassato somme da parte dei committenti per circa un milione e cinquecentomila euro, purtroppo la Cooperativa Faro 85 ancora non ha pagato gli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio e agosto”
Non li ha fermati nemmeno la pioggia. I lavoratori della Cooperativa Faro 85, dei servizi Sad anziani (servizio assistenza domiciliare), hanno manifestato questa mattina davanti la sede dell’Istituto Don Orione per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e del versamento del Tfr integrativo.
“Nonostante i diversi solleciti e malgrado abbia incassato somme da parte dei committenti per circa un milione e cinquecentomila euro – spiega Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Fp – purtroppo la Cooperativa Faro 85 ancora non ha pagato gli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio e agosto”.
La Cisl Funzione Pubblica è pronta a invocare l’intervento del Prefetto, ma anche dei committenti Don Orione, Asp e Comune di Messina se entro la giornata di oggi non si dovessero avere risposte alle richieste dei lavoratori.
“Bisogna fare chiarezza – sostiene Calogero Emanuele – perché le fatture pagate, utilizzate anche per ripianare i debiti con le banche, vengono liquidate per pagare gli stipendi dei lavoratori e non per riconoscere compensi o fare assunzioni di unità di personale. Purtroppo bisogna constatare che il perdurare di tale situazione rischia di compromettere il buon funzionamento dei servizi ma anche la disaffezione dei lavoratori che sinora hanno svolto il servizio con senso di responsabilità e abnegazione. Le responsabilità degli altri e le difficoltà economiche della cooperativa non possono essere scaricate sui lavoratori, piuttosto è necessario che gli stessi soci della cooperativa, chiedano chiarimenti sulla gestione e sulle scelte operate dai vertici della cooperativa”.
La Cisl Fp pretende la garanzia per i servizi e la tutela dei lavoratori, sapendo che se il mancato rispetto delle clausole contrattuali anche in rudimento al pagamento delle spettanze, può essere oggetto di rescissione di contratto.
“Non possiamo aspettare passivamente – conclude Emanuele – perciò la mobilitazione di oggi rappresenta anche un invito alle istituzioni preposte a prendere le dovute decisioni ed effettuare le verifiche necessarie per capire come e perché vengano utilizzate le risorse dei lavoratori della Faro ‘85”.